Sui fondi strutturali europei l'Abruzzo non corre alcun rischio di disimpegno.
Ad assicurarlo è Giovanni Lolli, presidente vicario della Regione.
Lolli ha tenuto, a Palazzo Silone, un incontro con una delegazione composta dal suo capo di Gabinetto Valeria Capone, dal direttore generale dell’Agenzia per la coesione Antonio Caponneto, e dal capo dipartimento per le Politiche di coesione, Ferdinando Ferrara, per fare il punto su come l'Abruzzo sta spendendo i fondi Ue - Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale) e Fse (Fondo sociale europeo) - assegnati con la programmazione 2014-2020.
Al tavolo tecnico-istituzionale (al quale, per conto della Regione, c'era anche il direttore generale Vincenzo Rivera), avrebbe dvuto partecipare anche il ministro per il Sud Barbara Lezzi, che però ha dovuto annullare tutti gli appuntamenti di un mini tour in terra abruzzese - oltre a quello a Palazzo Silone, infatti, erano previsti altri tre incontri: uno con il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, uno con il prefetto Giuseppe Linardi e un ultimo con Pietrangelo Panichi, presidente dell'Unione di Comuni "Città Territorio Val Vibrata" - a causa del sopraggiungere "di improvvisi impegni istituzionali".
Disdetta che Lolli ha incassato senza polemiche, sottolineando anzi come l'interlocuzione con il ministro, già avviata, "proseguirà senza problemi".
Come detto, il tavolo serviva a monitorare lo stato di avanzamento della spesa dei fondi strutturali Ue. Entro il 31 dicembre di quest’anno, infatti, l'Abruzzo, come del resto tutte le altre regioni italiane, dovrà raggiungere determinati risultati, secondo quanto indicato nella programmazione 2014-2020.
Se non ci riuscirà, scatterà la tagliola del disimpegno automatico in base alla cosiddetta regola "N+3”: se entro tre anni dall’impegno di spesa indicato non è stata presentata alla Ue alcuna domanda di pagamento, Bruxelles cancellerà automaticamente la relativa quota di finanziamento.
"Esco confortato dalla riunione" ha detto Lolli "perché i dati che abbiamo fornito dimostrano che non c'è alcun rischio di disimpegno, come da più parti si era sentito. Abbiamo elaborato un piano di spesa che avrà la sua piena attuazione in autunno, in linea con le tempistiche imposte dalla Commissione Europea. Per quanto riguarda il Fse" ha specificato Lolli "dovremo garantire un avanzamento di spesa di 12,8 milioni di euro, pari al 9% del programma di 142 milioni. Mentre per il Fesr la spesa dovrà essere di 37,8 milioni, pari al 14% del programma da 271 milioni. Ciò vuol dire che, complessivamente, raggiungeremo una spesa di 22 milioni su Fse e 49 su Fesr, superando i target previsti. Ovviamente" ha concluso Lolli "il lavoro dovrà essere portato avanti da chi verrà dopo di noi ma vorrei lasciare al prossimo governo regionale conti in ordine e un avanzamento della spesa in regola".
I risultati raggiunti dall'Abruzzo negli ultimi mesi sono stati riconosciuti anche dal direttore generale dell'Agenzia per la coesione Antonio Caponeto: "Prima di questa estate i dati avevano fatto aprire un riflettore sull'Abruzzo ma ad oggi si segnala un'accelerazione sulla spesa certificata che ha superato tutte le verifiche di tipo amministrativo".
Non la pensa così, però, Mauro Febbo, che da molto tempo, sulla partita dei fondi europei, sta conducendo una battaglia politica per denunciare quelli che a suo dire sono i ritardi del governo regionale: "Seguendo le orme del predecessore" afferma "anche il Presidente facente funzione Giovanni Lolli se la canta e se la suona da solo nascondendo sotto il tappeto il disastro e l'enorme ritardo accumulato da questo Governo regionale sulla spesa dei fondi comunitari. Ormai è noto come, purtroppo, la nostra Regione sia posizionata terzultima nella spesa del Feasr e penultima nella gestione dei fondi Fesr e Fse. Mai l'Abruzzo aveva raggiunto questo pessimo e negativo risultato causando la restituzione all'Europa di consistenti risorse economiche che non sono state impegnate in bandi e avvisi. Infatti l'Abruzzo nel 2019 potrebbe restituire risorse comunitarie non spese per qualcosa come 37 milioni di euro. Infatti Giovanni Lolli sarà regolamente smentito, purtroppo, dai dati del report trimestrale al 30 settembre pubblicati e resi noti dai diversi Ministeri che certificavano nuovamente il disastro causato dal duo D'Alfonso- Rivera. Quindi invito il Presidente Lolli a non continuare a sottovalutare il problema con dichiarazioni rassicuranti ma, al contrario, di trovare soluzioni che possono in parte rimediare o almeno arginare la perdita dei fondi comunitari che dovevano essere gestiti diversamente, casomai attraverso un'Autorità di Gestione competente e concreta".