"La situazione amministrativa e finanziaria del Centro turistico Gran Sasso non è migliorata e continua a destare preoccupazione ma sull'argomento è calato il silenzio più totale".
A denunciarlo, in una nota, sono i capigruppo del Passo Possibile e del Pd in consiglio comunale, rispettivamente Paolo Romano e Stefano Palumbo, che chiedono al presidente della prima commissione consiliare, Luigi Di Luzio, di convocare una seduta per fare chiarezza.
La nota completa
Siamo passati dal commissario De Nardis all'amministratore unico Pignatelli, da presunte situazioni di illegittimità al silenzio più totale, come se i problemi sulla situazione debitoria, sull'attività amministrativa e sulle incompatibilità fossero magicamente spariti. Questo è oggi la situazione in merito al Centro Turistico del Gran Sasso.
Per questo abbiamo chiesto al Presidente della I Commissione consiliare del Comune dell'Aquila di continuare il focus sulle società partecipate dell'Ente comunale, riprendendo proprio dal Centro Turistico del Gran Sasso, che insieme all'Ama, è la società che desta più preoccupazione; gli atti, vale a dire, il bilancio consolidato e le continue note preoccupate del Collegio sindacale, lo sottolineano inequivocabilmente.
Una situazione da tenere sotto attenzione soprattutto in vista della nuova stagione invernale ormai alle porte.
L'andamento delle stagionali vendute, l'iter seguito per la manutenzione della funivia, sono elementi che andrebbero resi pubblici, in modo da permettere ai cittadini una valutazione oggettiva, dopo una stagione fallimentare come quella passata, sul rilancio, effettivo o solo annunciato, della nostra amata montagna. Informazioni tenute in gran riserbo persino ai consiglieri comunali, nonostante la richiesta di accesso agli atti (da noi formulata più di un mese fa) e le nostre continue sollecitazioni alle quali i vertici dell'azienda hanno preferito soprassedere e andare oltre.
Sotto l'aspetto prettamente amministrativo, l'avv. De Nardis in una sua relazione, aveva sottolineato i seguenti problemi: rilevante posizione debitoria, violazione reiterata degli indirizzi gestionali dell'Ente controllante, non ottimale impiego e rendicontazione delle somme stanziate dal Comune dell'Aquila, grave trascuranza degli obblighi di custodia e valorizzazione del patrimonio aziendale, mancato riscontro alla richiesta di dati inerenti il servizio di trasporto pubblico locale, ritardi nell'affidamento delle strutture ricettive, nonché improprio utilizzo delle risorse Cipe, criticità che avrebbero potuto e che potrebbero ancora oggi causare danni alla società del Centro Turistico.
In proposito però, a pagare per tutti è stato l'ex amministratore Giuliani, ma nulla si è saputo in seguito in merito agli interventi effettuati, qualora siano stati fatti realmente, prima dal "commissario" e successivamente sotto la gestione Pignatelli.
La sopravvivenza (se non il rilancio) del Centro Turistico del Gran Sasso passa per un maggior coinvolgimento dal basso e per la trasparenza delle azioni intraprese; per questo chiediamo con forza una commissione in grado di dare risposte concrete, invitando se possibile, oltre l'Assessore competente, anche il dirigente con delega alle società partecipate, i vertici dell'azienda e i sindacati.