"Con un incipit da telequiz nazionalpopolare il Sindaco dell’Aquila annuncia che intende restare alla guida del capoluogo, una città non più sua nei fatti per guerre interne alla maggioranza, per ambizioni personali, ma soprattutto per incapacità di visione e risultati, uniche e sole ragioni per le quali avrebbe voluto abbandonarla, comportandosi né più e né meno di un capitan Schettino qualunque".
L'affondo è del gruppo consiliare del Passo Possibile. "Sgrana, il sindaco, un rosario di sentimenti contrastanti che sembrerebbero narrare che la decisione di restare fosse realmente legata alla sua determinazione e non già, come oramai tutti hanno capito, alle decisioni di un partito e di una futura coalizione che mal ha digerito e soprattutto mal ha mai compreso la sua fuga in avanti. I sentimentalismi di chi si è definito prima uomo di partito e poi Sindaco dell’Aquila oggi non incantano più nessuno; di certo non le maestre d’asilo, gli addetti alle pulizie del Piano Case, i dipendenti delle aziende partecipate, i commercianti del centro storico, gli studenti delle scuole, i residenti delle frazioni e quelli del Piano Case, i tifosi delle squadre della rugby e del calcio, tutti in cerca di una risposta a problemi reali incancreniti, disillusi oramai sulla rivoluzione annunciata ad inizio mandato".
Dunque, la stoccata: "Ricordiamo al sindaco Biondi che la forza di una candidatura a presidente non la fa la sua territorialità, ma la caratura e la qualità delle proposte. Non abbiamo mai assistito, in questi giorni di fine impero, ad alcuna idea di sviluppo delle aree interne, a tematiche innovative sulla sanità o sui trasporti, ma solo all’inseguimento tarantolato della candidatura a governatore. Quale viatico avrebbe potuto portare in Regione chi non è riuscito ad ottemperare per ora e con tempo alla fusione Ama Tua, chi non ha sposato per il bene della collettività neanche la Legge L’Aquila Capoluogo, unica cornice legislativa presente nel quadro regionale? L’unico risultato della sua ambizione è stato quello di indebolire ulteriormente la figura del sindaco del Capoluogo di regione e la sua credibilità nei riguardi di un auspicabile rilancio del comprensorio aquilano".
Sono oramai lontani i tempi nei quali il Sindaco "sfidava l’opposizione 'nella mischia', nei quali si permetteva di citare trogoli e mangiatoie senza sapere che proprio in quelli infine sarebbe caduto. Adesso non rimane che il pronunciamento sull’anatra zoppa per sgravare questa Amministrazione dal peso di voler fuggire per non dover dare risposte ai cittadini".