Venerdì, 10 Gennaio 2014 10:32

Cialente, ennesimo dietrofront. Due giorni di tempo per riflettere

di 

Ennesimo dietrofront di Massimo Cialente. Ad un passo dalle dimissioni, il primo cittadino prende due giorni di tempo per riflettere. 

Il sindaco dell'Aquila, al termine dell'attivo del Partito Democratico che - nella serata di ieri - si è protratto fino a tarda notte, sembrava avesse deciso di farsi da parte. Conscio del malessere dei cittadini che si sta manifestando in queste ore e convinto dalle parole del ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia che ha lasciato intendere, senza possibilità di fraintendimenti, come i rapporti di fiducia con l'amministrazione siano oramai spezzati.

E invece, dopo una Giunta comunale straordinaria convocata stamane, è arrivato il passo indietro. "Abbiamo discusso della situazione, abbiamo studiato le carte della Procura e, ad un'analisi più attenta, si stanno manifestando delle incongruenze. I tempi delle nomine di assessori e dirigenti non collimano affatto. All'epoca dei fatti, ad esempio, Mario Di Gregorio era dirigente alla cultura e allo sport. Poi, abbiamo discusso dei problemi di bilancio che stanno togliendo il sonno a tanti sindaci d'Italia. Niente di particolare, insomma".

Il sindaco tenta di minimizzare. Incalzato dai giornalisti, però, conferma di aver deciso di prendersi due giorni di riflessione: "La definizione di intelligenza, in termini non troppo medici: fare la cosa giusta nella situazione data per raggiugere l'obiettivo. L'obiettivo è la ricostruzione della città. Prendo atto di quello che sta accadendo a L'Aquila e a livello nazionale. Dovrò capire nelle prossime ore se ho ancora la forza per battere i pugni sui tavoli romani per ottenere risorse certe e fare il bene della ricostruzione. Se capirò che non è così, sono pronto ad un passo indietro. Lunedi avremo le idee più chiare e capiremo cosa fare". Forse, in attesa degli interrogatori di garanzia degli arrestati e degli indagati che inizieranno proprio lunedi. 

Cialente non nasconde di essersi sentito delegittimato, alla lettura dell'intervista di Trigilia: "E' in corso uno scontro politico durissimo con il Governo. Le vicende degli ultimi giorni, evidentemente, hanno indebolito l'amministrazione. In un momento particolare, se considerate le parole di Trigilia, le decisioni del ministro Bray sui beni culturali, l'atteggiamento di Zanonato sui fondi per il Centro turistico del Gran Sasso. Segnali politici che raccontano dell'atteggiamento ostile del Governo nei miei confronti, arrabbiato - mi dicono - per alcune rivendicazioni. Prendo atto dei segnali che arrivano da Roma e del malcontento che in queste ore si respira in città. Ho tutti gli elementi per decidere serenamente nelle prossime ore".

In realtà, il primo cittadino stamane aveva deciso di dimettersi. E' stato convinto al passo indietro dai suoi assessori. E non solo. Il presidente del Consiglio Comunale, Carlo Benedetti, ha rilevato di aver telefonato al primo cittadino per "chiedere di concordare l'eventualità delle dimissioni anche con il consiglio comunale, visto che il problema investe la citta'".

"Gli ho chiesto di prendere insieme la decisione anche se a mio avviso sarebbe il caso di riflettere - ha continuato Benedetti -. Credo che Cialente non si debba rimproverare nulla, ma capisco la sua amarezza e stanchezza per la lunga battaglia per i fondi nei confronti del governo al quale, a mio avviso, l'inchiesta offre la stura per chiudere i rubinetti, e per gli attacchi personali di questi giorni. Considerando - ha concluso il presidente del consiglio comunale - che il carico dell'amministrazione grava all'80 per cento sulle spalle del sindaco".

Anche l'ex deputato del Partito Democratico, Giovanni Lolli, ha provato a convincere il sindaco Cialente a non dimettersi. Risultato ottenuto, evidentemente. "C'è una responsabilità politica che l'amministrazione deve assumere. Il sindaco, però, è persona perbene che non è stata neanche lambita dalle indagini. Dunque, andranno riviste le modalità di controllo che, evidentemente, dovranno essere più efficaci. Prima di parlare di dimissioni, però, inviterei tutti a riflettere: in ballo c'è il destino della città".

