Martedì, 09 Ottobre 2018 18:27

Centro provinciale istruzione adulti, Palumbo: "Soddisfatto per odg, ora si provveda a individuare spazi"

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"Esprimo soddisfazione per l'approvazione all'unanimità da parte del Consiglio comunale dell'ordine del giorno, da me presentato, che impegna il sindaco e la Giunta comunale ad individuare una soluzione logistica adeguata allo svolgimento delle attività del Centro provinciale per l'istruzione degli adulti, un indirizzo a cui dovranno rapidamente fare seguito azioni concrete da parte dell'amministrazione".

A scriverlo, in una nota, è il consigliere comunale del Pd Stefano Palumbo.

"Si tratta" afferma Palumbo "di attività ad altissima valenza sociale: Il CPIA l'Aquila è un'istituzione scolastica statale che raggruppa quattro centri territoriali permanenti (Pizzoli, Avezzano, Sulmona e Pescasseroli) e si occupa dell'istruzione degli adulti e di corsi di italiano per stranieri, dunque sia in un'ottica di riqualificazione professionale che di alfabetizzazione culturale, e impiega a livello provinciale circa 50 dipendenti di cui un terzo lavora presso la sede della nostra città. Il CPIA ha acquisito nel tempo un'importanza crescente, testimoniata dall'aumento degli iscritti, passati dai 450 dell'anno scolastico 2015/2016 ai 1072 dell'anno scolastico 2017/2018".

"Numeri importanti" prosegue la nota "che rendono insufficienti per lo svolgimento dei corsi i locali a disposizione (appena tre le aule) nella sede amministrativa del Musp che il CPIA condivide con l'Accademia delle Belle Arti. Una mancanza di spazi sopperita negli anni scorsi grazie alla disponibilità nelle fasce pomeridiane di alcune aule offerta dalla Scuola Patini, soluzione attualmente non più percorribile".

"L'indicazione del Consiglio comunale" dichiara ancora Palumbo "è stata netta, altrettanto risolutiva dovrà essere adesso l'azione della Giunta e del Sindaco al fine di scongiurare il rischio paventato che la sede del Centro provinciale per l'istruzione degli adulti e conseguentemente anche i corsi che si svolgono all'Aquila possano essere spostati altrove: sarebbe un indebolimento della nostra città come luogo di formazione e di diffusione della cultura, oltre che una perdita pesante di un presidio che dà occupazione a decine di famiglie".

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