Sabato, 28 Dicembre 2013 15:54

Bilancio Regione, approvata Finanziaria. Seduta aggiornata a oggi

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Dopo vari rinvii (l'ultimo dei quali, a detta di Camillo D'Alessandro, Pd, dovuto al fatto che alcuni consiglieri e anche un paio di assessori erano allo stadio alla partita del Pescara) la seduta del Consiglio regionale, dedicata all’approvazione del Bilancio di previsione 2014, è ripresa oggi intorno alle 19.15. L’Assemblea, in apertura dei lavori, ha approvato il Documento di Programmazione Economico-Finanziaria 2014-2016. Dopo una verifica in Aula, il Presidente Pagano ha aggiornato la seduta a oggi, lunedì 30 dicembre alle ore 15, per consentire ai Capigruppo di esaminare i 292 emendamenti depositati.

Nel pomeriggio di sabato, mentre andava in scena l'estenuante stillicidio dei rinvii, il consigliere di opposizione Carlo Costantini aveva attaccato la giunta regionale, rea, a suo dire, di raccontare fandonie ai cittadini abruzzesi circa il virtuosismo finanziario del governo Chiodi.

Costantini, in una nota, ha posto l'attenzione su un documento depositato dalla Corte dei Conti il 19 dicembre scorso.

"La Sezione regionale di controllo per l’Abruzzo ha accertato il non rispetto, alla data odierna, da parte della Regione Abruzzo, dell'art. 1, commi 3, 4 e 5 del decreto legge 10 ottobre 2012 n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, e dell'art. 1, comma 166 della legge 23 dicembre 2005 n. 266". E' quanto compare nella homepage del sito web della Corte dei Conti. In effetti, l'accertamento è confermato anche dal relativo documento, che potete scaricare qui.

"Su questo la Giunta regionale si è ben guardata dal dare tempestiva e formale comunicazione al Consiglio - ha sottolineato Costantini - In parole povere, la Corte dei Conti ritiene inadempiente la Regione sotto molteplici aspetti di non poco conto: in primis il mancato invio dei rendiconti consuntivi, fermi all’anno 2010, e del bilancio di previsione 2013, benché approvato lo scorso anno. Inadempienza, questa, che non ha consentito alla Corte di verificare il rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, la sostenibilità dell’indebitamento e l’assenza di irregolarità capaci di pregiudicare gli equilibri economico-finanziari. Ciò vale anche per i rendiconti delle società controllate dalla Regione lasciate in vita da Chiodi (nonostante i suoi molteplici proclami) che tutti sappiamo in quali condizioni di dissesto versano".

La Corte dei Conti, in parole povere, ha denunciato l’impossibilità (causata dal mancato invio degli atti dovuti) di procedere alla “parificazione” del rendiconto regionale.

"L’ulteriore rischio che corre l’Abruzzo - ha poi incalzato Costantini - è che il Governo, al quale la Corte dei Conti invierà la propria relazione, possa impugnare il Bilancio di previsione per il 2014, con risultati devastanti, anche in ragione dello stallo legislativo che sarà causato dalle prossime elezioni regionali. In un simile contesto Chiodi e la sua maggioranza, terrorizzati dal rischio che prima delle prossime elezioni regionali e dopo 5 anni di tasse e di tagli, possa accertarsi la verità sullo stato di salute del bilancio regionale, vogliono approvare oggi, a tutti i costi, un Bilancio sostanzialmente falso perché basato su presupposti inesistenti, rispetto al quale si dovrà sicuramente intervenire prima del termine di questa Legislatura, alla luce delle risultanze che emergeranno a seguito dell’approvazione degli ultimi rendiconti".

"Una situazione insostenibile per l’Abruzzo - ha concluso il consigliere regionale - che mette Chiodi di fronte a una realtà sempre sconfessata: il virtuosismo finanziario di questa Giunta, sbandierato a fini di propaganda elettorale, è ormai solo nella testa del suo Presidente. Ed allora, piuttosto che impegnare tutti gli uffici regionali nella stesura di un Bilancio “falso” (perché privo delle necessarie certificazioni), sarebbe stato meglio impegnarli, finalmente, nella redazione dei rendiconti indispensabili e richiesti dalla Corte dei Conti, per poi procedere alla stesura e approvazione di un Bilancio vero".

Forti critiche sull'ultimo bilancio dell'era Chiodi sono state espresse anche dal capogruppo del Pd Camillo D'Alessandro: "Le inadempienze accertate dalla sezione regionale di controllo per l'Abruzzo della Corte dei Conti, quali il mancato invio dei rendiconti consuntivi, fermi all'anno 2010, e del bilancio di previsione 2013, approvato lo scorso anno, non hanno consentito alla stessa Corte di verificare il rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, la sostenibilità dell'indebitamento e l'assenza di irregolarità capaci di pregiudicare gli equilibri economico-finanziari, compresi i rendiconti delle società controllate dalla Regione, così come hanno messo la Corte nell'impossibilità di procedere alla 'parificazione' del rendiconto regionale".

D'Alessandro ha affermato che "sul totale di entrate di oltre 4 miliardi, più di un miliardo deriva dal presunto avanzo di amministrazione dell'anno precedente e proprio qui si consuma il falso, cioè il pareggio viene raggiunto con un miliardo di avanzo che giuridicamente non esiste, semplicemente perché non è stato approvato né il rendiconto del 2011, né il rendiconto del 2012, dai quali doveva derivare un avanzo. A dirlo - ha aggiunto - non sono io, ma la Corte dei Conti ed i revisori, che tra l'altro segnalano che il risanamento non è concluso". "La grande mistificazione di questi cinque anni oggi trova la conclusione in un bilancio falso che rinvierà tra qualche mesi nuovi buchi e nuove tasse, questa è l'eredita di fine mandato di Chiodi".

Ultima modifica il Lunedì, 30 Dicembre 2013 12:38

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