Una conferenza stampa all’aperto, convocata d’urgenza da Stefano Palumbo, Presidente della quinta commissione del Consiglio Comunale, che si occupa di garanzia e controllo. Il motivo della convocazione è rintracciabile in quanto accaduto nel corso della seduta della commissione che si è tenuta nella giornata di ieri. Nella seduta in questione la commissione si è riunita per discutere la presunta inconferibilità della carica di Presidente del Consiglio di amministrazione della Gran Sasso Acqua all’avvocato Piccinini, nomina che ha visto anche l’apertura di un procedimento su segnalazione dell’ANAC.
Però ciò che ha causato malumori e portato Palumbo ad intervenire è stata la corsa in avanti della GSA che, mentre ancora i lavori della commissione erano in corso, ha diffuso un comunicato stampa nel quale venivano riportate le dichiarazioni del responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza Raffaele Giannone, audito all’interno della seduta.
Da questo comportamento sembrerebbe che la commissione abbia avallato le tesi della GSA circa l'archiviazione del procedimento aperto su segnalazione dell'ANAC per la presunta inconferibilità dell'incarico di presidente del CDA della Gran Sasso acqua spa all'avvocato Alessandro Piccinini cosa che in realtà non è avvenuta.
Palumbo dinanzi a questo atteggiamento ha ritenuto di dover difendere il ruolo istituzionale della commissione e dare seguito alla necessità di riportare la veridicità dei fatti, evitando distorsioni della realtà e tesi facili che chiudano la vicenda.
“Ritengo che ieri abbiamo avuto un confronto con la massima serietà e dando la possibilità a tutti di intervenire serenamente, dando ad ognuno modo di rappresentare il proprio punto di vista e quindi neanche invitando il diretto interessato, perché non mi interessava avere degli potenziali imputati da contestare politicamente.” Con queste parole Palumbo ha spiegato gli intenti e il metodo utilizzato dalla commissione ma sostiene che questa correttezza non sia stata contraccambiata dalla GSA, la quale ha messo in atto quello che al Consigliere è parso come un vero e proprio sgarbo verso l’istituzione.
“Non vorrei che passasse l'idea, come si è cercato di fare con quel comunicato, che la commissione avesse avallato la tesi legittima da parte del responsabile della corruzione che contrasta con quella del collegio sindacale ed altri, quindi ci tenevo a sgomberare il campo da questo equivoco, richiamando però una maggiore serietà e correttezza la Gran Sasso, qualità che in questo caso non ha affatto dimostrato”
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