Mercoledì, 31 Ottobre 2018 14:33

Ama, il trasferimento di 900mila euro dal bilancio comunale finisce in Procura

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Ed ora, il trasferimento di 900mila euro deciso dalla Giunta comunale in favore dell'Ama, l'azienda partecipata del trasporto pubblico locale, rischia di diventare un vero e proprio 'caso' politico; il capogruppo di Articolo 1 Giustino Masciocco, infatti, ha chiesto alla presidente della Commissione 'Garanzia e controllo', Elisabetta Vicini, di produrre una relazione, a seguito della assise convocata martedì scorso, che verrà discussa dai consiglieri commissari e, nel caso, inviata alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica.

Ne avevamo scritto nei giorni scorsi: Ama ha chiuso il bilancio 2017 con un passivo di 1milione e 800mila euro e dovesse segnare perdite anche per l'anno in corso, col terzo esercizio di segno negativo, scatterebbe il divieto per l’amministrazione comunale di erogare finanziamenti o sostenerla con garanzie. Si aprirebbe la fase di crisi, in sostanza. Il disavanzo è dovuto essenzialmente al taglio della contribuzione regionale, a partire dall'annualità 2016, a valle della sforbiciata imposta dai governi dell'epoca al fondo per i trasporti; parliamo di una decurtazione annua che ammonta a poco meno di 917mila euro che, banale a dirsi, ha azzoppato l'azienda partecipata e, così, decine di altre società del trasporto pubblico in Italia.

Per questo, la Giunta comunale – con provvedimento 396 del 12 ottobre 2018 – ha deliberato di “attuare quanto necessario per il trasferimento all’Ama della somma di € 916.828,00, corrispondente all’importo in contenzioso tra l’Ama stessa e la Regione Abruzzo a titolo di intervento sostitutivo”; in sostanza, si è deciso di coprire con fondi del Comune il mancato trasferimento regionale sull’annualità 2016 che l’azienda aveva già messo a bilancio e che è venuto a mancare alla fine dell’esercizio finanziario, oggetto di contenzioso per la decisione dei vertici di Ama di avviare un procedimento avverso Regione Abruzzo.

Non solo. La Giunta ha deliberato, altresì, di dare mandato all’Avvocatura comunale “per l’avvio delle iniziative legali intese a conseguire, ove occorra giudizialmente, i dovuti trasferimenti da parte della Regione, anche con riferimento al 2017” e, ben più importante, di “impegnare il dirigente del Settore Valorizzazione e Controllo delle Società Partecipate, in stretto raccordo con il dirigente alla Rigenerazione Urbana e Mobilità, per l’adeguamento del contratto di servizio”.

Il trasferimento dei 900mila euro, tuttavia, è stato duramente contestato dai consiglieri di opposizione e, così, da alcuni esponenti della maggioranza di centrodestra - in particolare, il capogruppo di FdI Giorgio De Matteis e il capogruppo di Forza Italia Roberto Jr Silveri - non per una questione di merito, è intenzione dei consiglieri di centrodestra e centrosinistra salvare Ama, tutelando il servizio e i lavoratori, piuttosto di metodo. 

In sostanza, i consiglieri sostengono che la deliberazione fosse di competenza consiliare e non di Giunta; sul punto, d'altra parte, si è palesata una evidente spaccatura tra l'assessore alle partecipate Carla Mannetti, supportata dal dirigente alla Rigenerazione urbana e Mobilità, l'avvocato Domenico de Nardis, convinto che non fosse affatto necessario un passaggio consiliare, e la dirigente alla Valorizzazione e Controllo delle Società Partecipate Ilda Coluzzi che ha assunto una posizione opposta. Tant'è vero che è stato proprio de Nardis a predisporre la delibera 396, e non Coluzzi. Soltanto la prima di una serie di anomalie.

D'altra parte, stando al decreto legislativo 175/2016 - il Testo Unico in materia di società partecipate dalla pubblica amministrazione, così come modificato dal decreto legislativo 100/2017 che costituisce la disciplina in materia di società a partecipazione pubblica - le amministrazioni possono provvedere a 'soccorsi finanziari' alle aziende a patto che siano accompagnati, però, da un puntuale piano di risanamento economico almeno triennale. Che non è stato affatto approntato. 

E ancora: i 900mila euro da trasferire ad Ama saranno a valere sul capitolo di bilancio comunale 360, destinato, in realtà, alle passività pregresse e non a quelle future. 

Qui sta un altro nodo: l'assessore Mannetti, audita dalla Commissione 'Garanzia e controllo', ha ribadito che l'amministrazione ha inteso sostituirsi alla Regione per ciò che attiene la contribuzione relativa al 2016, intanto che i giudici si esprimeranno sul contenzioso, aggiungendo, però, che comunque andrà in giudizio i soldi resteranno ad Ama. Poco dopo, il dirigente de Nardis ha spiegato che, eventualmente, dovesse il pronunciamento essere favorevole ad Ama, il Comune si rivarrebbe sui fondi che Regione Abruzzo sarebbe chiamata a ristorare all'azienda. Tuttavia, al momento il giudizio è ancora pendente e, anche per questo, il trasferimento di risorse più che un 'accollo', come l'ha definito il dirigente, si prefigura come una liberalità. E la procedura amministrativa, dunque, dovrebbe seguire un iter diverso, col passaggio consiliare, il piano di risanamento da approntare e il capitolo di bilancio cui attingere che dovrebbe essere un altro. E poi, ci si è domandati: stante che il trasferimento di 900mila euro dovrebbe compensare la mancata contribuzione sul 2016, e considerato che il bilancio di Ama relativo a quella annualità è stato già chiuso e approvato, dove verrebbero appostate le risorse?

Ora, oltre alle sortite in punta di diritto del dirigente de Nardis - è arrivato a sostenere che la competenza di Giunta è da considerarsi "interstiziale" - in effetti la procedura seguita dalla Giunta è, quantomeno, discutibile, e volta ad intervenire in modo frettoloso su una vicenda che era nota sin dall'insediamento e su cui si è rimasti inermi fino all'ultimo momento, anche per le difficoltà politiche nel trovare una quadra sul sostituto dello sfiduciato Agostino Del Re

Ci sarebbe stato il tempo per approntare un piano di risanamento credibile, eventualmente per ridiscutere, come si sta tentando di fare col 'fiatore', il contratto di servizio. In sostanza, per dare una indicazione politica chiara sul futuro; Masciocco lo ha detto chiaramente: se l'intenzione fosse di ricapitalizzare, l'amministrazione potrebbe avviare un piano finanziario di risanamento per rimettere i conti in ordine, acquistare nuovi mezzi e rilanciare l'azienda partecipata. Al contrario, la sensazione è che si stia prendendo tempo per capire se andrà in porto la fusione con TUA, sebbene la strada si sia fatta particolarmente impervia, pareggiando i conti, però, con le risorse del bilancio comunale - di questo passo, accadrà anche per l'annualità 2017 - e senza che via un progetto chiaro di risanamento dei bilanci. Con procedure forzate e il rischio che i 900mila euro già destinati, e quelli che verranno, si tramutino in debiti fuori bilancio. 

Ultima modifica il Giovedì, 08 Novembre 2018 15:53

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