Che in maggioranza tirasse una brutta aria, l’avevamo scritto [qui]. Vi avevamo raccontato di come fosse stato stralciato dall’ordine del giorno del Consiglio comunale, riunito lunedì scorso, il dibattito sul Dup, il documento unico di programmazione, avendo ‘dimenticato’, la Giunta comunale, di trasmetterlo alla Commissione garanzia, come previsto per qualsiasi atto di programmazione; in aula, poi, non erano mancati momenti di tensione, con alcuni consiglieri di centrodestra che avevano lanciato un messaggio piuttosto chiaro al sindaco Pierluigi Biondi: “Serve un cambio di passo”, aveva tuonato il capogruppo di Fratelli d’Italia, Giorgio De Matteis.
L’indomani, in Commissione garanzia i nodi sono venuti al pettine sebbene le spaccature, in realtà, non avessero alcun fondamento. L’amministrazione ai tempi del centrodestra, verrebbe da dire.
Ma andiamo con ordine.
Che cos’è il Documento unico di programmazione? E’ lo strumento cardine della pianificazione strategica e della programmazione operativa degli Enti locali, presupposto fondante di tutti gli altri documenti destinati a guidare, a cascata, l’attività di programmazione finanziaria, gestionale e di rendicontazione di un Comune; prende le mosse dalle linee programmatiche di mandato ed individua gli obiettivi strategici da raggiungere. Ebbene, la Giunta comunale ha licenziato un’unica delibera per l’aggiornamento del Dup 2018/2020, a valle del Rendiconto, e per il via libera al documento di programmazione 2019/2021.
Un pastrocchio amministrativo. L’ennesimo.
Da una parte, il Documento sul triennio 2018/2020 era stato inserito all’ordine del giorno del Consiglio comunale di lunedì mattina senza il dovuto passaggio in Commissione garanzia; dall’altro, è stato sottoposto ai consiglieri, per l’approvazione, il Dup 2019/2021, sebbene non fosse necessario un passaggio consiliare: entro il 31 luglio, la Giunta avrebbe dovuto semplicemente presentare il documento in Consiglio. Stando al Tuel, l’assise civica è chiamata a votare il Dup entro il 15 settembre. Per questo, i consiglieri della Commissione garanzia – dopo aver votato Elisabetta Vicini come presidente al posto del dimissionario Americo Di Benedetto, e Paolo Romano come vice – hanno chiesto lo stralcio del Dup 2019/2021 dal deliberato e di non discuterlo, dunque, nel Consiglio comunale convocato per lunedì 30 luglio in seconda convocazione.
Non è finita lì, però.
Il capogruppo di Forza Italia Roberto Jr Silveri, infatti, ha chiesto di stralciare anche l’emendamento presentato dal sindaco Pierluigi Biondi all’aggiornamento del Dup 2018/2020. In sostanza, Silveri ha sollevato perplessità “sul metodo e sulle tempistiche, avendo ricevuto l’emendamento – l’affondo – soltanto il 17 luglio scorso; una proposta di modifica, quella del primo cittadino – non discussa e concertata con le forze di maggioranza”, ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia. “E’ difficile analizzare un documento di oltre 800 pagine in pochi giorni”. Dunque, Silveri ha avvertito che se i dubbi non fossero stati sciolti, il gruppo azzurro si sarebbe astenuto in Consiglio comunale.
Un attacco frontale. Ma cosa c’era dietro? “65 milioni di euro, non bruscolini” ha chiarito in Commissione il capogruppo di Forza Italia, il principale gruppo consiliare di maggioranza.
E’ necessario un altro passo indietro, lo consentirete.
La giunta comunale ha approvato l’aggiornamento del Dup 2018/2020 con delibera 279 del 10 luglio scorso; il Documento unico di programmazione è stato modificato a valle del riaccertamento e della reimputazione dei residui attivi e passivi avvenuta col Rendiconto. Ebbene, nel deliberato sono riportate alcune tabelle che, in sostanza, certificano come la parte corrente si attesti a 114.244.865,64 euro. Con l’emendamento presentato dal sindaco Biondi, però, e firmato il 16 luglio, la parte corrente è ‘schizzata’ a 180.856.582,8: ecco la differenza di 65 milioni evidenziata dal capogruppo Roberto Jr Silveri.
In effetti, non si parla di ‘bruscolini’: il bilancio del Comune dell’Aquila, prima del terremoto, non superava di molto i 65 milioni di euro, per intenderci.
E dunque, che cosa è successo? Semplicemente, c’è stato un errore. Ed in effetti, nell’emendamento viene spiegato che “i dati contabili necessari per la predisposizione dell’aggiornamento al Dup 2018/2020 si estrapolano dal software di gestione sistema contabile, e per mero errore materiale nella stampa ufficiale dell’aggiornamento, nella sezione operativa, sono state riportate le tabelle contenenti i dati del pre-assestamento”. A dire che nella delibera di aggiornamento al Dup sono state riportate le tabelle del documento di programmazione così come era stato approvato dalla Giunta prima del rendiconto, il 29 marzo scorso; ed infatti, le cifre combaciano perfettamente. Ecco il motivo per cui il sindaco Biondi è stato costretto a presentare l’emendamento: per inserire nel deliberato la tabella giusta.
Tutto chiaro?
Vi chiederete, da dove arrivano i 65 milioni in più di parte corrente? Ai 114.224.865,64 euro vanno sommati 63 milioni dal riaccertamento e dalla reimputazione dei residui e ulteriori 3 milioni dall’assestamento di bilancio approvato nel Consiglio comunale di lunedì.
Insomma, il principale partito di maggioranza, Forza Italia, per voce del suo capogruppo, ha duramente contestato la Giunta, e di riflesso l’assessore al bilancio, Annalisa Di Stefano, esponente forzista, sebbene l’emendamento portasse la firma del sindaco, prefigurando una mancata concertazione programmatica innanzi ad un mero errore materiale; d’altra parte, l’assessore al bilancio, e il dirigente Tiziano Amorosi, che già aveva causato il pastrocchio con la delibera presentata ai consigliere, non hanno saputo spiegare al capogruppo Silveri che cosa fosse accaduto.
Sta di fatto che, al momento del voto, i consiglieri di maggioranza, e con loro il capogruppo di Cambiare Insieme / Idv Lelio De Santis, hanno lasciato l’aula e, così, la Commissione Garanzia, con i voti delle opposizioni, ha espresso parere sfavorevole alla delibera.
Da una parte i dubbi sollevati da Silveri sull’emendamento del sindaco, sostenuto, nella richiesta di chiarimenti, da altri consiglieri di maggioranza con la minaccia di non votare in Consiglio il provvedimento; dall’altra, la scelta della Giunta di portare all’approvazione una delibera unica, relativa sia all’aggiornamento del documento di programmazione 2018/2020 sia alla nuova programmazione 2019/2021, quest’ultima priva degli elementi di contabilità e del parere dei revisori: sta di fatto che, per un passaggio piuttosto scontato, la maggioranza è andata, di nuovo, in fibrillazione, ed è chiaro che le tensioni non siano imputabili al Dup.
Ci sono malumori malcelati che stanno ‘minando’ l’attività amministrativa, da mesi. In attesa del pronunciamento del Tar sulla così detta ‘anatra zoppa’, e con le Regionali alle porte, non proprio un buon segnale per la tenuta della maggioranza di centrodestra in Consiglio comunale. A solo un anno dalla vittoria elettorale.