Lunedì, 23 Luglio 2018 17:46

L'Aquila, Consiglio comunale: rinviata l'approvazione del Dup, il documento di programmazione. Tensione in maggioranza, De Matteis: "Serve un cambio di passo"

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Tempi di burrasca per la maggioranza di centrodestra in Consiglio comunale.

In attesa del pronunciamento del Tar che, mercoledì 25 luglio, dovrà esprimersi nel merito del ricorso istruito da alcuni esponenti della coalizione civico progressista che hanno chiesto il riconteggio delle schede elettorali in 11 seggi, e con le elezioni regionali oramai alle porte, la maggioranza continua ad essere attraversata da malcelati malumori, come una nave che, in balìa delle onde, ha perso l’orientamento e spera che il mare si plachi, prima o poi.

Stamane, soltanto l’ultimo di una serie di episodi piuttosto preoccupanti.

Il Consiglio comunale ha approvato, con 18 voti favorevoli e 9 contrari, la proposta deliberativa contenente l'assestamento generale e la salvaguardia degli equilibri di bilancio. "Il valore complessivo della manovra - ha spiegato l'assessore delegato Annalisa Di Stefano - ha un valore complessivo di 6 milioni 469mila 390 euro”. Per lo più, partite di giro: vanno evidenziati, invece, i 170mila euro assegnati alle Politiche culturali e ulteriori 105mila per la realizzazione di progetti speciali. Alle Politiche sociali andranno, invece, fondi per complessivi circa 320 mila euro. “Si tratta di interventi strutturali - ha chiarito l'assessore al Bilancio - che andranno a dare ossigeno a settori di valenza strategica per l'amministrazione comunale, con importanti ricadute per i cittadini. Le scelte programmatiche declinate nelle politiche di bilancio sono infatti orientate a sostenere le fasce di reddito con maggiore sofferenza sociale, le famiglie e i giovani, attraverso progetti e iniziative concrete, e a valorizzare un comparto, quale quello culturale, che incide positivamente sulla qualità della vita ma, allo stesso tempo ha importanti ricadute in termini di sviluppo economico e turistico".

Tutto bene, dunque? Mica tanto.

In fase di discussione, il capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio De Matteis non ha mancato di lanciare un messaggio piuttosto chiaro alla Giunta comunale: “E’ arrivato il momento di segnare un cambio di passo, una rottura rispetto alle politiche della passata amministrazione”, ha tuonato; “servono dei segnali chiari: un atteggiamento responsabile non può essere scambiato per debolezza, comunque ha un limite e, questo limite, sta per essere superato”.

Come non bastasse, alle parole di De Matteis hanno fatto seguito gli interventi del capogruppo dell’Udc Raffaele Daniele e del consigliere di Forza Italia Ferdinando Colantoni che, in sostanza, hanno ribadito come, ad un anno dall’insediamento, ci sia bisogno di dare risposte al desiderio di cambiamento manifestato dagli aquilani alle urne.

Solo tra i banchi della Giunta, il primo cittadino non ha inteso replicare.

Insomma, il malumore malcelato dei mesi scorsi sta venendo a galla: evidentemente, alcune forze di maggioranza non condividono la prassi amministrativa che, sussurrano i maligni, il primo cittadino determina col suo gruppo di ‘fedelissimi’. E d’altra parte, c’è il nodo mai sciolto degli equilibri tra i partiti che hanno sostenuto Biondi alle elezioni, in un momento determinante per i futuri assetti in vista delle Regionali. Non è un caso che si registrino ‘movimenti’ tra i banchi della maggioranza, con i consiglieri di ‘L’Aquila futura’ Roberto Santangelo e Luca Rocci che starebbero pensando ad un ‘salto’ in Forza Italia, come Leonardo Scimia di 'Benvenuto Presente' che da tempo flirta con gli azzurri; dovesse andare così, i forzisti si ritroverebbero con un gruppo di nove consiglieri (compreso il presidente dell’assise, Roberto Tinari), con un vicesindaco e due assessori. E’ chiaro che gli equilibri cambierebbero.

Anche così si giustificano gli scossoni in maggioranza.

Già in Commissione Bilancio, riunita in mattinata, poco prima del Consiglio comunale, si era respirata un’aria piuttosto tesa che non lasciava presagire niente di buono; in quella sede, si è deciso di rinviare alla prossima assise consiliare l’approvazione del Dup, il Documento unico di programmazione 2018/2020, un provvedimento fondamentale che segna la ‘rotta’ dell’amministrazione per gli anni a venire. In effetti, la Giunta aveva ‘dimenticato’ di chiedere il parere della V Commissione ‘Garanzia e controllo’, come previsto per qualsiasi atto di programmazione; la vice presidente Elisabetta Vicini, dunque, ha convocato una seduta d’urgenza per stamattina, a conclusione dei lavori della Commissione ‘Bilancio’, ma si è trovato un accordo tra maggioranza e opposizione per rinviare la discussione di merito a domani, allorquando l’assise di garanzia si riunirà per eleggere presidente e vice presidente a seguito del passo indietro di Americo Di Benedetto (come anticipato, presidente sarà Elisabetta Vicini e vice Paolo Romano).

In questo modo, alcuni esponenti della maggioranza - e con loro i ‘colleghi’ d’opposizione - hanno voluto chiarire alla Giunta che non intendono consentire si passi sopra le loro prerogative di consiglieri.

