Lunedì, 02 Luglio 2018 22:07

Viaggio a Mosca, la versione di Biondi: "Spese non pagate dal Comune"

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La versione di Biondi sul viaggio istituzionale da egli compiuto a Mosca lo scorso marzo insieme a suoi stretti collaboratori non ha convinto l’opposizione.

Il sindaco ha risposto, in consiglio comunale, a un’interrogazione firmata, tra gli altri, dai consiglieri Stefano Palumbo, Stefano Albano, Americo Di Benedetto e Paolo Romano. Ma nel suo racconto, secondo la minoranza, ci sono ancora troppe lacune, troppe zone d’ombra.

Tanto che Paolo Romano ha chiesto di portare la vicenda in quinta commissione (Garanzia e Controllo).

Cosa è andato a fare Biondi a Mosca?

Qual è stato lo scopo del viaggio a Mosca e quanto è costato? Chi lo ha autorizzato e chi ha pagato le spese? A che titolo, nella delegazione in visita nella capitale russa, c’era anche Alessia Di Giovacchino, dipendente di Abruzzo Engineering in “prestito” al Comune? E qual è stato il ruolo avuto dal lobbista Gabriele Rossi, anch’egli presente nella missione e inserito da Biondi anche nella cabina di regia sulla smart city?

Sono alcune delle domande che Palumbo e Romano hanno rivolto a Biondi.

La risposta di Biondi

Il primo cittadino ha spiegato che “la missione di Mosca è stata la naturale conseguenza degli ottimi rapporti che intercorrono tra L’Aquila e il governo federale russo, che dopo il terremoto ha contribuito alla rinascita di Palazzo Ardinghelli e della chiesa di S. Gregorio Magno con due donazioni da 7,2 e 1,8 milioni di euro”. Biondi ha detto di essere stato invitato da Sergey Cheremin, ministro al Dipartimento degli affari esteri e relazioni internazionali del governo di Mosca, e di aver sottoscritto un “importante accordo istituzionale tra Mosca e L’Aquila”, i cui contenuti sono illustrati in una delibera di ratifica approvata dalla giunta lo scorso 21 giugno. L’accordo - che, ha dichiarato sempre Biondi, è una delle tante partnership sottoscritte dalla capitale russa con altre città italiane, tra cui Genova, Milano e Venezia – riguarda le politiche su smart city, turismo, sicurezza e innovazione. “A Mosca” ha dichiarato il primo cittadino “ho potuto prendere visione dei sistemi informatici  di videosorveglianza in uso presso il centro di controllo della città, che gestisce, solo per il monitoraggio della zona centrale, oltre 5mila telecamere".

Quanto alle spese, Biondi ha detto che il viaggio non è stato pagato dal Comune ma non ha detto nemmeno di averlo provveduto lui di tasca propria.

“Non ci sono stati costi a carico del Comune né diretti né attraverso rimborsi ai partecipanti" ha risposto "Le uniche spese sono state quelle sostenute per l’acquisto di doni acquistati per le autorità incontrate (300 euro, ndr). Il mio portavoce è stato autorizzato e venire dal dirigente del settore personale mentre Alessia Di Giovacchino, assegnata alla struttura di raccordo istituzionale, non ha necessitato di autorizzazione perché in ferie. Non essendoci state spese di alloggio o viaggio a carico del Comune, non è stata necessaria una delibera di autorizzazione. Sulla figura di Gabriele Rossi” ha concluso Biondi “fa parte della cabina di regia sulla smart city a titolo gratuito e sulla sua attività di lobbista è sempre stato trasparente, tanto che è lui stesso a definirsi tale”. La parola lobbista, secondo Biondi, ha una cattiva fama perché le si dè generalmente un’accezione negativa: “Anche a me quando lavoravo in regione come staffista mi chiamavano portaborse ma non mi offendevo per questo”.

L’opposizione vuole vederci chiaro

L’accordo sottoscritto con Mosca, ha replicato Paolo Romano, "è vuoto, troppo generico, non è vincolante e va a toccare materie, come la sanità, che non sono nemmeno di competenza comunale".

Su altre questioni, poi, contiene punti quantomeno ambigui. "L’intesa parla, ad esempio" ha osservato Romano "di collaborazione per quanto riguarda la raccolta di rifiuti e la rimozione della neve. Cosa significa, che verranno spazzaneve russi a pulire le strade del’Aquila e che noi acquisteremo quote dell’azienda di smaltimento rifiuti di Mosca come abbiamo fatto per la Cogesa? L’accordo menziona, poi, le leggi russe e quelle italiane ma dimentica qualsiasi riferimento al diritto comunitario. E solo tre giorni fa l’Europa ha rinnovato le sanzioni contro la Russia. Ci sono poi anche punti divertenti, come quello sulla cooperazione per l’insegnamento delle rispettive lingue. Cosa vuol dire, che esporteremo l’aquilano a Mosca? Quanto alle partnership sottoscritte da Mosca con Genova, invito ad andare a leggere i contenuti di quell'accordo e di fare un raffronto con quello ratificato dal Comune dell’Aquila dieci giorni fa, tre mesi dopo il viaggio in Russia”.

Ultima modifica il Martedì, 03 Luglio 2018 20:12

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