Il tribunale collegiale di Pescara, presieduto da Maria Michela Di Fine, ha condannato in primo grado Luigi De Fanis, ex assessore regionale alla cultura della giunta di centrodestra guidata da Gianni Chiodi, a sei anni e 10 mesi di reclusione, all'interdizione perpetura dai pubblici uffici ed al pagamento di una multa di 5mila euro per concussione, induzione e tentata induzione indebita a dare o promettere utilità, perculato, truffa oltre a falsità materiale in atto pubblico.
Nella precedente udienza, il procuratore aggiunto Anna Rita Mantini aveva chiesto la condanna ad otto anni.
De Fanis è stato assolto, invece, dalle accuse di abuso d'ufficio e corruzione "perché il fatto non sussiste".
Assolti gli altri imputati del procedimento denominato 'Il Vate': Ermanno Falone, rappresentante legale dell'associazione Abruzzo Antico, Rosa Giammarco, responsabile dell'Agenzia per la promozione culturale di Regione Abruzzo e l'imprenditore Antonio Di Domenica; anche per loro "il fatto non sussiste".
De Fanis dovrà risarcire, in separata sede, le parti civili che sono la Regione e l'imprenditore dello spettacolo Andrea Mascitti, che con le sue rivelazioni diede il via all'inchiesta. A lui una provvisionale di 20mila euro.
Le motivazioni saranno depositate il prossimo 10 ottobre.
Alla lettura del dispositivo erano presenti De Fanis, difeso dall'avvocato Domenico Frattura, e Falone, assistito dal legale Angela Pennetta; Presente anche Mascitti, difeso dall'avvocato Alessandro Pomante.