Giovedì, 21 Giugno 2018 10:57

Tasse, altri 60 giorni di proroga. Biondi: "Non era quello che ci aspettavamo"

di 

"La notizia dell'approvazione dell'emendamento che dilaziona di ulteriori sessanta giorni il termine per la consegna della documentazione legata alla richiesta di restituzione delle tasse sospese dopo il terremoto del 2009 formulata dal commissario governativo è un risultato che va molto al di sotto delle aspettative del territorio".

A dichiararlo è il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, all'indomani dell'approvazione da parte della commissione speciale atti urgenti del Senato di due provvedimenti legati al terremoto di nove anni fa nell'ambito della conversione in legge del decreto contenente misure per il sisma del Centro Italia: oltre a quello relativo alla dilazione di ulteriori due mesi per la produzione dei documenti da parte di imprese e professionisti, ve n'è un altro che impegna il Governo 'ad attivarsi con la massima urgenza, nell'avvio di nuove interlocuzioni e trattative con le Istituzioni europee e in particolare con la Commissione, al fine di riaprire le negoziazioni in merito alla procedura d'infrazione avviata e far applicare in modo coerente la normativa sul caso di specie riguardo la riduzione delle pretese fiscali e previdenziali in seguito all'emergenza sisma Abruzzo del 2009'.

La dilazione segue la proroga di 120 giorni che era stata già concessa dal governo Gentiloni al tramonto della passata legislatura, una boccata d'ossigeno per le oltre 300 imprese e persone fisiche del cratere cui è stata richiesta la restituzione delle agevolazioni fiscali e contributive sospese a seguito del terremoto 2009, per un totale lordo stimato di oltre 75 milioni di euro. Ma non è risolto il problema, evidentemente.

In realtà, l'obiettivo era d'ottenere l'innalzamento della soglia in de minimis da 200mila a 500mila euro che ridurrebbe in modo importante la 'platea' di coloro che dovranno restituire le somme richieste; d'altra parte, all'epoca era in vigore il così detto 'temporary framework' che innalzava la soglia d'irrilevanza di eventuali aiuti di stato. 

"Nonostante l'ottimo lavoro svolto dai senatori Marco Marsilio, Paolo Arrigoni che è stato in costante contatto con me e l'onorevole Luigi D'Eramo, e Gaetano Quagliariello, finalizzato proprio a innalzare a 500 mila euro la soglia del de minimis - ha sottolineato Biondi - il Governo ha ritenuto di approfondire il discorso e di riaprire l'interlocuzione con l'Europa". C'è da capire se l'interlocuzione con l'Europa serva a chiarire i contorni della richiesta d'innalzamento della soglia, così da evitare che la proposta venga respinta da Bruxelles, magari tentando d'approvare l'emendamento in seconda lettura del decreto 'terremoto' alla Camera dei Deputati: i tempi, però, sembrano davvero strettissimi.

La posizione del tavolo sulle tasse istituito presso la Regione e coordinato dal vice presidente Giovanni Lolli e dallo stesso primo cittadino era e rimane la stessa: "le agevolazioni fiscali concesse ai sensi della legge 183 del 2011 non costituiscono aiuto di Stato ed è questo il mandato che assegniamo al nuovo esecutivo nazionale affinché si presenti a Bruxelles con la volontà precisa di tutelare gli interessi nazionali e, in particolar modo, quelli delle popolazioni colpite dal sisma del 2009".

 

Pezzopane (PD): "Governo ha partorito un topolino"

"Al Senato la montagna ha partorito un topolino. Tutti i proclami pre e post elettorali si infrangono nel primo vero banco di prova di questo governo: la questione terremoti. E questo sarebbe il 'governo del cambiamento'?".

A chiederselo è la deputata aquilana del Partito Democratico, Stefania Pezzopane. "Prima delle elezioni ascoltavamo annunci fuoco e fiamme e ora? Solo tanti, troppi, rinvii. L'impianto del decreto rimane quello iniziale di un governo che operava solo per funzioni ordinarie. Le proroghe vanno benissimo, ma bisogna entrare nel merito. In particolare sulla questione della restituzione delle tasse sospese nel post 2009 in Abruzzo. Facile sollecitare paure sui rifugiati e fare la voce grossa in Europa. Mentre invece per i terremotati del 2009 in questa fase non si è fatto ancora nulla. Non va bene".

