Una delegazione della VIII Commissione della Camera dei Deputati, ‘Ambiente, Lavori pubblici ed Infrastrutture', ha visitato, stamane, L’Aquila, incontrando il prefetto Giuseppe Linardi; dunque, i deputati si sono mossi verso l’alta Valle dell’Aterno, per toccare con mano la difficile situazione che vivono i borghi danneggiati dal terremoto del 2009 e squassati, poi, dalle scosse che si sono succedute tra l’agosto 2016 e il gennaio 2017, Montereale e Campotosto in particolare. Concluderanno la loro missione ispettiva ad Amatrice.
"Ho fortemente sollecitato questa visita, chiedendo di avere per l’Abruzzo la possibilità di verificare entrambe le situazioni, sia quella post 2009 che quella post 2016/2017", le parole di Stefania Pezzopane, componente della Commissione. "In questa nuova legislatura, il Parlamento e la mia Commissione si sono già occupati, e per ben tre volte, di terremoti (con il primo decreto terremoto a luglio, con il mille proroghe, con il decreto Genova ed emergenze), ma senza dare le risposte necessarie ed attese dai Sindaci".
Sia chiaro, risposte non sono ancora arrivate; la visita di stamane, e in generale il lavoro di ricognizione che la Commissione sta svolgendo in queste ore nei territori del centro Italia, è servita, più che altro, per far prendere coscienza ai parlamentari delle criticità ancora da risolvere. Per L’Aquila e i comuni del cratere 2009, in particolare, la definizione della governance, la soluzione della vicenda legata alla richiesta restituzione delle tasse sospese a seguito del sisma e la questione dei bilanci degli Enti locali, che attendono la definizione del contributo per le mancate entrate e le maggiori spese sostenute a seguito del terremoto.
Se ne è discusso a Palazzo Fibbioni, con la delegazione della Commissione – oltre agli ‘aquilani’ Stefania Pezzopane (Pd) e Luigi D’Eramo (Lega), composta da Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia), Albrecht Plangerr (Gruppo Misto), Erica Mazzetti (Forza Italia) e Ilaria Fontana (M5S), un rappresentante per ogni gruppo parlamentare, eccetto LeU che non ha inteso aderire alla missione - ricevuta dal sindaco Pierluigi Biondi, dal presidente vicario della Giunta regionale Giovanni Lolli e dai coordinatori dei sindaci del cratere Francesco Di Paolo e Sandro Ciacchi.
Per ciò che attiene la governance, è emerso che dovrebbe arrivare a giorni la nomina di un sottosegretario delegato – come anticipato da newstown, dovrebbe trattarsi di Vito Crimi del Movimento 5 Stelle – una scelta, è stato ribadito, non più rinviabile; brutte notizie, invece, per gli uffici speciali, rimasti privi di titolare: il deputato D’Eramo ha chiarito che non si potrà perseguire la via della nomina ad interim dei direttori in attesa della definizione delle procedure, avviate in queste ore, per la scelta dei futuri titolari. Dunque, il rischio è che la ricostruzione resti congelata per diversi mesi. “Ho ascoltato nei giorni scorsi qualche polemica e per senso di responsabilità, anche istituzionale, considerata la delicatezza dell’argomento, non ho inteso rispondere”, le parole del deputato aquilano a newstown; “se qualcuno pensa che nessuno di noi ha lavorato all’ipotesi della individuazione transitoria di un soggetto che sostituisse gli assenti direttori dei due uffici, si sbaglia di grosso. Il problema è che per come è stata concepita la normativa dal governo precedente, non è possibile procedere in questo senso; aggiungo come sia assurdo che nella legge 2016 non sia stato previsto che in assenza del titolare potesse esserci un vice che ne assumesse, di fatto, le funzioni. Sarà uno dei primi interventi che faremo. Posso dire, comunque, che le due commissioni incaricate di valutare i curricula pervenuti - ha aggiunto D’Eramo - sono già al lavoro; si è data precedenza alla commissione che dovrà individuare il responsabile dell’Ufficio del cratere, fermo nei processi amministrativi dal 31 di ottobre, e sono convinto che nell’arco di pochi giorni sarà individuato il nuovo titolare. Poi, si procederà con l’Ufficio per la ricostruzione dell’Aquila".
La speranza, ovviamente, è che si faccia in fretta, il prima possibile, considerato pure che, a seguito della nomina, andranno firmati i contratti con la necessaria bollinatura della Corte dei Conti che, lo sappiamo, non ha tempi compatibili con le urgenze di un processo di ricostruzione, di fatto, congelato.
