Il Partito democratico dell’Aquila lancia l’allarme su scadenze e tempi di erogazione dei fondi regionali per il sociale e chiede di sapere qual è lo stato dell’arte del progetto sul centro di via Antinori.
Le questioni sono state affrontate in conferenza stampa dal segretario del partito e consigliere comunale Stefano Albano e dall’ex assessora al Sociale Emanuela Di Giovambattista, dopo che se ne era parlato anche nel consiglio comunale del 2 luglio scorso. Il Pd aveva presentato un’interrogazione sul Dopo di noi e una mozione, poi bocciata, sui centri diurni.
Per quanto riguarda il "Dopo di noi", le procedure e le risorse sono quelle conseguenti all'approvazione della legge nazionale 112 del 2016 che istituisce il fondo per le persone con disabilità grave prive del sostegno familiare.
Nel corso della conferenza stampa, Stefano Albano ha sottolineato: "Siamo molto preoccupati. Dopo la grande conquista di civiltà che è stata l'approvazione della legge 112, sono stabiliti una serie di adempimenti. E' stata approvata una legge regionale che regolamenta la distribuzione dei fondi, e a seguito di questo nello scorso aprile la Regione Abruzzo ha mandato una lettera agli enti capofila, tra cui il Comune dell'Aquila, dicendo di attivare il necessario avviso pubblico In seguito le domande pervenute andranno valutate dall'unità di valutazione multidimensionale che si occupa di assegnare a ogni disabile il percorso di assistenza necessario. Soltanto allora la Regione, sulla base di queste valutazioni, potrà erogare i fondi”.
"Come si vede” ha spiegato Albano “la procedura è giustamente complessa, e non può che richiedere congrui tempi tecnici. La lettera della Regione è del 16 aprile e lì viene indicata la scadenza di 60 giorni. Noi abbiamo depositato l'interrogazione il 23 maggio, ne abbiamo discusso il 2 luglio ebbene, a quella data ancora non si era attivato nulla. La risposta dell'assessore Bignotti è stata insufficiente e surreale, il senso è stato questo: è tutto ancora fermo ma per fortuna c'è stata proroga al 31 luglio".
La proroga, secondo il Pd, rischia di rivelarsi insufficiente visto il poco tempo a disposizione e la complessità delle procedure. "Il rischio di perdere i fondi è elevatissimo", ha detto Albano, che assieme alla responsabile Politiche sociali del Pd dell'Aquila, Emanuela Di Giovambattista, li ha stimati in 90mila euro.
La seconda questione collegata l'ha spiegata Di Giovambattista ed è relativa all'applicazione della legge: "Il piano di ambito sociale già prevedeva una convenzione sociosanitaria obbligatoria ed era stato recepito da questo Consiglio comunale. A fronte di questo, questa amministrazione decide di stipulare un nuovo Protocollo di intesa con la Asl, quindi di intenti, quando visto lo stato di avanzamento ci saremmo aspettati un Protocollo operativo. Per giunta il Protocollo di intesa è molto confuso, pieno di contraddizioni. Per citarne una si parla dei fondi per la non autosufficienza che sono già programmati in altri settori".
Sul centro di via Antinori di cui si era occupata nella passata consiliatura, quando era assessora, la Di Giovambattista ha detto: "Non era un progetto della nostra amministrazione di centrosinistra ma delle associazioni dei disabili, noi lo abbiamo facilitato. E' uno dei più innovativi del centro storico, anche dal punto di vista architettonico, punta all'inclusione. All'assessore Bignotti abbiamo chiesto nell'interrogazione dello stato dell'arte, e ci è stato risposto che non è di sua competenza ma delle Opere pubbliche. E' chiaro che se si dichiara la non competenza, allora non c'è interesse per quel progetto. Continuiamo a chiedere: cosa volete fare di quel progetto? Il milione e 200mila euro della Protezione civile, con cui è finanziato, come intendete usarli? Le associazioni che ci hanno creduto e ci credono meritano una risposta".
Infine la questione dei centri diurni per i disabili, gestiti all'Aquila dalle associazioni del privato sociale.
Albano ha ricostruito la vicenda oggetto dell'interrogazione sottoscritta anche dalla consigliera Elisabetta De Blasis: "Si tratta di fondi già "nella pancia" del Comune, 100mila euro per il 2017 e altrettanti per il 2018. E' previsto che quelli per l'anno passato siano assegnati per rendicontazione mentre quelli del 2018 attraverso convenzioni con le associazioni. Ebbene, al 2 luglio non è stato attivato né erogato nulla (quindi nemmeno i fondi relativi al 2017) nonostante tre rendicontazioni su quattro siano state presentate".