Sabato, 23 Giugno 2018 17:28

Amministrative, è il giorno dei ballottaggi: in Abruzzo si vota a Teramo e Silvi

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E’ il giorno dei ballottaggi in 76 comuni italiani, con oltre tre milioni di italiani chiamati alle urne. Si chiuderà, così, la lunga campagna elettorale che, di fatto, è iniziata in gennaio per le elezioni politiche del 4 marzo e non si è mai interrotta fino alle amministrative. A meno di scossoni di governo, non si parlerà di consultazioni elettorali fino alle europee della primavera 2019.

Eccetto che in Abruzzo, come noto, dove si potrebbe tornare al voto già a novembre; e proprio in vista delle Regionali, gli occhi sono puntati su Teramo - uno dei 14 comuni capoluogo di provincia al voto - con Giandonato Morra, candidato del centrodestra unito, che si presenta al ballottaggio sfidando Gianguido D’Alberto, espressione del centrosinistra, con un vantaggio di 13 punti e mezzo percentuale. Al primo turno, Morra aveva ottenuto il 34.6%; peseranno, e molto, i voti degli elettori del Movimento 5 Stelle che, al primo turno, avevano accordato il 16.48% al candidato Cristiano Rocchetti, considerato che potrebbero più o meno ridistribuirsi i voti ottenuti il 10 giugno scorso dal civico di centrodestra Mauro Di Dalmazio e dall’altro candidato di centrosinistra, Giovanni Cavallari.

Si vota anche a Silvi: qui, si sfidano Andrea Scordella della Lega, sul quale ha trovato la quadra il centrodestra, e il candidato di centrosinistra Francesco Comignani, sindaco dimissionario, costretto a lasciare l'incarico circa un anno fa in seguito alle dimissioni di 9 consiglieri su 16: Scordella si è attestato al 33.33% con 2.598 voti, Comignani al 35.56% con 2.772 preferenze. Di nuovo, potrebbero essere decisivi gli elettori pentastellati che, al primo turno, avevano votato Simona Astolfi che si è fermata al 24.21%.

Come in Abruzzo, nella maggior parte dei casi - 43 comuni su 76 - i ballottaggi prevedono una sfida ‘tradizionale’ tra il centrodestra e il centrosinistra; in altri 17 casi, invece, una delle due coalizioni si trova a competere con una lista civica. Se a questi 17 casi si aggiungono i ballottaggi in cui è in campo il Movimento 5 Stelle contro un candidato di centrodestra o centrosinistra, ne risulta che le due coalizioni sono presenti nel 90% delle consultazioni.

Osservando i ballottaggi dal 2010 al 2018, tuttavia – spiega Marco Valbruzzi, ricercatore dell’Istituto Cattaneo – si nota una “progressiva riduzione dei confronti bipolari tradizionali: erano il 75% fino al 2012, si sono ridotti al 50% dal 2013 in avanti come conseguenza dell’avanzata dei 5 stelle” che, comunque, confermano le difficoltà alle amministrative: in questa tornata, in 14 comuni su 76 i pentastellati non hanno presentato neppure un candidato; in sole tre città – Pomezia, Ragusa e Assemini – il candidato sindaco del Movimento è stato il più votato al primo turno e va al ballottaggio in vantaggio. In altri 4 casi, invece, M5S sfida il centrodestra e il centrosinistra partendo da una situazione di svantaggio. E se “in 19 casi – aggiunge Valbruzzi – il movimento è il terzo classificato e, dunque, giocherà un ruolo decisivo nella contesa, nella metà dei ballottaggi (36 su 76) avrà un ruolo secondario o marginale”.

Va aggiunto che dei 20 comuni capoluogo di provincia chiamati a rinnovare il Consiglio comunale, Brescia e Trapani sono stati conquistati dal centrosinistra al primo turno, con Catania, Barletta, Vicenza e Treviso che, invece, sono andati al centrodestra.

Di seguito, i ballottaggi nei restanti 13 comuni capoluogo di provincia (escluso Teramo, di cui si è scritto).

A Siena, il sindaco uscente di centrosinistra, Bruno Valentini, si presenta al secondo turno avanti di poco più di tre punti sullo sfidante di centrodestra, Luigi De Mossi; a Pisa, il candidato della Lega Michele Conti è avanti d’un soffio sullo sfidante di centrosinistra, Andrea Serfogli. Restando in Toscana, a Massa si sfideranno Alessandro Volpi del centrosinistra e Francesco Persiani del centrodestra, col primo che si presenta avanti di 5 punti e mezzo percentuale.

Dalla Toscana all’Emilia Romagna, Imola avrà la sua prima sindaca donna, toccherà capire chi: a contendersi la fascia sono la candidata del Movimento 5 Stelle Manuela Sangiorgi (29.3% al primo turno) e Carmen Cappello, espressione del centrosinistra che, due settimane fa, si era attestata al 42%.

Anche ad Ancona, l’unico capoluogo di Regione al voto, è avanti il candidato di centrosinistra, l’uscente Valeria Mancinelli che ha sfiorato la vittoria al primo turno: a sfidarla, Stefano Tombolini di centrodestra che ha avanzato una proposta di ‘contratto’ alle forze d’opposizione in Consiglio comunale, sul modello del governo giallo-verde.

In Sicilia, Ragusa – dopo 5 anni di amministrazione a 5 Stelle – vedrà sfidarsi l’uscente Antonio Tringali (22.7% al primo turno) e Giuseppe Cassì, appoggiato da Fratelli d’Italia e altre liste civiche, che parte dal 20.8% di due settimane fa; a Messina, ballottaggio tra Dino Bramanti del centrodestra e Cateno De Luca, espressione di una lista civica, col primo in vantaggio.

Giochi quasi fatti a Sondrio e Terni: nel capoluogo lombardo, il candidato del centrodestra Marco Scaramellini (46.8 per cento al primo turno) sfiderà Nicola Giugni del centrosinistra, indietro di 10 punti percentuale. A Terni, il candidato leghista Leonardo Latini, che il 10 giugno scorso ha sfiorato la vittoria al primo turno col 49.2 per cento dei consensi se la vedrà col candidato del Movimento Cinque Stelle, Thomas De Luca.

A Viterbo, sfida interna al centrodestra tra Giovanni Maria (40.2 per cento al primo turno) e la candidata civica Chiara Frontini (ferma al 17.6); a Brindisi Roberto Cavalera del centrodestra sfiderà Riccardo Rossi del centrosinistra partendo da un vantaggio di oltre 10 punti percentuale. Ad Avellino, invece, Nello Pizza del centrosinistra (42.9 per cento al primo turno) si presenta in netto vantaggio alla sfida con Vincenzo Ciampi del Movimento Cinque Stelle. A Imperia, infine, il candidato civico di centrodestra Claudio Scajola, già ministro del governo Berlusconi, sfida il candidato del centrodestra partitico e suo ex delfino Luca Lanteri, indietro di circa 8 punti percentuale.

Ultima modifica il Sabato, 23 Giugno 2018 23:38

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