Lunedì, 19 Marzo 2018 11:34

L'Aquila: bando fragilità sociali sospeso, Benedetti diffida Biondi

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Una diffida contro il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e l’assessore alle Politiche sociali Francesco Bignotti affinché diano immediata esecuzione al bando per le fragilità sociali, la cui mancata applicazione sta causando al comune un grave danno erariale.

A presentarla è l’ex presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti, leader dell’associazione Globuli Rossi.

“Il giorno 22 dicembre 2016” scrive Benedetti in una nota “fu pubblicato, a cura del dirigente del settore 'Affari sociali', l’avviso pubblico per l’assegnazione temporanea degli alloggi appartenenti al compendio immobiliare denominato Progetto Case, in esecuzione della deliberazione del Consiglio comunale dell’Aquila  n°177/2011. A mezzo di tale deliberazione si stabilì, infatti, che, al termine della emergenza abitativa, gli alloggi del compendio immobiliare potessero essere destinati ad altre categorie come quella degli appartenenti all’area comunemente definita di 'fragilità sociale', agli studenti universitari, agli anziani, alle giovani coppie, ai coniugi separati, agli artisti, agli atleti agonisti, al libero mercato”.

Il termine utile per la presentazione delle domande fu fissato alla data del  30 gennaio 2017. “Oltre al canone di compartecipazione alle spese condominiali fu previsto, nell’avviso in questione, l’obbligo del pagamento di un canone di locazione (esclusi gli aventi diritto ad un canone sociale in misura più ridotta) determinato in relazione ai cosiddetti 'patti territoriali', in misura oscillante da un minimo di euro 22,96 mq/annuo per le abitazioni site nella zona di Bagno Pianola ad un massimo di euro 64,20 mq /annuo per le abitazioni site nella zona di L’Aquila S. Antonio”, spiega Benedetti.

Ciò in perfetta conformità con quanto  stabilito, al riguardo, nella delibera n°29/2015. Ebbene, “tale Bando risulta immotivatamente disapplicato dalla nuova amministrazione comunale pur avendo, per intero, il medesimo completato l’iter di approvazione e quello applicativo. Risultano, infatti, essere state acquisite da tempo le domande dei richiedenti che, peraltro, allo stato nutrono un diritto legittimo all’assegnazione peraltro tutelabile giudizialmente. Allo stesso modo risulta finanche redatta dalla precedente amministrazione la graduatoria definitiva degli aventi diritto”.

Ciò ha determinato la mancata assegnazione ed il mancato utilizzo di circa 630 appartamenti - l'affondo dell'ex Presidente del Consiglio comunale - rimasti da oltre nove mesi vuoti ed in situazione di progressivo deperimento a seguito della mancata opera di manutenzione. Tali immotivate scelte dell’amministrazione comunale potrebbero comportare la produzione di un danno di rilevante entità all’erario pubblico corrispondente all’ammontare dei mancati introiti derivanti dalle singole assegnazioni, al mancato pagamento dei canoni di compartecipazione ed al deperimento degli immobili”.

Va detto che nel frattempo sono state assegnate anche abitazioni a richiedenti, in barba al bando pienamente operativo. “Dunque alcuni amministratori pubblici hanno eluso, furbescamente, di applicare i rigidi criteri di assegnazione imposti dalla normativa regolamentare che è comunque imperativa e vincolante. Per tali ragioni diffidiamo il sindaco e l’assessore competente a dare piena applicazione all’avviso pubblico in questione”.

Ultima modifica il Lunedì, 19 Marzo 2018 11:54

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