Non c'era una parola sui terremoti nel discorso di insediamento del presidente Conte e la questione delle imprese aquilane che rischiano di soccombere non è stata presa nella giusta considerazione, l'affondo. "Infatti questo governo appare forte con i deboli e debole con i forti. La verve anti europeista si squaglia per i terremotati aquilani. Il de minimis va alzato a 500mila euro. La proroga è insufficiente. Se nemmeno in Aula l'emendamento dovesse passare, mi batterò qui alla Camera. Occorrerà un'azione decisa per cambiare verso a queste scelte. Nel ringraziare i senatori che si sono battuti dai banchi dell'opposizione, a cominciare da D'Alfonso e Verducci, annunciamo che riprenderemo la battaglia a Montecitorio".

 

D'Eramo (Lega): "Primo parziale risultato di una battaglia tutta da combattere"

"L'approvazione, da parte della commissione speciale del Senato, di un emendamento che sancisce una proroga ulteriore di sessanta giorni per la consegna della documentazione da parte delle imprese, deve essere considerata come primo, parziale risultato di una battaglia che è ancora tutta da combattere".

A dirlo è il deputato aquilano della Lega, Luigi D'Eramo. "L'ordine del giorno, approvato all'unanimità così come l'emendamento, che vincola il Governo a un confronto con la Commissione europea, va nella direzione di stimolare ulteriormente l'interlocuzione, ma è chiaro che il risultato finale deve essere quello di alzare il 'tetto' del de minimis da 200 a 500 mila euro, così come concordato nel tavolo tecnico presieduto dal sindaco Biondi e dal vice presidente della Regione Lolli. La Lega, e in particolare il sottoscritto in stretta sinergia con il senatore Paolo Arrigoni, coordinatore del partito nella Commissione per le questioni legate al sisma e promotore delle due risoluzioni, continuerà a profondere ogni sforzo necessario affinché si chiuda positivamente questa incresciosa vicenda che danneggia le imprese e mette a rischio l'intera economia del territorio. Resteremo vigili e ci impegneremo per raggiungere il risultato sperato, nel più breve tempo possibile e senza cullarci degli ulteriori due mesi a disposizione".

 

Mari Fiamma (Apindustria): "Si continua a non decidere"

"La notizia del prolungamento di ulteriori 60 giorni della procedura di risposta all’azione commissariale, giunta stavolta addirittura con un emendamento, non è altro che l’ennesima delusione che siamo stati costretti a subire".

A dirlo è il segretario generale di Apindustria, Massimiliano Mari Fiamma. "Nonostante i 6 anni trascorsi a trattare con tutti i governi che si sono succeduti continua la mancata assunzione di responsabilità da parte di chi può e deve decidere intervenendo a salvaguardia di un intero comprensorio. Come si può pensare che in soli 90 giorni, quelli che da ora mancano alla scadenza, si possa ottenere udienza dalla Commissione Europea, rimettere tutto in discussione, far deliberare nel senso sperato e procedere alla stesura degli atti necessari per scongiurare le azioni di recupero? Pura illusione da parte di chi, oggi come ieri, ha infatti illuso tutti con una fantomatica vicinanza che, di fatto, non c’è mai stata".

La richiesta dell’applicazione del temporary framework con franchigia era infatti un atto possibile sotto varie forme "ma, dato l’impegno e la condivisione dimostrata da tutto l’arco costituzionale - aggiunge Mari Fiamma - si è pensato bene di veicolare la richiesta tramite un emendamento che, una volta approdato a Roma, si è sgonfiato fino a perdere ogni traccia del significato originario. A questo punto ci aspettiamo che il Governo Conte, a differenza dei suoi predecessori, voglia utilizzare questo periodo di 'melina' per produrre una o.p.C.M. che di fatto interpreti la vicenda del de minimis nel senso più volte indicato dando mandato alla Commissaria Calabrò di agire in maniera meno invasiva per l’economia dell’area cratere del sisma 2009".

Le promesse e gli impegni verbali non bastano più, l'affondo di Apindustria: "prima di tutto si possono e si debbono compiere immediatamente gli atti necessari per ridurre il problema come da noi indicato, poi si apra pure la trattativa volta a reinterpretare la definizione impropria di aiuti di Stato con la Commissione Europea ma con le aziende messe almeno parzialmente a riparo dalla catastrofe. Ci dimostri questo Governo che è davvero in grado di affrontare con forza una seria e proficua trattativa con la UE basata su fatti concreti; altrimenti, tutto quello che in questi giorni stanno sbandierano i neo Ministri blasonati non possono che considerarsi semplici spot e prese di posizioni utili solo per il proprio ritorno elettorale".

Ultima modifica il Giovedì, 21 Giugno 2018 21:21

Articoli correlati (da tag)

Chiudi