29 settembre 2011. Il Presidente John Elkann e l'amministratore delegato Sergio Marchionne, con accanto un raggiante Massimo Cialente, inaugurano la scuola dell'infanzia realizzata dalla Fiat nell'area polivalente del progetto Case di Bazzano. La casa automobilistica torinese, con le controllate Fiat Partecipazioni Spa e Maserati Spa, ha favorito un investimento complessivo di 3 milioni e 100mila euro. "Il percorso è stato seguito personalmente dal sindaco, dall'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, e dall'assessore per il Diritto allo studio, Stefania Pezzopane, attraverso l'operato costante dei dipendenti comunali dei settori di riferimento", si legge sul sito internet del Comune dell'Aquila.
"La scuola per l’infanzia è costituita da cinque edifici collegati tra loro - destinati ad ospitare complessivamente circa 100 bambini dall’asilo nido alla scuola materna - per un totale di circa 1300 mq", è scritto in un comunicato stampa diffuso quel giorno da Fiat. "E’ inoltre presente una sala polivalente che servirà anche come punto di aggregazione per la frazione di Bazzano. Il concept architettonico è stato ideato da Fiat Partecipazioni mentre la struttura, che è stata costruita in sei mesi, è stata realizzata dall’impresa Zoppoli & Pulcher. Gli allestimenti interni sono stati curati dalla società Ludovico. Gli edifici sono stati costruiti con misure antisismiche all’avanguardia e con criteri ecosostenibili. Sono stati rivestiti in gres porcellanato utilizzando uno speciale trattamento che cattura la CO2 e rende quindi l’aria più salubre. Non hanno inoltre un impianto di raffrescamento classico ma adottano un sistema di 'facciata ventilata' che garantisce con metodi naturali il controllo ottimale della temperatura interna sia d’inverno che d’estate".
Un bel progetto, non c'è che dire. "Volevamo privilegiare una struttura definitiva rispetto all’alternativa di un luogo provvisorio, in modo da garantire un punto di riferimento che durasse nel tempo. E volevamo fare qualcosa che guardasse al futuro" spiegò Sergio Marchionne, parlando ai bambini e alle loro famiglie. "Per questo, quando si è trattato di decidere quale progetto realizzare, abbiamo scelto di costruire un centro per l’infanzia. Perché, dove ci sono i bambini, le famiglie possono mettere radici, sviluppando nuove attività". Poi, l'amministratore delegato concluse il suo intervento con parole di speranza: "Quello che conta è la certezza che i bambini che frequentano il nido e la materna troveranno qui un posto sicuro e rispettoso dell’ambiente".
Sono passati più di 26mesi. L'asilo nido, nella struttura all'avanguardia realizzata da Fiat, non è mai entrato in funzione. Al contrario della scuola materna. "I sistemi di controllo che dovevano essere messi in atto dall'amministrazione comunale, come accade spesso, non hanno funzionato", denuncia il capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio comunale, Angelo Mancini. "Ora, con delibera del 6 novembre 2013, la Giunta Cialente propone di acquisire la scuola per l'infanzia al patrimonio del Comune dell'Aquila. A domanda precisa, però, sul perché l'asilo nido non sia mai entrato in funzione, nessuno è stato in grado di dare delle risposte".
Le risposte, Mancini, è andato a cercarle: "L'asilo nido, per come è stato realizzato, non funzionerà mai. Infatti, non risponde agli standard urbanistici richiesti dalla Regione Abruzzo per l'accreditamento. Innanzitutto, la cucina non è a norma: c'è solo uno scalda vivande, manca però il forno per la cottura. Indispensabile. Per realizzare una cucina secondo i dettami della Regione, sarebbe necessario abbattere un muro. A quanto pare, infatti, sono stati seguiti gli standard urbanistici prescritti dalla Regione Piemonte, o dalla Regione Lombardia. Nessuno si è preoccupato di controllare". E poi manca la strada d'accesso all'asilo nido, che è stato finemente arredato all'interno e all'esterno: "Non ci crederete ma proprio dinanzi a quello che dovrebbe essere l'ingresso, c'è un palo dell'energia elettrica".
Il consigliere d'opposizione è categorico: "O si cancella l'acquisizione della struttura al patrimonio del Comune dell'Aquila come asilo nido, oppure se ne assicura l'apertura con tempi, modalità e risorse certe. Non vorrei che, una volta approvata l'acquisizione in Consiglio, l'amministrazione decida di destinare l'edificio solo alla scuola materna, abbandonando il progetto di asilo nido che era stato pubblicizzato a gran voce e, addirittura, inserito nel programma elettorale del sindaco Cialente".
In effetti, il primo cittadino non aveva mancato di sottolineare l'importanza strategica di una struttura che, con il nido di Tempera, avrebbe risposto alle esigenze di chi vive nella zona est della città. "Ci sono famiglie che aspettano da due anni, mamme che chiedono quando aprirà il nido e come presentare domanda per i propri bambini. Inoltre, c'è chi aspetta l'apertura con la speranza di un posto di lavoro", incalza Mancini. "Non si può pensare di abbandonare il progetto. Anche perché chi ha donato delle risorse, le ha donate per una scuola dell'infanzia che ospitasse scuola materna e asilo nido".
Come non bastasse, il consigliere dell'Italia dei Valori ha ricordato anche l'annosa vicenda della scuola primaria "Mazzolari", a Poggio di Roio, costruita dinanzi al progetto Case con i soldi della Caritas: 2milioni e mezzo, per una struttura di 1500mq. Inaugurazione, giugno 2010. "Una struttura non ancora acquisita al patrimonio - sottolinea Mancini - e che presenta preoccupanti criticità". Ricorderete genitori e insegnanti lamentare che, con l'inizio dell'anno scolastico 2010/2011, senza nessun avviso pubblico e ad anno scolastico iniziato, per carenze finanziarie l'amministrazione comunale aveva deciso di limitare il servizio scuolabus per Poggio di Roio solo ai bambini che avevano usufruito del trasporto durante l'anno precedente. "Ora, la scuola manifesta infiltrazioni d'acqua dal tetto. Nesssuno può intervenire, però, perché non è stata ancora acquisita dal Comune. Sono situazioni - conclude Mancini - che denotano la pochissima attenzione dell'amministrazione nei confronti dei sistemi educativi. Che tornano al centro dell'agenda politica solo in occasione delle campagne elettorali".