L'amministrazione comunale si scaglia contro il Governo Letta. Stamane, nel corso di una conferenza stampa convocata dal sindaco Massimo Cialente e dall'assessore comunale al bilancio Lelio De Santis, è stato presentato un documento redatto dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e sottoscritto anche dal Comune dell'Aquila in protesta ai tagli previsti nella Legge di Stabilità agli enti locali.
Quella dei comuni rappresenta il 7,6% della spesa pubblica totale del Paese, quindi – si legge nel documento – il controllo dei conti dovrebbe essere esercitato sui settori che rappresentano il peso più rilevante della spesa pubblica, in primo luogo le amministrazioni centrali dello Stato. "Nel 2012, i Comuni italiani hanno contribuito al risanamento delle finanze pubbliche per 1,6 miliardi – tuona l'assessore De Santis – mentre nello stesso periodo lo Stato ha registrato un deficit di 52 miliardi". E' questa l'accusa dell'amministrazione comunale, che denuncia tagli anche al Comune dell'Aquila, già notoriamente colpito dalle mancate entrate erariali a causa del sisma. In seguito alle politiche di spending review, il taglio all'amministrazione del capoluogo risulta di 7,4 milioni di euro, una cifra considerata insostenibile da De Santis: "La nostra situazione è drammatica – sottolinea – per non dichiarare default dovremo purtroppo agire nei confronti dei cittadini, aumentando la tassazione o licenziando nelle aziende a partecipazione pubblica. Abbiamo fatto i salti mortali per redigere e chiudere il bilancio, e ci siamo fatti carico anche dei debiti fuori bilancio risalenti alle passate amministrazioni". Da qui l'idea di aderire alla 'protesta' dell'Anci, che chiede al Governo di rivedere i tagli agli enti locali durante la discussione sugli emendamenti alla Legge di Stabilità, che si svolgerà la prossima settimana.
La situazione dell'amministrazione comunale aquilana è tipica di molti enti locali che, in questo peculiare periodo storico, soffrono la crisi in una misura maggiore rispetto all'apparato statale. Il Comune dell'Aquila, paradossalmente, è doppiamente penalizzato: il fondo di solidarietà, infatti, subirà il taglio di 7 milioni di euro. Al fine del computo del fondo, però, sono stati considerati anche i trasferimenti dei fondi per la ricostruzione e quindi, evidenzia l'assessore, il computo è sbagliato e va ricalcolato. Il Comune ha già scritto al Direttore della Direzione centrale della finanza locale del Ministero dell’interno Giancarlo Verde, che ha prontamente risposto che il problema è di competenza legislativa – e quindi da risolvere in sede parlamentare – e non di natura tecnico-burocratica.
"Anche se non eravamo nelle condizioni ottimali – ha affermato Cialente – abbiamo dovuto redarre lo stesso il bilancio, perché altrimenti non avremmo potuto spendere neanche un euro per la ricostruzione, visto che tutti i fondi per la ricostruzione transitano attraverso il bilancio stesso". Il Sindaco, durante l'incontro, ha espresso anche un forte e negativo giudizio politico sulla maggioranza di Governo: "Siamo in una situazione ingovernabile per i Comuni: le istituzioni di prossimità che devono far fronte ai reali bisogno dei cittadini. Quello che sta attuando il Partito Democratico è davvero un suicidio politico, il Governo si preoccupa dell'abolizione dell'Imu per tenere fede alle promesse elettorali di Berlusconi, che ora è passato addirittura all'opposizione. Non c'è più una guida politica in Italia". Secondo Cialente, insomma, viviamo in un Paese in cui non si ricostruisce una città, perché bisogna tener fede alle promesse elettorali del Pdl. A questo punto, chissà per quanto tempo ancora il primo cittadino rimarrà nel Pd, nel quale entrò subito dopo essere diventato Sindaco, per la prima volta, nel 2007.