Oltre le schermaglie di una campagna elettorale che non sembra avere fine, vuoi per le elezioni politiche alle porte, vuoi per il risultato del ballottaggio del 25 giugno scorso, con la vittoria inattesa di Pierluigi Biondi.
Volessimo raccontare la seduta del Consiglio comunale riunito stamane, dovremmo scrivere - di nuovo - di come il centrosinistra continui a ribadire che la maggioranza non è stata ancora in grado di produrre atti amministrativi concreti, rivendicando che i provvedimenti assunti sino ad oggi (dal Piano sociale d'ambito all'approvazione del bilancio consolidato) vengano in continuità con il governo Cialente. In maniera acritica, come se l'elettorato non si fosse pronunciato giusto 4 mesi fa, e facendo finta di dimenticare che l'amministrazione è in carica da meno di 100 giorni e che determinati provvedimenti, obtorto collo, debbono essere approvati con tempistiche che rendono difficile un cambio di rotta significativo.
Dovremmo scrivere, altresì, di come il centrodestra continui a denunciare di aver ereditato una situazione "disastrosa", oltre ogni immaginazione: gestioni dubbie, lacunose, sperperi, imperdonabili disattenzioni e chissà cos'altro; una maggioranza di Governo che, fino ad oggi, e nonostante le roboanti promesse elettorali, non è stata in grado di restituire un seppur flebile segnale di discontinuità, oltre le dichiarazioni rilasciate alla stampa, in alcuni casi intestandosi goffamente risultati ascrivibili alla passata amministrazione.
Per questo, staremo sui fatti oltre le schermaglie della lunga campagna elettorale, augurandoci che il centrodestra al governo, finalmente, avvii la promessa rivoluzione amministrativa e che il centrosinistra, d'altra parte, vesta finalmente i panni di un'opposizione capace di essere propositiva sebbene critica e dura, se necessario e com'è giusto che sia. Che i consiglieri comunali e la Giunta, insomma, volgano lo sguardo in avanti, smettendo di guardare al passato.
Approvata la II^ variazione di bilancio Il Consiglio comunale ha approvato la proposta deliberativa riguardante la seconda variazione al Bilancio di previsione 2017/2019 dell'ente. La variazione, per circa 38mila euro, si è resa necessaria ai fini della copertura di contratti di lavoro a tempo determinato per 9 unità di personale con profilo tecnico manutentivo.
Approvata la revisione straordinaria delle partecipazioni azionarie del Comune L'assise civica ha approvato la revisione straordinaria delle partecipazioni azionarie del Comune dell'Aquila con 19 voti a favore, 6 astenuti e 3 contrari; ha poi dato il via libera al Bilancio consolidato per l'esercizio 2016 con 17 voti favorevoli, 4 astenuti e uno contrario.
Iniziamo dalla revisione delle partecipazioni azionarie. Il Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica, approvato nell'agosto 2016, prevede, all'articolo 24, che "ciascuna amministrazione pubblica effettui con provvedimento motivato la ricognizione di tutte le partecipazioni possedute, individuando quelle che debbono essere alienate; in sostanza, le pubbliche amministrazioni non possono, direttamente o indirettamente, mantenere partecipazioni - anche di minoranza - in società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie al perseguimento delle finalità istituzionali".
Ebbene, il Comune dell'Aquila ha nel proprio patrimonio le seguenti partecipazioni azionarie:
- Asm spa, partecipata al 100%;
- Ama spa, partecipata al 100%:
- Afm spa, partecipata al 100%;
- Ctgs spa, partecipata al 100%;
- Sed spa, partecipata al 100%;
- Gran Sasso Acqua spa, partecipata al 46.15%;
- Aquila Sviluppo spa, partecipata al 5%, in liquidazione e con attività già cessata.
La Giunta comunale - in accordo con l'atto di Consiglio comunale del marzo scorso - ha deliberato la ricognizione delle partecipazioni, senza procedere con alcuna alienazione ovviamente, trattandosi di società che forniscono servizi necessari al perseguimento delle finalità istituzionali, e di confermare la conservazione della partecipazione in Aquila Sviluppo disponendo, però, un sollecito al liquidatore ai fini della celere conclusione della fase liquidatoria.
