Martedì, 03 Ottobre 2017 15:28

L'Aquila, scontro sulle partecipate. Cimoroni: "Nomine siano trasparenti"

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"Nel mese di luglio abbiamo depositato una proposta di delibera per rendere trasparente il processo decisionale sulle nomine dei vertici delle società partecipate dal Comune dell’Aquila. Fermo restando la prerogativa che la legge assegna al sindaco sulle nomine, la nostra proposta intende rendere chiaro il processo che porta alle nomine stesse: curricula dei candidati pubblicati sul sito e metodo delle 'udienze pubbliche' già adottato da alcune Amministrazioni".

A chiederlo è la consigliera comunale Carla Cimoroni (Coalizione sociale).

L'udienza pubblica prevede che i candidati rispondano a domande poste da consiglieri comunali, giornalisti e rappresentati di associazioni sulle esperienze maturate nel settore e nella gestione aziendale, nonché su programmi, proposte, intenzioni, riguardanti l'adempimento del mandato. "In questo modo, i cittadini tutti potranno valutare al meglio le scelte del sindaco e i criteri utilizzati per le nomine dei vertici delle partecipate, che rimangono ovviamente di competenza del sindaco stesso", aggiunge Cimoroni.

Così, ognuno - dati alla mano - potrebbe rispondere alla domanda: è stata scelta la persona migliore e più preparata per dirigere quell'azienda oppure nella nomina sono prevalsi tutt'altri fattori? "Vorremmo con questo processo favorire la selezione di persone competenti nei vari settori, visto che quelle aziende forniscono servizi essenziali (trasporti, farmacie, gestione dei rifiuti,...), i cui costi vengono coperti anche attraverso tariffe pagate dagli utenti con una ricaduta diretta sulla qualità della vita delle cittadine e dei cittadini", ribadisce la consigliera comunale d'opposizione.

In realtà, come già accaduto con la composizione della Giunta e con le presidenze delle Commissioni consiliari, il sindaco Pierluigi Biondi è orientato a procedere con il metodo spartitorio tra le forze di maggioranza del centrodestra "che tanto ha contribuito alle inefficienze delle società in questione", l'affondo di Cimoroni. Dopo aver tenuto per sé la Gran Sasso Acqua, con la nomina di Fabrizio Ajraldi, il primo cittadino sta cercando la quadra per le altre partecipate: la presidenza del Centro turistico del Gran Sasso dovrebbe andare a Gianluca Museo, vicino all'associazione 'Progetto Montagna', e il Sed invece a Luciano Bontempo (Udc). Per le altre, si sta discutendo: tra ex Onpi, Afm, Ama e Asm, almeno due partecipate dovrebbero andare a Forza Italia e qui si sta incagliando il meccanismo; infatti, i forzisti avrebbero indicato il coordinatore comunale Stefano Morelli e il sindaco di Navelli Paolo Federico ma entrambi non hanno conseguito la laurea con le altre forze di centrodestra che, al contrario, vorrebbero che il regolamento fosse adeguato prevedendo, appunto, il titolo accademico. "Non lo dico pro domo mia, ma non credo che laurea faccia differenza tra chi ha capacità amministrativa e chi no", ha dichiarato ad Abruzzoweb il sindaco Biondi. "In Gran Sasso Acqua abbiamo scelto una persona laureata ma non credo sia solo questa la modalità di selezione di una classe dirigente”.

"Non vorremmo, ma temiamo che sia così, che le nomine siano fatte sulla base di interessi partitici, per accontentare qualche candidato consigliere non eletto e nel segreto delle stanze", ha ribattuto Cimoroni. "Ovvio che in questo modo le società partecipate non potranno mai offrire servizi all'altezza delle aspettative dei cittadini e delle tasse che paghiamo". Dunque, la richiesta: "la nostra delibera venga finalmente posta in discussione, come da regolamento, al prossimo consiglio comunale e che il sindaco non proceda prima con le nomine. Sarebbe veramente troppo anche per questa amministrazione".

Ultima modifica il Martedì, 03 Ottobre 2017 20:20

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