A quel punto, si è proceduto con la richiesta al Presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari di rinviare il punto all’ordine del giorno alla seconda seduta già convocata, appunto, per il 30 luglio. Tra l’altro, in Commissione si sarebbe dovuto discutere anche il Dup sul triennio 2019/2021, il primo imputabile per intero all’amministrazione Biondi: tuttavia, il documento è arrivato all’attenzione dei consiglieri commissari senza il via libera dei revisori dei conti che hanno rinviato il parere ‘alla presentazione della relativa nota d’aggiornamento, con l’integrazione di tutti gli atti di programmazione di settore in sede di predisposizione del bilancio di previsione 2019-2021’. “E’ arrivato un documento ‘smozzicato’, non completo”, ha spiegato ai nostri microfoni il capogruppo di Articolo 1, Giustino Masciocco; “entro il 31 luglio, il Consiglio comunale deve ricevere comunicazione del Dup 2019/2021: un atto ordinatorio, l’assise non dovrebbe votare ma prenderne semplicemente atto in attesa di discutere il bilancio di previsione per l’anno a venire. Invece, la delibera di Giunta arrivata in Commissione Bilancio prevedeva la votazione: insomma, ciò che serviva comunicare al Consiglio - e cioè le modifiche al Dup 2018/2020 per il dovuto parere della Commissione ‘Garanzia’ - non è stato comunicato e si è portato al voto dei consiglieri, invece, un documento che, per il momento, non è necessario votare, tra l’altro incompleto e mancante del parere dei revisori. Un atteggiamento schizofrenico”.

L’ennesimo pastrocchio amministrativo, aggiungiamo noi.

Masciocco si è poi lasciato andare ad una riflessione politica: “Sembra ci sia un ‘clan’ che gestisce la pubblica amministrazione - l’affondo - che non accetta interferenze, nemmeno dai più stretti collaboratori”, nemmeno dai consiglieri di maggioranza, verrebbe da dire, e di alcuni assessori, a quanto pare. “Così non va: se un cittadino avesse avuto la voglia di leggersi il Dup 2018/2020, avrebbe dovuto dimenarsi tra 840 pagine di documento; piuttosto che semplificare, chiarire ai cittadini ciò che si intende fare nel prossimo triennio - un conto è la campagna elettorale, un altro il programma di mandato, un altro ancora il documento di programmazione - si produce una sorta di ‘trattato’ nient’affatto comprensibile, e si tratta di una scelta precisa: non sono incapaci, hanno scelto di non informare. Si fosse prodotto uno schema riassuntivo di venti pagine, si sarebbe dimostrata la volontà di rendere trasparente al cittadino l’azione amministrativa. Invece, nella gestione del potere non è cambiato nulla rispetto al passato”, le parole di Masciocco: “lo gestiscono con l’arroganza di chi ha vinto le elezioni e pensa di poter essere il comandante del bastimento. Non funziona così. Amministrare significa confrontarsi: a volte si sbaglia, altre si indovina, l’importante è essere onesti con sé stessi e con gli altri: invece, i consiglieri comunali si ritrovano a votare documenti che non dovrebbero votare e a non avere chiari i documenti che sono chiamati, invece, ad approvare”.

I lavori del Consiglio

Oltre all’assestamento di bilancio, il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità una serie di proposte deliberative di materia urbanistica, presentate dall'assessore alla Pianificazione Luigi D'Eramo. Si tratta, in particolare, dell'autorizzazione alla retrocessione di aree site in comparto artigianale nella zona di Cansatessa; della localizzazione di due programmi costruttivi in comparti Peep, rispettivamente nel quartiere di Pettino e in località Genzano di Sassa; di due richieste di cambio di destinazione d'uso, la prima delle quali, da "artigianale" a "commerciale", riferita ad una porzione di fabbricato in viale Della Croce Rossa, mentre la seconda, anch'essa per una porzione di fabbricato, nella frazione di Sassa, da destinazione "agricola" ad "artigianale". Approvata anche una proposta deliberativa riguardante un progetto di recupero e riqualificazione di edifici dismessi, con relativo cambio di destinazione d'uso (da artigianale a commerciale), anche in questo caso a Sassa.

Il Consiglio ha discusso quindi un atto deliberativo riferito al riconoscimento di debiti fuori bilancio, all'esito di un contenzioso, per indennità di esproprio, per complessivi circa 200mila euro. Il documento ha ottenuto 17 voti favorevoli.

In discussione anche la concessione di locali, all'interno del Palazzo di Giustizia, ad uso degli Uffici Giudiziari e in favore del dicastero competente. La proposta deliberativa è stata approvata con 18 voti favorevoli e uno di astensione. I due atti sono stati illustrati dal vice sindaco Guido Quintino Liris, titolare della delega al Patrimonio.

Parere favorevole dell'assemblea, con 17 si e 7 astenuti, in ordine ad un provvedimento regionale di mutamento di destinazione e concessione di terreni gravati da uso civico, situati nel demanio di Rocca delle Vene, nella zona di Campotosto, in favore della società Terna. La delibera è stata presentata dall'assessore all'Ambiente Emanuele Imprudente. Approvato all'unanimità dei presenti, infine, il Regolamento comunale che disciplina il funzionamento della Commissione consultiva per l'onomastica stradale, illustrato dal sindaco Pierluigi Biondi. In particolare al Consiglio comunale vengono ricondotte, sulla base del documento, le competenze relative al funzionamento e alle prerogative dell'organismo, mentre alla giunta comunale quelle relative alle nomine dei componenti.

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