Lolli si dice agghiacciato e preoccupato per l'indebolimento della Giunta nei giorni in cui la città sta combattendo una battaglia politica contro il governo centrale: "E' in corso una trattativa durissima con l'esecutivo sui fondi per la ricostruzione, i fondi per lo sviluppo ed i beni culturali. Una trattativa che coinvolge la città, non solo Massimo Cialente. Non vorrei che il Governo stesse pensando di utilizzare l'indebolimento dovuto ad errori gravi che sono stati compiuti per colpirci. Si potrebbero produrre, così, dei danni enormi per il futuro. E' giusto che la città si indigni per quanto accaduto, figurarsi. Invito però a riflettere sulle ripercussioni che l'indebolimento dell'amministrazione potrebbe scatenare".

Nel pomeriggio si terrà un incontro del gruppo dirigente del Partito Democratico. A confermarlo il segretario cittadino Stefano Albano: "Non si può in alcun modo minimizzare l'accaduto. Anzi, dobbiamo prenderne atto. Escludiamo, però, le dimissioni perché la città ne uscirebbe ulteriormente indebolita nella battaglia con il Governo. Che definire terribile è un eufemismo. Al primo posto deve esserci la città, non c'è spazio per personalismi. In questo momento, le dimissioni di Cialente aggraverebbero ulteriormente una situazione già complicata. Ribadisco comunque che non si può far finta di nulla: servono segnali fortissimi. Come tradurli in azione politica, lo decideremo questo pomeriggio nella riunione del gruppo dirigente". Possibile che i giovani del Pd chiedano un rimpasto di Giunta. Escluso, per ora, dal sindaco Cialente. 

“E' stata una riunione molto concitata, come lo sono questi giorni – ha raccontato a NewsTown l'assessore Fabio Pelini (Partito della Rifondazione Comunista) – in questi momenti c'è purtroppo poco spazio per l'approfondimento e per il confronto vero. Quanto è venuto fuori è grave, denota la presenza di situazioni opache”. 

Nessuna volontà di minimizzare, insomma: "Non voglio entrare nel merito dell'inchiesta della magistratura, ma sicuramente non minimizzo. Noi facciamo il lavoro degli amministratori". E a proposito delle proteste di questi giorni da parte dell'opinione pubblica: "Nel contesto in cui la vulgata prevalente è quella dell'antipolitica – sottolinea Pelini – è difficoltoso ragionare, ma se qualcuno pensa che siamo in presenza di Alì Baba e i quaranta ladroni, ha sbagliato periodo storico". Rifondazione Comunista, dunque, non chiede le dimissioni di Cialente: "Chiediamo che ci sia sempre più trasparenza e che sia finalmente attuato il piano anticorruzione approvato recentemente dalla giunta".

Dopo la riunione di giunta il sindaco Cialente, attraverso un decreto, ha revocato formalmente l'incarico di vicesindaco a Roberto Riga. Il primo cittadino ha ereditato, almeno per ora, le deleghe in materia di sicurezza del territorio, attività estrattive, smaltimento macerie, agricoltura, usi civici, randagismo, diritti degli animali, attività venatorie, sanità, R.A. e R.S.A. Comunale, politiche per la gestione della Struttura Istituzione Centro Servizi per Anziani, Igiene Pubblica e gestione integrata dei rifiuti e delle acque del territorio comunale, Ecologia, sviluppo sostenibile. [LEGGI LA LETTERA DI DIMISSIONI DI ROBERTO RIGA]

In attesa della fine della riunione di giunta, sono apparsi fuori dall'edificio comunale anche i consiglieri Guido Liris (Fi) e Alessandro Piccinini (gruppo misto), che avevano convocato una conferenza stampa per parlare del rapporto tra l'amministrazione e il governo centrale. I due hanno espresso le loro preoccupazioni circa le eventuali ripercussioni che la vicenda giudiziaria potrebbe avere sul processo di ricostruzione. Forti critiche anche al ministro Trigilia, che Liris ha definito "ministro completamente assente anche per ciò che riguarda il coordinamento degli uffici speciali e i rapporti tra il sindaco e i sindaci del cratere". Piccinini e Liris hanno infine annunciato la proposta di un consiglio comunale straordinario sulla vicenda degli arresti e due ordini del giorno sulla "cacciata di Trigilia dalla questione della ricostruzione".

Ultima modifica il Venerdì, 10 Gennaio 2014 23:26

Articoli correlati (da tag)

Chiudi