Vi abbiamo dato notizia ieri del fatto che la Commissione Vigilanza e controllo del Comune dell'Aquila, convocata dal presidente Giustino Masciocco su sollecitazione del capogruppo di Italia viva Paolo Romano per discutere dell'adeguamento contrattuale delle maestre in forza alla municipalizzata Afm e delle prospettive dei servizi di pre e inter scuola nonché del dopo scuola, è saltata per mancanza del numero legale.
Assenti i consiglieri comunali di centrodestra; erano presenti soltanto alcuni dei commissari di opposizione: oltre a Masciocco e Romano, Elia Serpetti (Il Passo Possibile), Lelio De Santis (Cambiare insieme/Idv), Angelo Mancini (L'Aquila sicurezza e lavoro), Annalucia Bonanni (Coalizione sociale).
Ancor più grave, non si sono presentati coloro che erano stati chiamati in audizione, e cioé gli assessori Francesco Cristiano Bignotti e Fausta Bergamotto (che, tuttavia, ha motivato la sua assenza in una nota), il segretario generale Lucio Luzzetti, l’amministratore di AFM Alessandra Santangelo e il direttore della partecipata Roberto Fontana.
Evidentemente, il centrodestra non ha ritenuto degno di attenzione l'argomento all'ordine del giorno.
"Biondi dichiara di aver trasformato L’Aquila in una città accogliente e inclusiva: evidentemente tra i suoi amministrati non considera neanche le maestre che prestano servizio, tramite Afm, per il pre e inter scuola del Comune", l'affondo dei consiglieri Paolo Romano, Giustino Masciocco, Angelo Mancini, Elia Serpetti, Annalucia Bonanni e Lelio De Santis. "Biondi non solo non ha tenuto fede a un preciso ordine del giorno, votato all’unanimità, che lo impegnava ad attuare un adeguamento contrattuale delle maestre a 24 ore settimanali e a 12 mensilità lavorative e a dare un cronoprogramma certo sull'adempimento dell'indirizzo politico tramite riunioni della commissione competente, ma ha ritenuto opportuno mandare deserta la commissione di Garanzia di ieri che intendeva fare luce proprio sulle mancate promesse".
A queste problematiche che giacciono irrisolte da anni, si aggiunge il problema di quelle maestre che, assunte con contratti a tempo determinato, non hanno visto il rinnovo a causa del decreto dignità del 2019: "la previsione di nuovi concorsi, con un punteggio riconosciuto all’esperienza, preserverebbe il bagaglio di conoscenza già acquisito dalle lavoratrici", hanno ribadito i consiglieri di opposizione.
"Una vergogna assoluta che alla seduta di Commissione non si sia presentato nessuno dei consiglieri di maggioranza e neanche nessuno tra i convocati dell’amministrazione che avrebbero dovuto essere auditi. Ci chiediamo dove pensi di nascondersi il centrodestra quando mortifica i cittadini che hanno bisogno di risposte. È il momento di chiedere ai tre candidati sindaco della città di farsi carico seriamente delle problematiche che denunciano da anni queste lavoratrici, inserendo la soluzione nel loro programma di mandato elettorale e impegnandosi a portarla a termine nei primi 100 giorni di governo. Ogni candidato sindaco che si rispetti dovrebbe avere delle tematiche da risolvere nel breve periodo per dare un segnale forte di attenzione al cittadino e noi crediamo fermamente che l’odissea vissuta dalle maestre debba necessariamente finire".