Dal prossimo anno, la governance della ricostruzione dei comuni del Cratere del terremoto del 6 aprile 2009 cambierà radicalmente.
Per effetto di un emendamento introdotto nel DL fiscale approvato oggi con voto di fiducia al Senato, infatti, i 9 Utr (Uffici territoriali per la ricostruzione) istituti nel 2013 verranno smantellati.
Le loro competenze saranno assegnate all'Usrc, l'Ufficio speciale della ricostruzione dei comuni del Cratere con sede a Fossa di cui gli Utr sono stati, fino ad ora, le articolazioni territoriali.
La misura è stata voluta direttamente dal governo, sembra dalla stessa Paola De Micheli, sottosegretario all'Economia con delega alla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto.
Perché cambiare proprio ora la governance?
Stando a quanto appreso da NewsTown, alla base della decisione del governo c'è la questione del tiraggio relativo al 2017, dipendente da un sistema che non funziona più come dovrebbe. Ciò che si è venuto a creare è uno squilibrio tale per cui alcuni Utr hanno visto aumentare a dismisura i propri carichi di lavoro mentre per altri questi ultimi sono diminuiti troppo e il Mef si era stancato di ricevere richieste di soldi per la proroga di personale tecnico a fronte di un tiraggio troppo basso. Specie se quel personale veniva poi utilizzato, negli Utr e nei comuni con meno lavoro da sbrigare, per fare tutt'altro.
Questa situazione dipende ovviamente dalle differenze dei volumi della ricostruzione tra zona e zona ma anche da inefficienze e disfunzioni interne ai comuni e agli uffici territoriali.
Alla luce di questa nuova norma, il personale a tempo indeterminato che attualmente è impiegato negli Utr sarà riassorbito dall'Usrc mentre quello a tempo determinato assunto dai comuni continuerà a prestare servizio fino alla naturale scadenza del contratto.
Non appena si è saputa la notizia, non si sono fatte attendere le reazioni.
Sandro Ciacchi, ex sindaco di Goriano Sicoli e coordinatore del comitato dei sindaci del Cratere, in un'intervista a Abruzzo Web si è detto "costernato e basito" e ha criticato la decisione del governo: "Non ne avevamo alcuna contezza" ha affermato "ne sono venuto a conoscenza tramite l'sms di un amico che mi avvisava dell'imminente approvazione in commissione bilancio del Senato, erano le due di notte e a quel punto era tutto bello che fatto, visto che l'emendamento ieri mattina è già andato in aula con la fiducia e a quel punto non c'era più nulla da fare. È vero che è stato proposto dal governo, ma sono convinto che ne abbia discusso con qualcuno, non so chi di questo territorio ma sicuramente la scelta è stata avallata. L'emendamento lo ha proposto la De Micheli, che con noi non ne ha mai discusso, forse lo ha fatto con qualcuno che ha funzioni nella politica territoriale. Qualcuno ha interesse che non ci sia il controllo della ricostruzione, questa è la paura che ho io".
I sindaci: "Decisione calata dall'alto, pronti a ogni forma di protesta"
"Il Tavolo di coordinamento delle Aree Omogenee è allibito e sconcertato da quanto previsto dall’emendamento presentato dal governo interamente sostitutivo del ddl n. 2942, di conversione in legge del decreto-legge in materia finanziaria e per esigenze indifferibili che è stato approvato oggi dal Senato con il voto di fiducia".
Ad affermarlo, in una nota, è il Tavolo di coordinamento delle aree omogenee.
"Il futuro della ricostruzione" si legge "dei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 è gravemente e seriamente compromesso. Con un comma vengono soppressi tutti gli Uffici Territoriali per la Ricostruzione che dal 2012 si stanno occupando della ricostruzione di tutti i Comuni appartenenti al cratere sismico ed anche il Comitato di Area Omogenea è stato soppresso".
"I sindaci dei Comuni interessati, che da anni si stanno impegnando e stanno combattendo per la ricostruzione e la rinascita del territorio abruzzese, non sono stati minimamente coinvolti e lo stesso trattamento è stato riservato al Tavolo di Coordinamento delle Aree Omogenee che non è stato ascoltato e informato. La decisione è calata dall’alto senza alcuna condivisione".
"I Sindaci sono stati completamente privati della loro funzione innata che è quella di rappresentare i territori che hanno l’onore e l’onere di amministrare secondo il mandato conferito loro dai cittadini".
"Tutte le competenze degli Uffici Territoriali per la Ricostruzione sono stati trasferiti ad una sola struttura creando un accentramento di potere e funzioni in capo ad un solo soggetto".
"Il rischio temuto da tutti i Sindaci è il blocco totale della Ricostruzione post- sisma: blocco della ricostruzione privata, della ricostruzione pubblica, dei sottoservizi, dei Piani di Sviluppo, dei Piani strategici condivisi nelle diverse aree omogenee".
"Il Tavolo di coordinamento delle Aree Omogenee riunitosi oggi a Fossa - chiede con una sola voce l’immediato stralcio del comma del suddetto emendamento che colpisce la ricostruzione ed un contestuale incontro con il commissario alla ricostruzione on. Paola De Micheli".
"Tutti i sindaci sono disposti a qualsiasi tipo di protesta per risolvere questa situazione incresciosa".
"I paesi devono essere ricostruiti da chi conosce veramente il territorio, rappresentando e manifestando nelle sedi competenti le prerogative e le esigenze dei cittadini con i quali ci si confronta quotidianamente".