"Come volevasi dimostrare la montagna ha partorito il topolino".
Così Pierluigi Iannarelli, segretario del circolo di Sinistra Italiana L'Aquila, ha commentato la nomina di Alessandra Santangelo a presidente della società partecipata Afm.
"Nel governo locale, esattamente come nel governo nazionale" scrive Iannarelli in una nota "si manifesta sempre più la scomparsa del sentimento del pudore e l'assenza di ogni forma di indignazione, e questi atti ne sono la dimostrazione".
Parliamo della partecipata più redditizia, "tra le più ambite, la presidenza dell'Azienda Farmaceutica Municipalizzata, che, secondo la ripartizione politica delle forze di maggioranza, andava al gruppo L'Aquila Futura di Salvatore Santangelo".
"Le previsioni sono state quasi rispettate: a sorpresa, però, non è stato indicato il nome di Salvatore, bensì quello di sua sorella Alessandra".
Come spiegato ieri, la scelta è venuta per una questione di rispetto delle 'quote rosa', a valle di una lettura piuttosto rigida delle norme per la rappresentanza di genere che ha 'consigliato' all'amministrazione di procedere con la nomina di almeno due donne tra i 5 amministratori che andranno indicati a capo delle società; con Fabrizio Ajraldi, fedelissimo del sindaco, alla Gran Sasso Acqua, Dino Pignatelli al Ctgs e Luciano Bontempo al Sed, restano da nominare i vertici di Ama ed ex Onpi che, per la stessa logica spartitoria, dovrebbero andare alla Lega, e di Asm che sarà lasciata, invece, a Forza Italia (da tempo si fa il nome di Paolo Federico, sebbene il sindaco di Navelli potrebbe essere incompatibile).
Tornando ad Afm, Sinistra Italiana ha inteso denunciare "il comportamento, se non illecito, perlomeno censurabile dell'attuale Amministrazione: già la lottizzazione politica per cui i partiti si dividono le municipalizzate è qualcosa di deprecabile, inammissibile è che siano addirittura le famiglie a dividersi tali posizioni di rilievo nella gestione della cosa pubblica". Iannarelli ha rammentato, altresì, come "Salvatore Santangelo, oltre ad essere uomo di fiducia dell'attuale Sindaco, lo è stato anche del suo predecessore, Massimo Cialente, a dimostrazione del fatto che Pierluigi Biondi non rompe i meccanismi, ma li rafforza".