"Come al solito il sindaco non risponde nel merito delle questioni tecniche e garbate da me sollevate sul protocollo d'intesa firmato con l'Agenzia del Demanio e altri".
All'indomani della risposta del sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi alle critiche mosse dal Pd per il protocollo d'intesa firmato tra il comune e il ministero della Difesa e l'Agenzia del demanio, arriva la controreplica dell'ex assessore alla Ricostruzione, attualmente presidente provinciale del Pd L'Aquila, Pietro di Stefano.
"Nella sua risposta" scrive Di Stefano in una nota "il sindaco tira fuori il solito armamentario dove l'unica cosa che si rileva è la coerenza con le proprie radici, giacché i suoi antenati ai detrattori somministravano olio di ricino, che costui ha sostituito con la consueta razione di insulti".
"Almeno lasciasse in pace De André" afferma Di Stefano "che nulla ha a che vedere con i suoi valori, come nulla hanno a che fare Guccini o Silone già tirati in ballo in passato da Biondi: possibile che non riesce ad avere altro pantheon di riferimento?".
"Purtroppo" continua Di Stefano "nulla dice, nulla argomenta, nulla contrappone; cita norme a sproposito, poi sfugge e si protegge con le invettive. Farfuglia una incomprensibile possibilità di permuta, ma essendosi fatto soffiare l'ex distretto militare oggi essa semmai sarebbe possibile solo col patrimonio del comune (quale?) ovvero pagando l'area della Rossi".
"Ma l'uso del patrimonio pubblico" conclude la nota "è di competenza del Consiglio comunale che prima o poi sarà luogo dove non potrà scantonare con gli insulti ma dovrà rispondere in modo esaustivo".