Martedì, 04 Gennaio 2022 18:15

Razionalizzazione partecipate, Consiglio comunale di nuovo in ritardo

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Ricorderete che l'anno scorso, di questi tempi - era il 30 dicembre 2020 - la crisi di maggioranza che si trascinava dal mese di luglio, dalla famosa sfuriata in Consiglio comunale del capogruppo della Lega Francesco De Santis che aveva spinto il sindaco Pierluigi Biondi a ritirare le deleghe agli assessori del Carroccio, raggiungeva il culmine con la mancata approvazione, nei tempi previsti dalle norme, del provvedimento di "razionalizzazione periodica delle partecipazioni azionarie del Comune" per la decisione dei 'salviniani' di far mancare il numero legale in Consiglio. 

Venti giorni dopo, il 19 gennaio 2021, il provvedimento venne finalmente approvato con i voti della Lega, e senza che fossero chiariti i motivi che avevano portato al clamoroso strappo su un documento fondamentale per la buona amministrazione dell'Ente; d'altra parte, la mancata approvazione nei termini previsti - il 31 dicembre - aveva esposto il Comune dell'Aquila al rischio di una sanzione amministrativa dai 5 mila ai 500 mila euro.

Qualche giorno dopo, gli assessori leghisti venivano reintegrati in Giunta. 

Per fortuna, la sanzione non venne comminata; tuttavia, la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, con provvedimento del 23 luglio 2021, bacchettò il Comune dell'Aquila sollecitando con fermezza "al rispetto della tempistica prevista".

Se un anno fa la maggioranza era ad un passo dalla spaccatura, oggi il clima è completamente diverso stando, almeno, alle dichiarazioni delle forze politiche di centrodestra - Lega compresa - che esaltano l'azione amministrativa, definitiva vergognosa poco più di un anno fa, ribadendo incondizionata fiducia al sindaco, ricandidato alle elezioni di primavera. 

Eppure, l'amministrazione attiva è di nuovo in ritardo con l'approvazione in Consiglio della "razionalizzazione periodica delle partecipazioni azionarie del Comune"; il termine del 31 dicembre non è stato rispettato e, al momento, non risulta ancora convocata un'assise per discutere il provvedimento che è passato in Giunta, su proposta dell'assessora Fausta Bergamotto, il 21 dicembre scorso. 

E chissà come la prenderà stavolta la Corte dei Conti. 

 

Non solo.

L’articolo 20, comma 4, del TUSP, prescrive che - entro il 31 dicembre - ciascuna amministrazione pubblica approvi anche una relazione sull’attuazione delle misure adottate nel piano di razionalizzazione dell’anno precedente, evidenziando i risultati conseguiti, e la trasmetta alla Struttura di monitoraggio e controllo, oltre che alla competente Sezione della Corte dei conti.

 

La Sezione regionale di controllo, nel dispositivo del luglio scorso, ha inteso mettere in evidenza che, "considerato il numero di partecipazioni totalitarie detenute, la decisione di mantenerle deve essere preceduta da un'attenta valutazione della prestazione di un'attività di interesse generale e della reale sussistenza delle condizioni previste dall'articolo 4 del TUSP, riscontrando anzitutto la vigenza del vincolo di scopo e del vincolo di attività prima che della loro strumentalità in house".

Il richiamato articolo 4 del TUSP - il testo unico delle società partecipate - stabilisce che i Comuni non possono, direttamente o indirettamente, mantenere partecipazioni, anche di minoranza, in società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali.

Ebbene, dalla relazione allegata alla delibera approvata in Giunta si evince che l'unica partecipazione detenuta dal Comune che non rientri nelle categorie indicate è quella nella Banca del Gran Sasso Spa (partecipazione indiretta dello 0,07%): già nel luglio 2019, l'Ente ha chiesto in assemblea di procedere con la dismissione della quota; è stato dato mandato al Cda che ha disposto di provvedere. Tuttavia, la Banca del Gran Sasso non ha un proprio fondo per il riacquisto delle quote e quindi, in caso di impossibilità di individuazione di un terzo acquirente, si dovrebbe procedere ai sensi dell’art. 2437 – quater del codice civile così come richiamato dall’art. 24 comma 5 del Dlgs 175/2016. Nella nota integrativa del bilancio di esercizio 2020 è stato comunicato che ad oggi non è ancora stato trovato un compratore.

 

Altro nodo è sulle partecipazioni in società che svolgano attività analoghe o similari a quelle svolte da altre partecipate: nella relazione, il Comune sottolinea come non vi siano casi di questo genere; tuttavia, viene messo nero su bianco, "si sta valutando la possibilità di sfruttare le similitudini tra il CTGS e l’AMA al fine di efficientare il servizio reso e razionalizzare le spese". Se ne parla da tempo, a dire il vero: il 4 febbraio 2020 si è tenuto un incontro, su indicazione dell’Assessore alle Partecipate, tra rappresentanti del comune dell’Aquila e le società AMA e CTGS spa al fine di avviare un percorso di condivisione dei servizi amministrativi e contabili.

"Tale percorso - viene spiegato - passando attraverso la deliberazione di Consiglio n. 13 del 12/02/2021 ha trovato attuazione con la deliberazione di Giunta Comunale n. 385 del 21/09/2021 che ha approvato la proposta condivisa di “Convenzione tra Azienda della Mobilità Aquilana SpA e Centro Turistico Gran Sasso SpA per la condivisione degli uffici amministrativi ai sensi dell’Atto di Indirizzo del Comune di L’Aquila approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 13 del 12.02.2021”. Gli amministratori delle due società dovranno elaborare, entro il 31 luglio, una relazione relativa all’andamento dell’attività condivisa nel primo semestre 2022 specificando vantaggi, svantaggi ed eventuali proposte di modifica. Una volta ricevuta tale relazione l’amministrazione potrà decidere come proseguire il percorso".

Nell'atto viene indicato, dunque, che non risultano partecipazioni in società diverse da quelle costituite per la gestione di un servizio d'interesse generale che abbiano prodotto un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti: "nel prendere in esame comunque gli ultimi cinque risultati di esercizio risulta che l’AMA, Azienda della Mobilità Aquilana S.p.A. e Gran Sasso Acqua ne hanno chiusi 4 in perdita", ma svolgono Servizio Pubblico Locale e quindi restano escluse dalla fattispecie in esame.

Per ciò che attiene la necessità di contenimento dei costi di funzionamento, infine, "è assicurata con la Deliberazione di Consiglio Comunale n. 13 del 12/02/2021 - viene specificato nella relazione - con cui è stato approvato l’Atto di indirizzo e controllo nei confronti delle società partecipate con riferimento alle annualità 2021-2023". 

Ultima modifica il Venerdì, 14 Gennaio 2022 11:23

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