"Lo sviluppo in Abruzzo rallenta ancora a causa dei pasticci della maggioranza. Sull'istituzione della Zes (Zona economica speciale) arriva, in maniera tardiva, una pezza a colori per rattoppare una serie di sbagli commessi da un esecutivo regionale che naviga a vista e nella più totale confusione. La montagna ha partorito il topolino e cioè un documento, intitolato "Proposta di individuazione di una Zes", dal quale non si evincono i presupposti, gli atti e quali accordi siano stati istituzionalizzati con l'Autorità portuale di Ancona".
Questo il commento dei consiglieri regionali di Forza Italia Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri all'indomani dell'annuncio del presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli dell'istituizione di una Zona economica speciale 'associando' l'Abruzzo con l'area portuale di Ancona, "con cui -ha affermato Lolli- siamo già collegati attraverso le reti TenT".
"Il Piano presentato -replicano Febbo e Sospiri- è in sostanza una rielaborazione del dossier sui corridoi della rete Ten-T e non risolve minimamente le questioni da noi poste che sono fondamentali per la creazione delle zone economiche speciali"
Per i consiglieri forzisti sarebbe "indispensabile il riferimento ad un Hub portuale che possieda un millesimo del traffico merci europeo o, in alternativa, ad un Hub portuale a servizio di due regioni. Dato che entrambi questi requisiti non esistono, senza fare cenno ad un eventuale accordo da fare con Ancona, si dà per scontato che l'appartenenza di Ortona e Pescara al Dipartimento marittimo marchigiano consenta la formazione delle Zes. Cosa significa tutto ciò? -si chiedono i consiglieri- Che le imprese abruzzesi porteranno tutte le merci ad Ancona? O che un porto abruzzese, come si era ipotizzato Vasto, diventi il nucleo merci "specialistico" di Ancona con il conseguente arrivo delle stesse in Abruzzo? E in questa ultima ipotesi chi investe 140 milioni di euro per rifare il porto di Vasto? Nessuna risposta a queste domande viene data dal documento regionale".
"In definitiva -evidenziano i consiglieri di opposizione- si concepiscono le Zes sostituendo al concetto di asse portuale quello di compartimento marittimo, che è indissolubilmente un concetto "amministrativo" e non connesso all'Hub portuale inteso come "scalo marittimo".
"L'Abruzzo non ha un porto con le caratteristiche indicate dall'Europa e ribadite dal decreto sulle Zes, non ha accordi con altri porti, non ha uno scalo con i fondali per le portacontainers, e, in aggiunta, è in procinto di fare riunioni con gli enti territoriali per decidere come distribuire gli ettari ancora da assegnare nel progetto. Tutto ciò in attesa che il Ministero indichi a livello nazionale quali dovrebbero essere le facilitazioni amministrative da concepire per le Zes".
"Il piano presentato da Lolli e Di Pangrazio , quindi, intende istituire una Zes che nulla ha a che vedere con le finalità prospettate dal Decreto legge, come quelle di togliere merci dalla gomma per dirottarle sul mare riducendo costi e Co2".
"Non comprendiamo -concludono Febbo e Sospiri- come il Governo possaautorizzare una Zes con tali obiettivi e contenuti".