D’Eramo ha ribadito, altresì, che si sta lavorando alla proroga di un anno – fino al 31 dicembre 2019 - dei termini per l’avvio della riscossione delle tasse non versate dalle imprese a seguito del terremoto: “In attesa che il confronto con l’Europa porti ad una soluzione definitiva – ha confermato il deputato della Lega ai nostri microfoni – stiamo perseguendo l'ipotesi di un ulteriore rinvio di un anno”.
Sulla questione bilanci, invece, col Comune dell’Aquila e i comuni del cratere che attendono le risorse – 10 milioni per il capoluogo, 2 per i 56 comuni danneggiati dal sisma – per chiudere i documenti di programmazione finanziaria, a fronte delle minori entrate e delle maggiori uscite, l’impegno assunto è di prevedere l’intervento in Legge di Bilancio, l’ultimo treno possibile.
La sensazione tuttavia, oltre i problemi contingenti, è che ci sia scarsa consapevolezza nei parlamentari eletti delle criticità ancora da risolvere a quasi dieci anni dal terremoto del 2009, come se la vicenda aquilana fosse sostanzialmente risolta. Ecco l’importanza della visita di stamane. E sarà altrettanto fondamentale, per i delegati della Commissione, vedere con i propri occhi la drammatica realtà dell’alta valle dell’Aterno e dei territori colpiti dagli eventi sismici a cavallo tra 2016 e 2017.
“Il cambio di legislatura, ovviamente, è stato difficile”, ha ribadito Pezzopane; “da allora, non abbiamo ancora un sottosegretario, il Parlamento è molto rinnovato e quando parlavo dell’Aquila, in questi mesi, mi sembrava di farlo a dei ‘marziani’ che non avevano minima contezza di ciò che stiamo affrontando da dieci anni e dei problemi ancora da risolvere. Lo stimolo è venuto unanime ad una visita della Commissione, che siamo riusciti finalmente a calendarizzare e che reputo davvero importante: l’hanno riconosciuto gli stessi parlamentari, molti non sapevano proprio di cosa si parlasse. Ora, spero sarà un poco più facile, quando presenteremo degli emendamenti per il territorio, farne comprendere la rilevanza".
"Portiamo a casa una maggiore conoscenza dei problemi del territorio", ha riconosciuto Paolo Trancassini, "che era l’obiettivo che ci eravamo prefissati, come Fratelli d’Italia, allorquando abbiamo proposto l’ispezione alla Commissione. Credo ce ne fosse davvero bisogno: ieri abbiamo visitato Marche e Umbria, oggi l’Abruzzo e il Lazio, e sono convinto che il Parlamento debba avere la capacità di misurarsi con queste problematiche, non accantonarle come sta avvenendo in questo momento. Avevamo bisogno di riaccendere l’interesse sulle problematiche della ricostruzione e di averne una maggiore contezza: purtroppo, quando portiamo gli emendamenti in Aula, spesso sono talmente tecnici che non vengono compresi fino in fondo nella loro importanza. Speriamo che le cose possano cambiare".
Biondi: "Incontro estremamente positivo"
"Ritengo questo incontro estremamente positivo poiché vedere con i propri occhi la situazione all'Aquila, a dieci anni dal terremoto, sgombra il campo da catastrofismi ma anche da facili ottimismi".
Così il sindaco del capoluogo, Pierluigi Biondi. "La carenza di personale preposto agli uffici della ricostruzione e le procedure previste dal codice degli appalti: sono queste le cause per cui vedete una città ricostruita a macchia di leopardo", ha spiegato il sindaco ai parlamentari. "Vi è poi la spinosa questione della restituzione delle tasse da parte delle aziende, poiché equiparate dalla Commissione Ue ad aiuti di Stato, che rischia di portare alla chiusura moltissime aziende del cratere, se dovessero restituire le tasse a suo tempo sospese, maggiorate degli interessi, con una perdita del Pil a livello regionale stimata in 3.7 punti percentuali, per 1 miliardo di euro. Per tale ragione - ha aggiunto Biondi - è importante che venga approvato l'emendamento finalizzato ad una proroga al 31 dicembre 2019. Un palliativo, certo, non una soluzione, che però lascerebbe un po' di respiro e ci darebbe modo di chiarire la situazione con l'Europa, cui abbiamo già inviato un copioso dossier tecnico a supporto delle nostre sacrosante ragioni. Voi siete legislatori - ha concluso il sindaco dell'Aquila - e contiamo che l'attenzione che ci avete riservato si traduca in soluzioni normative per la città e il territorio".