Tuttavia, l'amministrazione attiva non ha fornito alcun indirizzo politico sul futuro delle partecipate, sulle decisioni che intenderà assumere per una razionalizzazione più che mai necessaria. In effetti, sebbene le società mostrino un risultato d'esercizio positivo, riferito al 2015, fatta eccezione per il Centro turistico del Gran Sasso, è vero anche che strutturalmente sono assai fragili e presentano costi di gestione elevatissimi rispetto al fatturato e, soprattutto, alla qualità del servizio erogato.
Si prenda come esempio l'Ama, l'azienda per la mobilità aquilana. Ebbene, i dipendenti sono 146, cui si aggiungono l'amministratore unico e i 3 componenti dell'organo di controllo; il costo del personale è di 5 milioni e 884mila euro l'anno, più i circa 31mila euro di compenso per l'amministratore e i poco più di 36mila euro per l'organo di controllo. Il fatturato medio per il triennio 2013/2015 è stato di 4 milioni e 325mila euro.
Biondi: "Stiamo lavorando ad ipotesi di razionalizzazione dei costi" Come detto, l'opposizione ha ribadito che l'amministrazione si sta muovendo nel solco tracciato dalla passata Giunta Cialente. E sul punto, il sindaco Pierluigi Biondi non ha mancato di replicare ai nostri microfoni: "E' dal primo Consiglio comunale che vanno ripetendo il mantra che non si vede una strategia per la città, e ci siamo insediati soltanto da 3 mesi. In realtà, abbiamo aperto la strada al possibile nuovo assetto societario di Asm e alla fusione di Ama in Tua. E' normale che ci vorrà del tempo per pianificare una strategia, non vogliamo muoverci in modo frettoloso. Non ne avremo all'infinito ma posso assicurare che gli uffici stanno già lavorando ad un'ipotesi di razionalizzazione dei costi nei limiti di ciò che è possibile fare. Partiamo dal principio che il personale non si licenzia e che ci sono spese insopprimibili, ovviamente, e poi vanno considerati gli investimenti fatti cui bisogna tenere fede. Per il resto, cercheremo di capire il destino di alcune aziende anche in base alle prospettive future: faccio l'esempio del Centro turistico, se non sappiamo cosa fare del Gran Sasso non possiamo pensare di immaginare un futuro per il Ctgs. Prima ragioniamo sullo sviluppo, prima ragioniamo sulla città e poi decideremo delle partecipate".
D'altra parte, il sindaco Biondi non ha ancora provveduto alla nomina dei vertici delle società partecipate, attesa per la fine dell'anno, che dovranno sostituire gli amministratori uscenti nella logica - cara al primo cittadino - dello spoil system: "soltanto allora si potranno definire compiutamente le strategie", hanno ribadito i capigruppo di maggioranza che, stamane, hanno inscenato una conferenza stampa. Ne parleremo più avanti.
Stando al futuro assetto di Asm, il sindaco dell'Aquila ha ribadito come sia andata persa "un'occasione storica all'indomani del terremoto, quando, per legge, venne stabilito che le macerie erano rifiuti urbani e, dunque, potevano essere affidate a società pubbliche. Come sindaco di Villa Sant'Angelo mi mossi in questo senso, altrove non si è fatto. Supplicai l'amministrazione, l'azienda i dirigenti di modificare lo statuto di Asm, consentendo l'ingresso dei comuni del circondario, nel momento in cui la maggior parte degli Enti svolgeva il servizio in economia, per proprio conto. Da un certo punto in poi, data la negligenza dell'amministrazione comunale dell'Aquila, sono arrivate altre società, pubbliche o miste pubblico-privato, da Sulmona e dalla Marsica. Ad oggi, Asm è accerchiata da Comuni che, nonostante facciano parte del bacino aquilano, hanno conferito il servizio dei rifiuti ad altre aziende col paradosso che Aciam svolge il servizio nell'Alta Valle dell'Aterno e chiede ad Asm di trasferire le conoscenze per lo smaltimento delle macerie".
Insomma, l'obiettivo è di provare a 'mettere una pezza' consentendo ad altri Comuni del territorio di entrare in società.
