Mercoledì, 11 Luglio 2018 14:58

Olimpiadi invernali all'Aquila, l'ironia di De Matteis: "Perché non i mondiali di calcio?". Martino replica: "Mi ha chiamato Pescante"

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"Davvero un'idea fantastica quella dell'Onorevole Martino di Forza Italia. Le Olimpiadi Invernali del 2026 all'Aquila. Un'iniziativa straordinaria, degna di ammirazione. Gli suggerisco anche di lavorare per l'organizzazione in città e in Abruzzo dei mondiali di calcio del 2030 e delle Olimpiadi estive del 2032...".

Usa il sarcasmo, il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale Giorgio De Matteis, per commentare la proposta del parlamentare di Forza Italia Antonio Martino (eletto in Abruzzo il 4 marzo) di candidare L'Aquila per le olimpiadi invernali del 2026.

"Mi domando come si possano lanciare delle ipotesi così assurde" scrive De Matteis in una nota "con il grave peccato di dimenticarsi delle esigenze primarie di un territorio, che – peraltro – è quello che lo ha eletto".

"Un evento di quella portata sarebbe straordinario: se ne rendono conto tutti. Ma si è chiesto l'Onorevole Martino quale sia la mole pazzesca della parte organizzativa da mettere in campo, quali i costi da sostenere e quali le strutture da allestire, e non solo di carattere sportivo. Il Presidente del Coni, Malagò, ha ristretto la cerchia delle città italiane candidate a ospitare la manifestazione invernale 2026 dei Cinque Cerchi a Torino, Milano e Cortina. Tre città che, vuoi per aver già ospitato la rassegna olimpica, vuoi per essere un territorio dalle conclamate possibilità di reggere lo sforzo di un evento del genere, hanno certamente le carte in regola per ospitare le Olimpiadi invernali".

"Martino ha un dovere preciso nei confronti della popolazione del territorio che lo ha mandato sugli scranni di Montecitorio: affrontare e risolvere i problemi concreti, predisporre iniziative fattibili nell'interesse dell'Aquila, adoperarsi per migliorarne la qualità della vita. La questione delle tasse da restituire che finiranno per strangolare le imprese se non si interviene a dovere, la ricostruzione pubblica e privata da sostenere con fondi certi e con programmi reali".

"Inoltre, perché non interviene sulle regioni Lazio e Marche, i cui presidenti devono approvare il piano di sviluppo del Parco Gran Sasso, avendo 2 Comuni a testa ricadenti nel territorio del Parco stesso. Si sbloccherebbero i milioni necessari e già pronti per uno sviluppo vero, serio, concreto e reale".

La replica di Martino

“Ho ricevuto una telefonata del vice presidente del Comitato olimpico internazionale, Mario Pescante, che mi ha confermato la complessità della buona riuscita di questo progetto ma ha anche sottolineato che dalla mia istanza si riparte per lavorare insieme nei prossimi mesi al fine di varare un progetto ambizioso per L’Aquila nel campo dello sport”.

Il deputato di FI Antonio Martino risponde così, in una nota, alle affermazioni di Giorgio De Matteis.

“Oltre alla conferma avuta dalla telefonata di Pescante, la mia proposta di candidatura dell’Aquila alle Olimpiadi invernali del 2026, da fonti politiche romane, non è passata inosservata ed anche se non dovesse avere seguito, ha comunque accreditato L’Aquila e il suo territorio come una comunità che ha voglia di volare alto per la rinascita”, spiega ancora Martino.

“Ringrazio il consigliere aquilano De Matteis per i consigli, ne farò tesoro però un messaggio a mia volta all’ex presidente del Consiglio regionale lo voglio dare anch’io: tornasse dopo decenni di politica attiva, stando alle risultanze, non molo produttiva, a fare il medico, professione nella quale, secondo fonti autorevoli, è collocato tra i più bravi e ricercati -attacca il forzista -. La politica, a mio modesto parere, deve essere fatta per un periodo e non deve essere una ossessione come è stata per l’ex consigliere regionale che si comporta da vecchio incattivito e rancoroso forse per non avere raggiunto gli obiettivi politici che da giovane si era prefissato. In tal modo, De Matteis non dimostra di saper intercettare le novità nel fare politica e, soprattutto, si segnala come un cattivo maestro nei confronti di chi come me cerca di fare tesoro degli insegnamenti da parte di uomini credibili e all’altezza”.

“Non voglio insegnare nulla a nessuno, però credo che la politica debba guardare con più slancio al futuro dei nostri territori, varando e proponendo anche progetti ambiziosi, quegli stessi progetti che hanno portato un ragazzino di Torre dei Passeri, nipote di Antonio il contadino, ad entrare a 42 anni alla Camera dei Deputati dopo una meritata elezione e dopo una gratificante e produttiva carriera come imprenditore, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti”, conclude il deputato abruzzese.

Ultima modifica il Mercoledì, 11 Luglio 2018 21:25

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