Venerdì, 16 Novembre 2018 17:59

Cratere 2016, altro scontro tra il Commissario e i presidenti di Regione

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Nuovo scontro tra il commissario alla ricostruzione Piero Farabollini e i presidenti delle Regioni Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo, colpite dal terremoto del 2016, dopo l'approvazione del decreto Genova con gli emendamenti contestati dai governatori, cui viene riconosciuta soltanto una funzione consultiva.

È lo stesso Farabollini a renderlo noto: durante la pausa pranzo di una riunione della cabina di regia gli è stato consegnato un documento sottoposto all'attenzione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Vito Crimi: "si legge, testualmente, non solo che non è giustificata 'la pretesa accelerazione dei provvedimenti emessi dal commissario', ma che le Regioni ritengono, con l'approvazione del dl Genova, di non dover 'dare corso all'attuazione di provvedimenti che non le vedano direttamente coinvolte nella fase decisionale' e pertanto valuteranno se restituire la gestione della contabilità speciale e degli uffici speciali al commissario, valutando anche di ritirare tutto il personale regionale attualmente messo a disposizione".

Ebbene, l'affondo di Farabollini, "poiché il Parlamento nella sua sovranità ha approvato il decreto Genova, recependo gli emendamenti contestati dai presidenti e dai loro dirigenti presenti al tavolo tecnico, ho ritenuto di sospendere i lavori per consentire a tutti di chiarire se, come me, lavorano per risolvere i problemi dei terremotati o preferiscono essere strumento di battaglia politica. Da parte mia, resta la totale disponibilità alla collaborazione fattiva e costruttiva che ho dimostrato sin dai primi giorni della mia nomina".

È la seconda plateale presa di distanza dei presidenti delle Regioni dalla nuova gestione commissariale, indicata dal governo Lega-M5s. Subito dopo la nomina di Farabollini, infatti, i governatori avevano disertato il primo incontro in programma. "Resto a totale disposizione di chi vorrà collaborare - ha aggiunto il commissario - ma non cambio le regole per evitare che qualcuno, come da bambini, si porti via il pallone dal campo di gioco. Ancora una volta mi sono trovato di fronte alla chiara volontà di fare politica sulla pelle dei cittadini e non è mia intenzione avallare questo modo di fare".

Quanto accaduto - ha concluso - "è un'offesa al parlamento e ai cittadini terremotati, non un aut aut al commissario".

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