Per ciò che attiene la fusione di Ama in Tua, invece, "non abbiamo fatto altro che perseguire la volontà manifestata dai sindacati, a larghissima maggioranza dai lavoratori: ci stiamo lavorando, in realtà era una promessa già fatta dalla passata amministrazione, anche questa disattesa. Abbiamo stilato una nuova road map: entro il 30 settembre doveva essere conclusa la fase di valutazione di Ama, entro il 31 dicembre dovrà essere approvata la proposta di legge per la fusione e, infine, entro la fine di giugno 2018 si dovrà concludere l'operazione. Ho scritto una lettera a Tua, Ama e Regione una decina di giorni fa: Ama mi ha già risposto, per Tua e la Regione sono ancora in attesa". Poi, Biondi ha spiegato il motivo per cui il Comune non ha adempiuto al conferimento del servizio in house ad Ama per i prossimi 10 anni: "Se l'avessimo fatto, avremmo dato il pretesto alla Regione per rinviare sine die la fuzione; al contrario, abbiamo garantito Ama ma abbiamo fissato, altresì, dei paletti entro cui conludere l'operazione, considerando che è stata manifestata la volontà politica della Regione, in particolar modo del consigliere delegato Camillo D'Alessandro, di procedere in questo senso. Se poi la Regione, come spesso accade, farà un passo indietro, allora faremo valere le nostre ragioni, o aspetteremo la prossima amministrazione regionale".
Approvato il Bilancio consolidato Ovviamente, la revisione straordinaria delle partecipazioni azionarie del Comune si è intrecciata con l'approvazione del Bilancio consolidato, vale a dire le risultanze contabili del Comune consolidate con quelle delle società partecipate dall'ente per l'esercizio 2016, "uno dei documenti più rilevanti introdotti dalla riforma dei sistemi contabili" ha sottolineato l'assessore delegato Annalisa Di Stefano. "Rappresenta, infatti, il più importante strumento di analisi delle risultanze economiche e coinvolge, in tal senso, sia gli organi di indirizzo politico, ossia la Giunta ed il Consiglio Comunale, per i quali risulta un efficace documento di programmazione e controllo dei risultati globali, che la struttura organizzativa interna dell'ente".
Il Bilancio consolidato 2016 presenta un valore complessivo di circa 1 miliardo e 900 milioni di euro e si chiude con un utile consolidato di circa 660 milioni di euro. Un dato che non deve trarre in inganno, però: "Questo risultato deriva essenzialmente dalla gestione del Comune dell'Aquila" ha spiegato Di Stefano, ma è inficiato - in positivo - dal fatto che l'Ente non si è mai dotato di una contabilità seperata, dal 2009 ad oggi, "più che mai necessaria", e dunque le risorse per la ricostruzione transitano dal bilancio rendendo difficile una corretta valutazione dei conti economici ordinari.
In sede di elaborazione del documento, una particolare attenzione è stata posta alla situazione del Centro turistico del Gran Sasso, "anche alla luce di quanto evidenziato dal Collegio sindacale della società" ha inteso ribadire Di Stefano. In effetti, dal consolidato sono emerse criticità rilevanti sulla gestione del Ctgs e alcune questioni poco chiare che attengono alla Gran Sasso Acqua.
Ma andiamo con ordine.
La situazione del Ctgs Con riferimento al Ctgs, l'elaborazione del Bilancio d'esercizio 2016 è stata completata soltanto a seguito di diverse prescrizioni del Collegio sindacale; in particolare, la "rielaborazione/integrazione del business plan 2014/2018 in funzione della realizzazione di investimenti che possano produrre effettiva capacità reddituale". E ancora, "la sollecita e puntuale cura di tutti i profili amministrativo/contabili atta a realizzare in tempi certi, e in ossequio a principi di legalità, entrate derivanti da contratti o da procedure di affidamento di gare/appalti per servizi/prestazioni a carico di privati". Infine, "azioni necessarie ad ottimizzare la gestione sotto l'aspetto economico/finanziario, organizzativo e amministrativo, tali da concretizzare fattivamente il perseguimento dell'oggetto sociale e garantire, quindi, il principio della continuità aziendale".
