Martedì, 24 Aprile 2018 22:13

L'Aquila, nel risiko delle partecipate spunta l'incompatibilità di Federico

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L’approvazione del bilancio consuntivo e la nomina dei nuovi vertici delle società partecipate sono i due più importanti appuntamenti che attendono, nelle prossime settimane, la giunta Biondi.

Soprattutto le partecipate saranno, per il centrodestra, un banco di prova per testare la propria coesione interna. Da quanto si è visto e sentito finora, i vari partiti della coalizione hanno il coltello tra i denti e non sono disposti a fare passi indietro rispetto allo spoils system annunciato da Biondi.

Intanto, iniziano a emergere le prime incompatibilità che complicano ulteriormente il puzzle, rendendolo più che mai incerto rispetto ai rumors filtrati nelle scorse settimane.

Paolo Federico, sindaco di Navelli esponente di Forza Italia, ex consigliere provinciale, da tutti indicato come favorito per la poltrona di amministratore unico dell’Asm, l’azienda che si occupa, tra le altre cose, dello smaltimento dei rifiuti, sarebbe ineleggibile.

Questo, almeno, è quanto emergerebbe leggendo il decreto legislativo numero 8 del 2013, contenente “Disposizioni in materia di inconferibilita' e incompatibilita' di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico”.

L’articolo 7 del decreto, infatti, che riguarda l’“inconferibilità di incarichi a componenti di organo politico di livello regionale e locale”, stabilisce che “a coloro che nei due anni precedenti siano stati  componenti componenti della giunta o del consiglio della regione che conferisce l'incarico, ovvero nell'anno precedente siano stati componenti della giunta o del consiglio di una provincia o di un comune con  popolazione  superiore ai 15.000 abitanti della medesima regione o di una forma  associativa tra comuni avente la medesima  popolazione  della  medesima  regione” non possano essere conferiti, tra le altre cose, “gli incarichi di amministratore di ente  pubblico di livello provinciale o comunale” e “gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico da parte  di  una  provincia,  di  un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione”.

E’ proprio quest’ultima la fattispecie che riguarda Federico, che è stato consigliere provinciale dal 2015 al 2017. Essendo passato solo un anno dalla sua decadenza, decreto alla mano il sindaco di Navelli sarebbe, appunto, incompatibile.

Questa interpretazione è stata confermata, nel tempo, anche da diversi pareri.

Resta da capire, nel caso in cui, come sembra in base a quanto appena scritto, Federico dovesse uscire di scena, chi prenderà il suo posto nella lista dei papabili per il ruolo di successore di Francesco Rosettini.

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