"Il ritiro delle deleghe, per ripicca, all'assessore Di Stefano, le lotte intestine dentro Forza Italia, le tensioni nello stesso partito del Sindaco che fanno mancare il numero legale in Consiglio, il botta e risposta al vetriolo tra il primo cittadino e il deputato-commissario Martino sono solo l'ultimo vergognoso esempio dei giochetti della maggioranza che continua a tenere in ostaggio la nostra città".
A scriverlo, in una nota, è il gruppo consiliare della Coalizione sociale.
"È da tempo, infatti" si legge "che L'Aquila è paralizzata dagli stessi che dovrebbero amministrarla e che pensano, invece, solo agli interessi di partito e alle personali ambizioni di carriera politica. Il risultato della perenne campagna elettorale degli esponenti della maggioranza sono l'immobilismo amministrativo e le operazioni di bassa clientela che abbiamo denunciato, ancora una volta, in occasione della recente approvazione della variazione al bilancio".
"Da marzo la pianificazione (!) della città è in mano a un assessore part-time, approdato agli onori del Parlamento: un doppio incarico consentito, incomprensibilmente, per legge. Chiedemmo all'assessore-deputato leghista un atto di responsabilità, rinunciando al suo posto in Giunta. Non lo ha fatto: i non-risultati sono sotto gli occhi di tutti".
"La grande fuga verso più ricchi stipendi ha trovato l'apice, poi, nel maldestro tentativo del sindaco di farsi candidare alla presidenza della Regione dopo poco più di un anno di non-governo della città. Tentativo andato a vuoto e poi negato, in spregio all'intelligenza dei cittadini".
"Seguono, oggi, schiere di assessori e consiglieri comunali, se ne contano almeno cinque, pronti ad abbandonare la città per una poltrona in Regione".
"Uno spettacolo indecoroso, una lotta tra bande che ha portato dunque al defenestramento dell'assessore al bilancio, non per gli scarsi risultati - in realtà, ce ne sarebbero tutte le ragioni come per il resto della Giunta - ma esclusivamente per la faida tra i componenti della maggioranza in vista delle elezioni regionali. La rissa tra e interna ai partiti di maggioranza fa sì che tutte le energie siano spese per guerre e interessi strettamente personali, zero per risolvere i problemi del territorio".
"Dopo le elezioni ci attendevamo solo il peggio ma, sinceramente, qui si è andati oltre le più pessimistiche previsioni: è un disastro oggettivo e le aquilane e gli aquilani se ne accorgono".
"Del resto senza un progetto, quando le alleanze sono solo frutto di convenienze personali, alla prima occasione c'è il "libera tutti", ognun per sé e chi se ne frega delle cittadine e dei cittadini. Il sindaco è il primo responsabile dell'abbandono della città e la maggioranza pare aver coniato nei fatti un nuovo slogan elettorale: "ultimi gli aquilani, prima io!"".