D'altra parte, lo stesso amministratore unico Fulvio Giuliani - prima del siluramento deciso da Pierluigi Biondi - aveva invitato il Comune a "farsi carico di traghettare la Società fino al conferimento della gestione ai privati mediante apporto di nuove risorse finanziarie da mettere a disposizione per la normale gestione operativa della stessa... Diventa urgente e non più differibile la rimodulazione del Piano industriale e la relativa approvazione da parte del Consiglio comunale come propedeuticità alla stesura del Bando di privatizzazione, da parte di Invitalia, per la gestione pluriennale delle strutture e degli impianti sciistici del Ctgs".
In effetti, sebbene l'intervento straordinario del Comune dell'Aquila approvato dal Consiglio nel dicembre 2016 abbia permesso il pagamento ad Intesa San Paolo di 1 milione e 450 mila euro, a saldo e stralcio del debito pendente per il debito di 4 milioni e 139 mila euro, un accordo transattivo assai vantaggioso, l'esposizione debitoria del Ctgs si attesta, comunque, a 4 milioni e 577 mila euro. In particolare, si contano debiti verso i fornitori per 898 mila euro, verso i controllanti per 2 milioni e 489 mila euro e debiti tributari per 922 mila euro circa.
D'altra parte, è soltanto grazie alla sopravvienza straordinaria di 2 milioni e 689 mila euro - dovuta, come detto, allo stralcio del mutuo con Intesa San Paolo - che si è determinato un utile d'esercizio di 764mila euro; in realtà, il risultato è stato negativo per oltre 1 milione e 444 mila euro.
Come non bastasse, il Collegio dei Revisori ha evidenziato che i fondi accreditati dal Comune dell'Aquila per la realizzazione degli interventi previsti nel business plan - 7 milioni e 125 mila euro - sono stati utilizzati in parte (parliamo di circa 450 mila euro) per la copertura delle spese correnti. Dunque, l'amministratore è stato diffidato a "utilizzare i fondi vincolati esclusivamente alla realizzazione degli investimenti programmati", a prevedere "l'apertura di un conto corrente sui cui far transitare esclusivamente i fondi Cipe" ed a "reintegrare immediatamente le somme". A quanto ha spiegato Giuliani, i fondi - in effetti - sarebbero stati reintegrati.
La situazione della Gran Sasso Acqua. Per ciò che concerne la Gran Sasso Acqua, invece, la questione sollevata è relativa alla discussa transazione sulle così dette 'riserve' stipulata dalla spa con l'ati aggiudicataria del primo stralcio dei sottoservizi, Asse Centrale Scarl, per poco meno di 741 mila euro. Della vicenda, c'eravamo già occupati essendosi intrecciata, evidentemente, con le elezioni amministrative, considerato che il coordinatore dell'ati, Gianni Frattale, è stato sponsor elettorale dell'amministratore della Gsa, nonché candidato sindaco del centrosinistra alle elezioni, Americo Di Benedetto.
La transazione è stata portata avanti dal dirigente amministrativo della Gsa, Raffaele Giannone; tuttavia, il Collegio sindacale ha osservato che l'accordo dovesse essere sottoposto alla presa d'atto del Consiglio d'amministrazione. Ebbene, Di Benedetto - il 13 luglio - ha convocato il Cda per il 18 dello stesso mese, dunque si è dimesso: ovviamente, l'assise è andata deserta.
Biondi a Cialente: "Personaggio in cerca d'autore" Sono alcune delle vicende che, in questi giorni, il centrodestra ha definito 'poco chiare'; "quando parlerò, qualcuno perderà la parola" aveva risposto Biondi al capogruppo Pd Stefano Palumbo, che aveva inviato al primo cittadino una lettera aperta denunciando la mancanza di visine del centrodestra. Al sindaco ha risposto Cialente, sfidandolo ad un incontro pubblico, "pronto a parlare di tutto e su tutto". Secca la replica di Biondi ai nostri microfoni: "L'ex sindaco mi sembra che in questa fase sia un personaggio in cerca d'autore. E' alla spasmodica ricerca di una notorietà che non gli è riconosciuta neppure dal suo partito, considerati gli esiti dei congressi comunali: non vedo perché dovrei dargliela io".
