"C'è un percorso istituzionale in corso che stiamo portando avanti e che ho fiducia si possa concludere la prossima settimana".
Parole della presidente della Corte d'Appello dell'Aquila, Fabrizia Ida Francabandera, che ha confermato come si stia lavorando, "in un clima di grande serenità con il presidente vicario della Giunta regionale e il presidente del Consiglio regionale", per arrivare in pochi giorni al decreto che fisserà la data delle elezioni regionali; "Giovanni Lolli e Giuseppe Di Pangrazio hanno mostrato assoluta disponibilità a rispettare le norme e, quindi, la giusta tempistica", ha sottolineato Francabandera.
D'altra parte, il presidente vicario - a margine dell'incontro avuto con i consiglieri regionali di Forza Italia Paolo Gatti, Lorenzo Sospiri e Mauro Febbo che, venerdì mattina, hanno occupato simbolicamente il Consiglio regionale chiedendo di tornare al voto entro e non oltre il 2 dicembre - aveva già spiegato che "in attesa dell'incontro previsto per la prossima settimana, e a seguito della richiesta della dott.ssa Francabandera di esaminare attentamente la documentazione e i pareri che la Regione le ha consegnato", come Presidente non ha alcuna intenzione di violare la procedura avviata, "anticipando o confidando a chicchessia informazioni, date o comunicazioni di sorta, prima che il confronto con la Presidente della Corte d'Appello si sia concluso".
Un confronto che dovrebbe concludersi settimana prossima, appunto: tuttavia, la sensazione è che si tornerà alle urne in febbraio; il parere degli uffici regionali, infatti, va nella direzione di indire le elezioni a 120 giorni dalle dimissioni del governatore Luciano D'Alfonso. Fosse questa l'interpretazione, la prima domenica utile sarebbe il 23 dicembre. Impraticabile. E considerato che in gennaio non si può votare, per le particolari condizioni orografiche di Regione Abruzzo, le prime date plausibili sarebbero il 10 o il 17 febbraio. Vanno cerchiate di rosso.
Intanto, la campagna elettorale è già iniziata.
Come anticipato da NewsTown, sarà il tavolo romano - a meno di rotture - a stabilire se il candidato della coalizione di centrodestra andrà alla Lega o a Forza Italia: si dovesse chiudere l'accordo con il Piemonte e la presidenza Rai al Carroccio, l'Abruzzo spetterebbe ai forzisti che, in questo senso, si sono già organizzati per testare il gradimento del sindaco dimissionario di Chieti Umberto Di Primio e dei consiglieri regionali Mauro Febbo e Paolo Gatti. A dettare i tempi del sondaggio è stato proprio Di Primio: venti giorni per capire se sarà lui il candidato presidente, altrimenti ritirerà le dimissioni da sindaco non essendo interessato ad una candidatura a consigliere. D'altra parte, non va esclusa la possibilità che ad esprimere il candidato, alla fine, possa essere la Lega che punterebbe forte sull'Abruzzo, la prima regione del centro sud che i salviniani potrebbero conquistare; in questo caso, il nome giusto sarebbe quello dell'onorevole e assessore al Comune dell'Aquila Luigi D'Eramo.
Sul fronte del centrosinistra, invece, si attende la scadenza del mandato al Csm di Giovanni Legnini che, stamane, ha confermato rifletterà su una possibile candidatura i primi giorni di ottobre: "Ho più di una opzione", ha sussurrato. In realtà, l'ex sottosegretario avrebbe già sciolto i dubbi e in questo senso vanno lette le dimissioni del segretario regionale del Pd Marco Rapino che, prima di lasciare, ha nominato Renzo Di Sabatino vice segretario, affidandogli la guida del partito che il presidente della provincia di Teramo dovrà condividere col 'coordinamento dei 9' - Chiara Zappalorto, Camillo D'Alessandro, Sandro Mariani, Massimo Cialente, Michele Fina, Marco Presutti, Gianluca Fusilli, Giacomo Cuzzi e Cristiana Canosa - che rappresenta le diverse anime del partito. Di Sabatino sarebbe stato indicato proprio da Legnini che vorrebbe segnare una discontinuità col passato e, così, si spiegano le parole di Luciano D'Alfonso che, parlando del vice segretario nominato, si è mostrato piuttosto freddo: "Conosco Di Sabatino più per il passato che per il presente. Se lo giudico nel passato so che ha studiato, che ha una professione considerata e stimata. Non conosco bene l'attività del presente, la voglio giudicare ravvicinatamente. So che delle 'saggezze' del partito hanno puntato su di lui riconoscendogli capacità di mediazione, spero che dimostri di avere maturità e capacità di mediazione. Se penso al passato, queste caratteristiche le ha possedute: non so come è ridotto adesso dal punto di vista della capacità di dedizione al lavoro".
Non proprio un benvenuto.
D'altra parte, D'Alfonso aveva proposto le primarie per la scelta del candidato presidente del centrosinistra, non stendendo un tappeto rosso a Legnini, e ha ribadito come con lui bisognerà comunque fare i conti: "Darò una mano, solleciterò candidature, farò in modo che 200 siano i candidati del centrosinistra".
Giochi fatti, invece, nel Movimento 5 Stelle che ha scelto la candidata presidente: come ampiamente previsto sarà Sara Marcozzi. Fatte anche le liste, sebbene non siano state ancora ufficializzate: in provincia di Pescara i candidati saranno Domenico Pettinari, Francesco Maria Nuvolari, Gianni Smarrelli, Raffaella Di Giovanni, Federica Fedele, Massimo Di Renzo e Barbara Stella; in provincia dell'Aquila Giorgio Fedele, Antonella Di Passio, Michele Baliva, Giuseppe Walter Delle Coste, Antonina Cofini, Angelo Bisegna e Adele Paponetti; in provincia di Teramo Marco Cipolletti, Virginia Maloni, Claudia Greccioli, Margherita Trifoni, Attilio Falchi, Santino Ferretti e Mauro Di Criscenzo; in provincia di Chieti, infine, Pietro Smargiassi, Ottavio Argenio, Andrea Di Ciano, Sara Stenta, Alfredo Mantini, Cinzia D'Eramo e Caterina Perilli.