Fratelli d’Italia Abruzzo cresce e, nell’intento di dar seguito alla “svolta di Atreju” lanciata a settembre dal segretario nazionale Giorgia Meloni - ovvero allargare i confini del partito aprendolo ai contributi che arrivano dai territori - incamera nuove adesioni. In provincia dell’Aquila annunciano il proprio ingresso il sindaco di Celano Settimio Santilli e l’ex parlamentare Massimo Verrecchia.
Le due new entry sono state presentati dal coordinatore regionale Etelwardo Sigismondi e dal commissario provinciale, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche Massimiliano Foschi e Marco Marsilio, ovvero due dei tre componenti, insieme a Giandonato Morra, dell'ormai famosa triade dalla quale FdI per la scelta del futuro candidato presidente alle elezioni regionali del 10 febbraio.
Sigismondi, rispondendo ad alcune dichiarazioni rilasciate al quotidiano Il Centro dal coordinatore della Lega Abruzzo, il deputato Giuseppe Bellachioma, ha tenuto a precisare che la rosa dei nomi non cambierà e che la parola finale spetterà, come stabilito dall’accordo tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, a Fratelli d’Italia: “Ieri (domenica, ndr)” ha osservato Sigismondi commentando le affermazioni di Bellachioma (“Chiederemo a Meloni, Berlusconi e Salvini di allargare la rosa; se si rimane all’interno di quest’ultima, riteniamo che le criticità superabili con Foschi non lo siano per gli altri due”) “a Roseto si è tenuto un incontro informale dove abbiamo discusso di programmi e della necessità di avere una coalizione di centrodestra unita, coesa e allargata. Non abbiamo parlato di estendere la rosa dei nomi, che per noi rimangono quelli. La scelta del candidato spetta a Fratelli d’Italia. La nuova riunione del tavolo nazionale? Ancora non c’è una data certa ma è sicuro che si farà entro la settimana”.
Sebbene abbia dosato bene le parole per non irritare l’alleato, Sigismondi ha dunque tenuto a fissare alcuni paletti rispetto a quella che è sembrata una fuga in avanti della Lega, che continua a rivendicare un maggior potere decisionale e una maggiore voce in capitolo nella definizione delle strategie elettorali in virtù di un peso politico in questo momento preminente rispetto a quello di Forza Italia e dello stesso partito di Giorgia Meloni. “Ma non è vero che siamo un partito piccolo” ha affermato Sigismondi “Anzi, sono sicuro che il 10 febbraio Fratelli d’Italia sarà il partito che crescerà di più in termini di consensi rispetto alle elezioni del 4 marzo”.
Quanto agli ingressi di Santilli e Verrecchia (entrambi molto vicini all’ex sindaco di Celano Filippo Piccone), ha precisato Biondi, i loro sono nomi che vanno a rafforzare un partito che, dopo la nuova fase avviata da Giorgia Meoni con l’azzeramento di tutte le cariche nazionali e locali avvenuta l’anno scorso al congresso di Trieste e la nuova impostazione scelta e lanciata alla festa di Atreju, ha deciso di strutturarsi “puntando sull’ascolto dei territori e sulla valorizzazione delle autonomie locali”.
Biondi però ha negato che vi sia un automatismo tra questi nuovi ingressi e la composizione delle regionali: “Queste ultime verranno decise solo dopo che sarà stato scelto il nome del candidato presidente” ha affermato il sindaco dell’Aquila “Continuiamo a ricevere la disponibilità di molte persone ma Fratelli d’Italia non è un partito taxi pensato per far diventare qualcuno consigliere regionale”.
Sigismondi ha voluto inviare anche un messaggio a Fabrizio Di Stefano, che una settimana fa ha lanciato una sorta di aut-aut al centridestra: “E’ giusto che continui a portare avanti il suo progetto e il suo lavoro. Di Stefano è uomo di centrodetsra che è sempre stato attento alle esigenze del territorio, di cui è un profondo conoscitore. Ma noi vogliamo che in frutti della sua esperienza confluiscano in un centrodestra unito. Non possiamo fare regali ai Cinque Stelle e al centrosinistra”.