I capigruppo del centrodestra in conferenza stampa: "Stiamo portando avanti un lavoro faticoso e poco appariscente per sviscerare le diverse situazioni critiche ereditate" "Avremmo bisogno di una minoranza vera, purtroppo il centrosinistra è in fase di stordimento da elezione". L'ha dichiarato Giorgio De Matteis, intervenendo alla conferenza stampa convocata stamane dai capigruppo di maggioranza. "Noi abbiamo svolto un ruolo d'opposizione, negli anni passati, provando ad essere propositivi; vorremmo finalmente avere una minoranza in seno al Consiglio comunale, invece abbiamo dovuto assistere ad una spaccatura drammatica del PD a margine dell'assise sulla sanità, con il centrosinistra a votare favorevolmente sulla nostra mozione, il capogruppo e il segretario dem che, invece, hanno abbandonato l'aula. Per non dire dei consigli comunali che si sono celebrati nel fine settimana. Non è questo di cui la città ha bisogno", l'affondo di De Matteis.
Che ha aggiunto: "Stiamo portando avanti un lavoro faticoso e poco appariscente per sviscerare le diverse situazioni critiche ereditate, peggiori di quanto potessimo immaginare. Municipalizzate, bilancio, aeroporto, transazione con Banca Sistema: sono soltanto alcuni dei problemi che stiamo affrontando. Intanto, il sindaco ha finalmente riunito la ricostruzione pubblica e privata, riorganizzando la macchina amministrativa dopo vent'anni". E ancora: "Nessuno si era mai preoccupato di chiedere alla Regione se avevamo soldi da spendere per i lavori pubblici: ebbene, abbiamo 150 milioni di euro non spesi per la riqualificazione urbana, i contratti di quartiere, Valle Pretara e così via. Altri 120 milioni - il 4% dei fondi per la ricostruzione destinati allo sviluppo economico - sono congelati, e i 90 spesi sin qui non hanno prodotto neanche un posto di lavoro", l'affondo del capogruppo di Fratelli d'Italia. "Come maggioranza, abbiamo convocato le rappresentanze sociali per avere indicazioni circa l'utilizzo dei fondi".
Un confronto che è una vera novità rispetto al passato, ha aggiunto Daniele Ferella (Noi con Salvini). "Ci stiamo adoperando per avviare una programmazione completa, mai fatta prima, che non si completa in 3 mesi, e forse neanche in un anno. Può richiedere tempi lunghi rispetto alla situazione che abbiamo ereditato: avevamo contezza dei problemi, ma evidentemente molti erano sommersi. Vedremo chi dovrà risponderne".
Ciò che conta - sottolinea Ferella - è un piano programmatico che vada al di là di una o due legislature: "abbiamo bisogno di un'idea di città a venti, venticinque anni. Si pensi al Piano regolatore generale: a fronte di una spesa di 320 mila euro sui 400 mila euro stanziati, abbiamo trovato un lavoro scarno, una semplice relazione senza neppure una tavola su cui ragionare; si pensi al bando 'Fare Centro': personalmente, continuo ad essere scettico sul provvedimento. La programmazione si fa pensando alla vita possibile: mi domando, oggi il centro storico ha una vita possibile? I commercianti, i piccoli imprenditori sono alla canna del gas: se si offre loro la possibilità di fare un investimento l'accolgono, ma cosa succederà tra 3 o 4 anni? Le risorse investite riusciranno a creare posti di lavoro duraturi?".
A chiosare ha pensato Roberto Jr Silveri, capogruppo di Forza Italia che, a dire il vero, si è lasciato andare ad affermazioni piuttosto azzardate: in sostanza, il merito dell'avvio del cantiere delle Fontari e dell'apertura del cantiere di Palazzo Margherita sarebbe del sindaco Biondi che evidentemente, con una bacchetta magica, ha concluso in pochi giorni iter burocratici lunghi e complessi. Se Biondi ha potuto dare slancio ai progetti - e ci ha messo indubbiamente impegno e maggiore verve rispetto al passato - è per il lungo lavoro svolto dalla passata amministrazione: non riconoscerlo è un tentativo piuttosto goffo di cancellare ciò che è accaduto fino al 25 giugno scorso. Per non parlare del censimento degli assegnatari del progetto Case, già deciso dalla Giunta Cialente il 22 giugno scorso, e rivendicato da Silveri al centrodestra: "fino all'altro ieri non sapevamo chi c'era e chi non c'era".