“La vicenda della centrale di compressione Snam a Sulmona non è affatto chiusa, ci sono ancora tutti i margini per bloccare il progetto. Per quanto mi riguarda combatterò fino all’ultimo per non farla fare”.
Ad affermarlo è stata la senatrice del Partito democratico Stefania Pezzopane a margine della conferenza stampa con la quale ha voluto fare il punto sui cinque anni di attività parlamentare appena trascorsi.
La Pezzopane, secondo la quale il governo ha commesso un “grave errore” nell’approvare "in quella forma" la centrale, parla però di “pressioni” che la Snam e “chi è convinto di questa operazione” (il metanodotto, ndr) ha esercitato sull’esecutivo - “Era l’ultimo consiglio dei ministri che poteva deliberare in straordinaria, la Snam ha provato a chiuderla” - anche se è convinta che la partita sia tutt’altro che chiusa.
La strada per stoppare il progetto passa attraverso il ricorso al Tar che la Regione sta preparando. Quest’ultimo dovrà far leva, secondo la senatrice, sulla nuova legge sugli usi civici, visto che buona parte del tracciato del metanodotto passerebbe su terreni di proprietà delle amministrazioni separate: “E’ una legge” afferma la Pezzopane “dove si chiarisce in maniera definitiva che l’uso civico è inalienabile e indisponibile e non può essere ceduto per azioni che non siano di uso agro- silvo-pastorale. Credo che questa sia la principale ragione tecnico-giuridica che possiamo usare nel ricorso, ma ce ne sono anche altre”.
Anche sui rincari autotostradali per A24 e A25 - +12,89% dal 1° gennaio 2018 – non è ancora detta, secondo la Pezzopane, l’ultima parola: “Qui la questione è più complessa perché noi per tre anni avevamo bloccato gli aumenti ma Strada dei Parchi ha presentato un ricorso al Tar e lo ha vinto, sentenza poi confermata anche dal Consiglio di Stato. E meno male che i 58 milioni di euro che il governo ha concesso a Strada dei Parchi per la messa in sicurezza dei viadotti sono passati come fondi per la manutenzione straordinaria, altrimenti gli aumenti sarebbero stati ancora maggiori. A questo punto è la Regione deve mediare tra il gestore e il governo. Io penso che si possa trovare un margine di trattativa, sicuramente vanno esclusi dai rincari i pendolari e gli autotrasportatori, questa è una cosa su cui mi batterò fino in fondo. E’ vero che la legislatura si è chiusa ma noi rimaniamo in carica, sfrutterò questo tempo fino all’ultimo”.
Il bilancio dell’attività parlamentare
Affiancata dal segretario comunale del Pd aquilano Stefano Albano e da alcuni sindaci locali di area democratica - Marco Giusti, primo cittadino di Scoppito; Giacomo Carnicelli, sindaco di Tornimparte e Francesco Di Paolo, sindaco di Barisciano e coordinatore dei sindaci delle aree omogenee – la Pezzopane ha riconosciuto come principali risultati raggiunti nella sua prima esperienza da parlamentare soprattutto quelli riguardanti la ricostruzione dell’Aquila e del Cratere, a cominciare, ovviamente, dai 6 miliardi di euro stanziati nel 2014.
Tra gli altri successi che la senatrice ha detto di poter rivendicare ci sono “le norme per l’accelerazione delle procedure, le proroghe dei precari, la norma che ha garantito la ricostruzione delle seconde case, la battaglia sui fondi del 4% e sui sottoservizi, i fondi Cipe per le scuole, per le quali i sindaci potranno andare in deroga al codice degli appalti, il Gran Sasso Science Intitute, il Maxxi, le infrastrutture”.
Ma la senatrice ha voluto ricordare anche l’attività sostenuta per sostenere l’approvazione di leggi riguardanti altri territori o questioni di portata nazionale, da quella sul sisma bonus al reddito di inclusione, definita “la prima, vera legge organica contro la povertà”.
“Una grande riforma di civiltà” è stata poi, secondo la senatrice, la legge sul testamento biologico: “ Altri governi non c’erano riusciti, compresi governi dove c’era quella sinistra che si vorrebbe esclusiva”. E a proposito di quanto accaduto all’Aquila in consiglio comunale sulla mozione per l’istituzione del registro per le Dat, la Pezzopane ha detto: “Il consiglio poteva fare un gesto di generosità nei confronti dei cittadini aquilani ma non l’ha voluto fare perché si sta rinchiudendo sempre più in logiche perverse, caratterizzate da una forte carica ideologica, e sta perdendo il senso della concretezza delle cose, facendo spesso politica su questioni sulle quali invece dovrebbe solo applicare la legge. E’ un brutto modo di fare, ieri la maggioranza ha perso un’occasione per dire ai cittadini che il comune è una casa accogliente. Stesso discorso per l’ordine del giorno sul presepe: tutti facciamo e amiami il presepe ma mentre chiude la Intecs e accadono altre cose importanti forse si sarebbe potuto dedicare quel tempo a discutere d’altro”.
Il vero, grande neo di questa legislatura, ha concluso la Pezzopane, è stata la mancata approvazione della legge sullo ius soli: “Sono delusa e ho l’amaro in bocca, anche se realisticamente il senato non aveva i numeri per arrivarci. E’ stata una chiusura triste perché si poteva dare un segno. Speriamo che dalla prossima legislatura avremo un governo che riprenderà in mano la legge. Certo che se l’opinione pubblica sceglierà determinate forze politiche lo ius soli sarà affossato ancora per molti anni”.