Giovedì, 01 Novembre 2018 21:52

Sicurezza, ActionAid ai Comuni: "Contrastate il decreto"

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Ad inizio settimana, il 'Decreto sicurezza' voluto dal Ministro dell'Interno Matteo Salvini approderà in Senato ma è già iniziata una sorta di 'disobbedienza civile' di alcuni Comuni italiani. Prima il consiglio comunale di Torino, con i voti del Movimento 5 stelle e del Pd, poi l'assise di Bologna – ma qui il M5s si è astenuto – hanno approvato un ordine del giorno che impegna le Giunte a sospendere gli effetti del decreto; in questo modo s'intendono bloccare, almeno in via transitoria – fino a quando il decreto non concluderà il suo iter parlamentare – le disposizioni previste nel testo che, tra le altre cose, determina la fine del modello Sprar, il sistema di accoglienza diffuso sul territorio.

L’Anci ha calcolato che i costi amministrativi delle nuove disposizioni per l’assistenza ai soggetti vulnerabili si aggirano sui 280 milioni di euro, oggi a carico del sistema nazionale e che andranno invece a gravare sui Comuni, sui servizi sociali e sanitari territoriali. Oltre alle preoccupazioni di natura economica per gli enti locali, il timore è che la cancellazione del modello Sprar vanifichi gli sforzi d'accoglienza degli ultimi anni, con piccoli centri diffusi sul territorio che avevano il vantaggio di rendere più equilibrata la distribuzione dei migranti nel nostro Paese. Con la nuova normativa verrà invece favorita la concentrazione delle persone in grandi centri di accoglienza straordinaria, con il rischio che diventino delle vere e proprie aree di isolamento.

Per questi e altri motivi, ActionAid ha lanciato un appello a tutti i Comuni d’Italia perché approvino un ordine del giorno per contrastare gli effetti del decreto immigrazione e sicurezza sul territorio. "Il testo del Decreto legge modifica profondamente la gestione delle politiche migratorie in Italia, peggiorando in maniera significativa la condizione dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale", si legge nell'appello. "L'abolizione della protezione umanitaria, la drastica riduzione dell'accoglienza Sprar e la nuova disciplina del funzionamento degli hotspot, che mette a rischio il sistema di garanzie, sono solo alcuni degli aspetti più preoccupanti. La rilevanza dei cambiamenti e il probabile impatto fortemente negativo sulle condizioni di vita delle persone e delle città, oltre che sull’esercizio effettivo dei diritti, determinano l'urgenza di mobilitarsi fin da subito".

Dunque, ActionAid ha inviato una lettera all’ANCI (l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) chiedendo aiuto nella diffusione dell’iniziativa a tutti gli enti locali associati, condividendo l’Odg elaborato. Il testo è disponibile a questo link e gli attivisti della ong si mobiliteranno per proporne l’adozione alle amministrazioni comunali che operano nei territori in cui sono attivi. "L'iniziativa punta a evitare che i cittadini stranieri siano ancora più esposti ai rischi della marginalità sociale, a scongiurare ricadute sugli enti locali dal punto di vista del peggioramento delle condizioni di accoglienza, e a salvaguardare i percorsi di integrazione strutturati nell'ambito dei centri Sprar".

Ultima modifica il Venerdì, 02 Novembre 2018 18:25

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