Martedì, 26 Dicembre 2017 21:51

Corsa alle urne: Mattarella scioglierà le Camere il 28. Italiani al voto il 4 marzo

di  Redazione

Ultimissimi giorni di lavoro per Camera e Senato nella legislatura iniziata con le elezioni del 24 e 25 febbraio 2013; da allora, si sono susseguiti tre governi: l'esecutivo Letta dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014, quello Renzi dal 22 febbraio al 12 dicembre 2016 e l'attuale governo in carica, guidato da Gentiloni.

Con l’approvazione della legge di Bilancio, l’attività parlamentare può dirsi conclusa. Domani, giovedì 28 dicembre, il presidente del Consiglio incontrerà la stampa accreditata per la tradizionale conferenza di fine anno. Sarà l’atto conclusivo: nel pomeriggio, il presidente della Repubblica porrà fine alla XVII legislatura.

Sergio Mattarella aveva da tempo deciso di provvedere allo scioglimento delle Camere a fine anno, non appena ottenuto il via libera del Parlamento alla legge di Bilancio, ma per rispetto istituzionale attenderà che il premier Gentiloni tenga la conferenza stampa di fine anno. Gli appelli di 'Italiani senza cittadinanza', oltre che di Radicali, Verdi ed alcuni esponenti del Pd, che hanno chiesto un rinvio per tentare di approvare lo Ius soli, hanno trovato il Capo dello Stato particolarmente attento e sensibile ma lo stop arrivato in Senato l'hanno trasformata praticamente in una missione impossibile. Lo scenario non cambierebbe anche accordando dei tempi supplementari.

Dunque, il presidente del Consiglio salirà al Quirinale appena terminato l'appuntamento con la stampa, annunciando che ritiene esaurito il suo mandato. A quel punto, il Capo dello Stato decreterà formalmente lo scioglimento delle Camere. Nel contempo il premier verrà pregato di rimanere in carica per la gestione degli affari correnti.

Preso atto dello scioglimento del Parlamento, il Consiglio dei ministri si riunirà a stretto giro di posta per decretare la data in cui si terranno le elezioni. Secondo la Costituzione, l'appuntamento elettorale andrà fissato tra i 45 e i 70 giorni dalla chiusura delle Camere: tra i partiti, comunque, è stata raggiunta un’intesa informale perché le elezioni si tengano il 4 marzo (o, in subordine, l’11).

 

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