‘Anatra zoppa’, ruota tutto intorno al seggio 50, la scuola elementare di viale Alcide de Gasperi; è lì che si gioca la tenuta della maggioranza di centrodestra in Consiglio comunale.
Delle 11 sezioni oggetto di riconteggio dei voti a seguito del ricorso istruito da alcuni esponenti del centrosinistra cittadino, ne vanno scrutinate ancora due, appunto il seggio 50 – laddove i ricorrenti hanno chiesto di verificare quante sono e come sono state computate le schede contenenti l’indicazione del voto di preferenza in favore di candidati alla carica di consigliere comunale, senza indicazione di alcun contrassegno di lista; quante sono e come sono state computate le schede contenenti il voto in favore di due o più liste, con indicazione di candidati alla carica di consigliere comunale appartenenti ad una sola delle liste votate - e il seggio 36, quello di Arischia, con la richiesta di accertare quante sono e come sono state attribuite le schede contenenti l’indicazione del voto di preferenza in favore del candidato consigliere comunale Elia Serpetti della lista “Il passo possibile”, senza indicazione di alcun contrassegno di lista; quante sono e come sono state attribuite le schede recanti il voto in favore di due o più liste, uno dei quali in favore della lista “Il passo possibile” e recanti, altresì, l’espressione del voto di preferenza in favore di Elia Serpetti.
A quanto si è potuto apprendere, il centrosinistra avrebbe recuperato fino ad ora una ventina di voti sui 41 necessari per superare la fatidica soglia del 50% + 1 che farebbe scattare, appunto, la così detta ‘anatra zoppa’, ovvero quella situazione particolare per cui un sindaco eletto – Pierluigi Biondi, in questo caso – si ritrova a convivere con un’assise civica la cui maggioranza è rappresentata da liste che avevano sostenuto un diverso candidato.
Ma come mai il seggio 50 potrebbe rilevarsi decisivo? In quella sezione, si è registrata un’anomalia: ci sarebbero 65 voti circa assegnati ai soli candidati a sindaco, un dato anomalo rispetto alla media degli altri seggi, che si attesta intorno a 25-30. E’ possibile siano state considerate nulle le preferenze espresse, fatto salvo il voto al candidato sindaco: ora, considerato che la Prefettura tende a ‘preservare’ i voti, il più possibile, è lecito immaginarsi che le preferenze – almeno, un certo numero - possano essere riassegnate. Ad Arischia, invece, le schede contestate sono quelle che riportano la preferenza ad un consigliere fuori dallo spazio della lista d’appartenenza; per fare un esempio, il voto ad Elia Serpetti (candidato del Passo Possibile) espresso accanto ad un’altra lista; in questi casi, le regole ministeriali – alle quali dovrebbe attenersi la Prefettura, emanazione diretta del Ministero dell’Interno – considerano il voto nullo e, dunque, non ci dovrebbero essere particolari stravolgimenti.
Ma non finisce qui.
Innanzi al Tar sono in contestazione un centinaio di voti annullati: è difficile a credersi, però, che i giudici possano sostituirsi al parere del presidente di seggio e della Prefettura.
Questo il quadro.
Superata la fase ‘numerica’, però, andrà capito se il Tar s’esprimerà nel merito delle richieste, e dunque considererà soltanto i termini del ricorso istruito dai proponenti oppure se procederà, come sembra, secondo il principio del giudicato oggettivo, dell’accertamento della verità per intendersi; dovesse andare così, l’avvocato e consigliere comunale di maggioranza Raffaele Daniele, legale dei consiglieri eletti di centrodestra, potrebbe chiedere al tribunale amministrativo di tenere in conto gli atti depositati - in tempo utile - nel merito dell’errore di trascrizione verificatosi al seggio 41, la scuola materna di San Sisto. Come anticipato da newstown, nei risultati definitivi pubblicati sul sito del Comune dell'Aquila sono stati conteggiati 10 voti validi ai candidati a sindaco ma ben 386 alle diverse liste. Impossibile: stante la legge elettorale in vigore, infatti, ogni voto dato ad una lista, laddove non sia indicata anche la preferenza ad uno dei candidati a sindaco, va conteggiato come preferenza al candidato collegato alla lista stessa. D'altra parte, i dati provvisori della sezione - e così i risultati pubblicati sul sito del Ministero dell'Interno - sono molto diversi, e riportano 411 voti ai candidati a sindaco e 386 alle liste. Per un errore, nel passaggio dai dati provvisori a quelli definitivi della sezione 41 sono sparite 401 preferenze ai candidati stante, invece, i voti alle liste.
Il Comune dell’Aquila ha fatto istanza di correzione dell’errore materiale; dal momento che la Commissione elettorale non ha preceduto in questo senso, l’avvocatura – anche se voci di corridoio raccontano che l’incarico sarebbe stato affidato al legale Roberto Colagrande, e il dirigente Domenico de Nardis non l’avrebbe presa affatto bene – potrebbe procedere con l’impugnazione tramite querela di falso.