Come era stato anticipato da NewsTown, è saltato il Consiglio comunale straordinario fissato per venerdì con all'ordine del giorno il conferimento della cittadinanza onoraria a Gianni Letta.
Un bruttissimo pasticcio istituzionale.
Avevamo spiegato, altresì, che il rinvio sarebbe stato motivato con sopraggiunti impegni non rinviabili per l'ex sottosegretario. Ed infatti, nella nota firmata dal presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari si legge che, "a causa di un sopraggiunto e non rinviabile impegno, il dottor Gianni Letta, ha comunicato l'impossibilità di partecipare alla cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria dell'Aquila. Pertanto la seduta del Consiglio comunale, in programma venerdì 21 settembre, sarà riprogrammata. Permane inalterata l'altissima stima condivisa nei confronti del già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, per i suoi oggettivi meriti, legati a risultati concreti ottenuti per L'Aquila ed il suo territorio, in virtù dei quali restiamo persuasi del fatto che debba essere insignito della più alta onorificenza".
In realtà, i motivi sono altri. Avrebbe 'pesato' - e molto - il voto della Commissione 'Affari istituzionali e Regolamenti' che ha accolto la proposta del sindaco Pierluigi Biondi e del presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari ma non all'unanimità. Stante l'evidenza che non si sarebbe arrivati ad un voto unanime neanche in Consiglio comunale, Letta avrebbe preferito declinare l'invito, per non sottoporsi, evidentemente, all'imbarazzo istituzionale di un conferimento non condiviso.
Tanto è vero che il presidente del Consiglio comunale, comunicando il rinvio a data da destinarsi, ha aggiunto che si lavorerà "insieme, nei prossimi giorni, per superare divergenze e strumentalizzazioni, riconducendo la discussione nell'ambito della serenità e dell'obiettività".
Resta la pessima figura per l'assise civica e la maggioranza al governo della città.
Un passo indietro.
Il mancato voto unanime in Commissione 'Affari Istituzionali'
Nei giorni scorsi, il sindaco dell’Aquila e il presidente del Consiglio comunale avevano diffuso un comunicato stampa annunciando, per venerdì 21 settembre, la convocazione di un’assise straordinaria con all’ordine del giorno, appunto, il riconoscimento dell’onorificenza all’ex sottosegretario del governo Berlusconi.
Se non fosse che alcuni consiglieri comunali hanno scoperto soltanto dalle pagine dei quotidiani che s’intendeva conferire la cittadinanza onoraria a Letta.
E’ emerso ieri, in sede di Commissione consiliare ‘Affari istituzionali e Regolamenti’, convocata dal presidente Fabrizio Taranta per il via libera alla proposta, alla presenza di Tinari e del vice sindaco Guido Quintino Liris, a fare le veci del primo cittadino. “In città non se ne è mai parlato, i consiglieri comunali non hanno mai discusso del conferimento della cittadinanza a Gianni Letta”, l’affondo di Giustino Masciocco (Articolo 1); “i modi non possono essere questi”, ha aggiunto. “La cittadinanza onoraria non è una onorificenza che si può imporre, che si può conferire senza un processo di condivisione. L'onorevole Letta è uomo ‘di parte’, politicamente parlando e, dunque, si sarebbe dovuto partecipare l’intendimento con tutto il Consiglio comunale e con la città. Altrimenti, certe decisioni si possono anche portare avanti imponendole, ma chi lo fa assume la responsabilità di sottoporre una figura come quella di Letta ad un ‘carnaio politico’, di farne uso per la prossima campagna elettorale”.
Parole durissime, quelle di Masciocco, che hanno scatenato una lunga discussione. “Non si sta mettendo in discussione la figura di Gianni Letta, cui riconosco l’impegno, la serietà e la qualità del lavoro svolto per L’Aquila”, ha aggiunto Lelio De Santis; “tuttavia, la forma in questi casi è sostanza, diventa contenuto, e non si può arrivare in Commissione a decisione già annunciata rischiando che l’atto non venga approvato all’unanimità”. De Santis è stato chiarissimo: “Il presidente del Consiglio avrebbe dovuto riunire l’ufficio di Presidenza e, dunque, la conferenza dei capigruppo, per arrivare ad una proposta unanime e condivisa”.
E’ il nodo della vicenda; in Commissione non si è discusso del merito del conferimento – nessuno dei consiglieri commissari si è espresso in questo senso - ma del metodo che la maggioranza di centrodestra ha imposto su questa come su altre questioni.
“Se ho sbagliato, ne prendo atto e me ne assumo la piena responsabilità”, le parole di Roberto Tinari.
A quel punto, Taranta ha sospeso i lavori per qualche minuto, per dare tempo ai commissari di trovare una ‘quadra’; al momento del voto, però, non si è trovata l’unanimità: stante l’assenza della capogruppo di Coalizione Sociale Carla Cimoroni e del consigliere PD delegato in IV Commissione Stefano Albano, detto della decisione di Angelo Mancini (L’Aquila sicurezza e lavoro) di non partecipare alle operazioni di voto, Giustino Masciocco (Articolo 1) ha votato contro la proposta ed Elisabetta Vicini (Democratici e socialisti) si è astenuta.
Come detto, in Consiglio comunale sarebbe andata più o meno allo stesso modo, con la Coalizione sociale che aveva già annunciato il suo 'no' al conferimento e altri consiglieri che avrebbero votato contro la proposta. Di qui, la decisione di rinviare l'assise.