Si è riunito stamane il Consiglio comunale dell'Aquila.
Tra gli argomenti all'ordine del giorno era stata inserita la proposta deliberativa riguardante la nuova scadenza al 31 dicembre 2027 del contratto di servizio per il trasporto pubblico locale su gomma nel territorio comunale con l'Azienda per la mobilità aquilana (Ama). Alle 8:30, prima dell'assise civica, è stata fissata però una Commissione bilancio che ha discusso, appunto, la proposta: l'assessore delegato Carla Mannetti ha deciso di portare l'atto all'attenzione del Consiglio comunale dopo l'approvazione del bilancio comunale, che ha già avuto il via libera dell'Esecutivo nei giorni scorsi.
Facendo seguito alla road map per la fusione Ama-Tua, l'assessore Mannetti ha incontrato il 13 febbraio la Regione Abruzzo che ha chiesto la presentazione di una perizia asseverata sulla valutazione economica dell'azienda della mobilità aquilana: un atto prodromico e necessario per l'approvazione della legge regionale. "La fusione Ama-Tua costituisce uno dei punti cardine del nostro programma di mandato – ha spiegato il sindaco Pierluigi Biondi – Ed è per questo che da parte nostra vi è la massima attenzione". Per il rilancio del trasporto pubblico locale, "la fusione tra le aziende Ama e Tua è un atto estremamente importante per questa Amministrazione – ha aggiunto l'assessore Mannetti – Proprio per questo motivo è stata creata un'apposita sottocommissione composta dai consiglieri di centrodestra e centrosinistra (Luigi Di Luzio, Roberto Silveri, Giustino Masciocco, Stefano Palumbo) al fine di condividere le scelte e nei prossimi giorni si riunirà per individuare una strategia condivisa che porti alla valutazione economica di Tua e fare punto della situazione, stabilendo il crono programma delle prossime scadenze".
Atto d'indirizzo per la nomina delle partecipate Dunque, i consiglieri comunali hanno approvato la proposta deliberativa contenente "l'atto di indirizzo per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni, fondazioni e società" partecipate; stando a quanto riferito dal sindaco Pierluigi Biondi, le novità introdotte nell'atto di indirizzo - 19 i voti favorevoli, 11 i contrari e 1 astenuto - intendono razionalizzare le spese, assicurare maggiore trasparenza e fissare precise garanzie rispetto al raggiungimento degli obiettivi e all'adempimento dei compiti di gestione (in particolare per ciò che attiene il contenimento dei costi e l'efficacia e la qualità dei servizi resi) contenuti in un documento di programmazione che, annualmente, il sindaco assegnerà ai componenti degli organi di amministrazione.
Il costo annuale per i compensi degli amministratori non potrà superare l'80 per cento di quello complessivamente sostenuto nel 2013 e il compenso lordo annuale attribuito all'amministratore unico o al consiglio di amministrazione non potrà essere superiore al 75 per cento delle indennità spettanti agli assessori comunali. In presenza di un consiglio di amministrazione tale compenso sarà ulteriormente suddiviso, attribuendo il 60 per cento al presidente e suddividendo la restante quota del 40 per cento, in parti uguali, tra i restanti membri dello stesso Cda. All'amministratore unico e al presidente del consiglio di amministrazione sarà riconosciuto un compenso fisso minimo pari al 50 per cento del complessivo previsto ed una parte variabile, pari al rimanente 50 per cento, vincolata al risultato raggiunto nell'anno di riferimento, da valutarsi in base al conseguimento degli obiettivi assegnati.
Potranno essere nominati i candidati, in possesso, alternativamente, di un diploma di laurea (come da vecchio ordinamento), di una laurea specialistica o magistrale oppure di una comprovata esperienza amministrativa o con ruoli di gestione, di almeno tre anni, in enti pubblici, aziende, istituzioni, fondazioni, consorzi e società partecipate del Comune. Il sindaco assegnerà ai componenti degli organi di amministrazione un documento di programmazione, nel quale saranno indicati gli obiettivi e le responsabilità di gestione, con particolare riferimento al contenimento dei costi, all'efficacia ed efficienza, nonché alla qualità dei servizi resi. Il mancato raggiungimento di tali obiettivi può essere causa di revoca della nomina.
Bocciato l'emendamento proposto dalla consigliera di 'Coalizione sociale' Carla Cimoroni che aveva chiesto fosse aggiunto, alle condizioni di incompatibilità per la nomina degli amministratori, oltre alla parentela fino al terzo grado con il sindaco e i componenti della Giunta, anche la parentela, e sempre fino al terzo grado, con i consiglieri comunali; d'altra parte, è proprio l'assise civica ad avere funzione di controllo delle partecipate. "Vedremo cosa succederà al momento delle nomine", l'affondo di Cimoroni. E' evidente che in molti abbiano pensato all'annunciata nomina di Salvatore Santangelo ad amministratore di Afm, considerato che il fratello, Roberto, siede in Consiglio comunale.
Critici i consiglieri d'opposizione di centrosinistra che hanno sottolineato come siano trascorsi inutilmente sette mesi perché arrivasse in Consiglio l'atto di indirizzo; "nel frattempo - l'affondo - tutte le aziende comunali, che erogano servizi essenziali per i cittadini, hanno continuato a svolgere il loro lavoro solo grazie ad amministratori nominati dalla precedente giunta comunale Oggi, dopo tanta attesa, è approdato in aula un provvedimento che non aggiunge nulla rispetto a requisiti e competenze degli amministratori di tali organismi. Null'altro che un 'cappotto su misura', fatto apposta per cucire addosso ai nominativi già prescelti i parametri previsti nel documento. Siamo molto delusi, poiché ci saremmo aspettati che si 'rompesse il meccanismo'. Invece nulla di tutto ciò. Un atto, quello approdato in Consiglio, che poteva essere licenziato mesi fa evitando una inutile attesa. Rileviamo, infine, che questo atto così importante è stato votato nel più assoluto silenzio della maggioranza che non è intervenuta né per rivendicare la bontà del documento né per fugare i nostri dubbi".
Prescrizioni per la ricostruzione nei centri storici Il Consiglio comunale ha approvato con 21 voti favorevoli anche le "controdeduzioni relative alle prescrizioni per gli interventi nei centri storici delle frazioni" che vanno ad integrare una precedente deliberazione dell'assise, risalente al dicembre 2016, introducendo procedure più snelle per i cambi di destinazione d’uso per locali e immobili situati nel centro storico dell’Aquila e in quelli delle frazioni. I locali o gli immobili in questione, naturalmente, dovranno avere tutte le carte in regola a livello catastale nonché sotto il profilo igienico-sanitario. Constatata la presenza di tali requisiti, però, non ci sarà più alcun ostacolo che potrà impedire il cambio di destinazione d’uso. Il proprietario di un locale a uso commerciale situato su corso Federico II, all’Aquila, potrà, in virtù di queste nuove norme, che vanno a cambiare alcuni articoli del piano regolatore, chiedere il cambio di destinazione a uso artigianale o professionale o viceversa. Idem per le frazioni, ma, come detto, in questo caso il mutamento di destinazione d’uso potrà essere "cielo-terra".
La misura va a inserirsi nel pacchetto di provvedimenti (un altro è il bando Fare Centro) pensati per rivitalizzare il tessuto sociale dei centri storici e favorirne il ripopolamento attraverso il ritorno delle attività commerciali, artigianali e professionali. Uno dei fattori che finora hanno impedito o disincentivato il rientro di molte attività, infatti, è stato proprio l’impossibilità di passare da una destinazione d’uso all’altra. Con l'approvazione della delibera, questo passaggio si potrà fare seguendo una semplice procedura amministrativa e pagando alcune spese.
Il testo deliberativo è stato emendato, su proposta dei consiglieri Daniele Ferella (Noi con Salvini) e Paolo Romano (Il passo possibile), con la previsione, per i centri storici delle frazioni e in riferimento agli edifici realizzati dopo il 1860 e non più dopo il 1930 oggetto d'interventi d'abbattimento e ricostruzione, della possibilità, per i proprietari, di scegliere il livello di miglioramento sismico e messa in sicurezza dell'immobile.
Mozioni e ordini del giorno L'assise ha quindi approvato (18 voti favorevoli, 10 contrari) un ordine del giorno, presentato dai consiglieri Francesco De Santis (Noi con Salvini) e Luca Rocci (L'Aquila Futura), relativo al bando di assegnazione degli alloggi Case e Map, "ai fini dell'inserimento nello stesso di punteggi in favore dei nuclei monoparentali". Via libera, con 19 voti favorevoli, anche ad un secondo ordine del giorno, a firma dei consiglieri Roberto Santangelo, Luca Rocci (L'Aquila Futura), Ersilia Lancia (Meloni – Fratelli d'Italia) e Francesco De Santis (Noi con Salvini), per "l'intitolazione della rotonda posta all'incrocio tra la strada statale 17 e via Ugo Piccinini a ricordo degli italiani martiri delle Foibe e degli esuli istriani, giuliano dalmati". Il documento approvato impegna altresì a "valutare l'opportunità di provvedere alla deposizione, nel giardino della suddetta rotonda, di un cippo commemorativo e a promuovere opere di informazione nelle scuole su tali fatti". Discusso un terzo ordine del giorno, a firma del consigliere Antonio Nardantonio (Partito democratico) sulla "sicurezza stradale"; il documento, approvato all'unanimità, "auspica la redazione di un cronoprogramma che indichi in tempi brevi l'inizio di lavori per la messa in sicurezza delle strade più pericolose del territorio comunale".
Approvati altri due ordini del giorno, presentati, rispettivamente, dal consigliere Roberto Junior Silveri (Forza Italia), ai fini di destinare 100mila euro, nell'ambito del Bilancio comunale, "per la copertura di un bando di finanziamento a fondo perduto rivolto a nuovi progetti giovanili, alla promozione di nuove imprese e allo sviluppo del mercato del lavoro", e dal consigliere Ferdinando Colantoni (Forza Italia), per l'installazione di bacheche da destinare all'affissione di manifesti funebri e per regolamentare e disciplinare la dislocazione dei cassoni per la raccolta di rifiuti ingombranti. Il primo documento ha ottenuto 18 voti favorevoli e 5 di astensione, il secondo 23 voti favorevoli.
I lavori sono proseguiti con la discussione di tre mozioni. Sono state ritirate dai proponenti, per consentire ulteriori approfondimenti al testo, la prima, presentata dal consigliere Stefano Palumbo (Partito democratico), sul "il ripristino dell'alta professionalità legata al percorso amministrativo finalizzato al perfezionamento del fascicolo del fabbricato" e la seconda mozione, che vedeva, invece, come primi firmatari i consiglieri Paolo Romano ed Elia Serpetti (Il passo possibile), sulll'adozione, da parte dell'Amministrazione comunale, di un apposito regolamento sulla coprogettazione nel rapporto tra l'amministrazione comunale e gli enti del terzo settore nell'ambito delle politiche sociali. Respinto il terzo documento, presentato dalla consigliera Carla Cimoroni (L'Aquila Chiama) che chiedeva "di modificare i regolamenti comunali affinché non vengano concessi locali, spazi o suolo pubblico, né contributi o patrocini ad associazioni, gruppi, organizzazioni politiche e sociali che manifestino e professino idee e comportamenti razzisti, xenofobi, antisemiti, omofobi, che si siano espressi con termini o modalità che indichino odio o intolleranza religiosa, o che si ispirino alle ideologie del fascismo o del nazismo e che contrastino pertanto con i principi sanciti dalla Costituzione italiana".