Usa la diplomazia Guido Quintino Liris; nel rispondere all’affondo, l’ennesimo, del deputato, segretario organizzativo e coordinatore comunale di Forza Italia, Antonio Martino, che stamane dalle pagine de Il Centro e Il Messaggero ha denunciato come il vice sindaco del Comune dell’Aquila e, formalmente, ancora vice coordinatore regionale del partito, non gli risponda più al telefono, Liris si limita a sottolineare che “l’esternazione di Martino rientra in un atteggiamento sui generis che me lo rendono simpaticissimo, ed il rapporto umano è fatto salvo dalle interlocuzioni di carattere politico”.
Tuttavia, nell’intervista concessa a newstown ha parlato piuttosto chiaro dopo giorni di silenzio.
“Prima di tutto, vorrei non venisse banalizzata la scelta di cinque consiglieri comunali che, eletti in Forza Italia, hanno dato vita ad un gruppo consiliare autonomo; si è trattato di una decisione pensata, riflettuta, discussa - anche con me, certo - ma non ci sono né registi né burattinai. E’ stata una scelta dei consiglieri, più che mia: poi, è ovvio che l’abbiano condivisa con me, considerato che ci sentiamo quotidianamente per la gestione della cosa pubblica”. Un lavoro che “facciamo insieme, l’uno al fianco dell’altro, giorno dopo giorno per dare risposta ai problemi dei cittadini”, tiene a ribadire il vice sindaco dell’Aquila; un lavoro che è stato messo in discussione, lascia intendere Liris, e di qui la decisione, “consapevole”, dei consiglieri comunali che hanno rotto, di fatto, con Forza Italia.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, l’ultima, la decisione di tenere una conferenza stampa in Consiglio comunale per annunciare la nomina di Antonio Martino a coordinatore comunale del partito; Liris non lo dice, ma è chiaro che la scelta dei vertici regionali è stata percepita come una sorta di ‘commissariamento’, dopo mesi di tensioni, sfociate nella spaccatura in seno a Forza Italia col gruppo del ’94, per intendersi, quello che era rimasto fuori dalla vita politica cittadina in questi anni, che ha iniziato a lavorare esplicitamente a sostegno della candidatura alle regionali del consigliere uscente Emilio Iampieri. “Tramite me, i consiglieri comunali avevano espresso la volontà che la conferenza stampa non si tenesse in Consiglio comunale, su un argomento, d’altra parte, che non era prioritario per la vita politica e amministrativa della città”, chiarisce Liris. “Avrei preferito che l’appuntamento con i giornalisti fosse rinviato ad altro momento e ad altro luogo, e non per i contenuti della conferenza stampa, sia chiaro, bensì per il momento, con l’anatra zoppa sullo sfondo e il clima di tensione che si respirava in maggioranza. E invece, la conferenza stampa è stata indetta senza che fossero concordati luogo, orario, data, contesto: è chiaro che il gruppo umano che, da anni, lavora per il bene della città si è irrigidito e avevo avvertito ci sarebbero state delle conseguenze, l’avevo capito, l’avevo percepito”.
Il vice sindaco del Comune dell’Aquila spiega di aver provato, nei mesi scorsi, a porre la questione ai vertici regionali del partito - al senatore e coordinatore Nazario Pagano, evidentemente - “ma non ci sono state risposte concrete, e vorrei ribadire che il problema non è rappresentato affatto da Antonio Martino”.
Più chiaro di così.
E dunque, arrivati a questo punto, “il gruppo non ha potuto far altro che interrogarsi su come essere ancora utile alla città, con la libertà di potersi muovere, di perseguire obiettivi per il territorio, di puntare su uomini capaci di costruire percorsi amministrativi virtuosi; un gruppo umano che, negli ultimi mesi, non si è sentito più garantito e, sia chiaro, ho rappresentato un argine in questo periodo, ma i dubbi e le perplessità mi venivano manifestate quotidianamente”.
Liris tiene a ribadire che le garanzie richieste niente hanno a che fare con candidature o ‘posti al sole’: “non chiediamo garanzie di carattere personale, questo gruppo umano i voti li ha sempre conquistati sul territorio; qui si tratta di agibilità politica. Il gruppo non si è sentito più nella possibilità di muoversi in modo coerente rispetto agli impegni assunti con gli elettori che ci hanno messo alla guida della città; è nato per questo ‘Insieme per L’Aquila’, per essere coerenti col percorso politico e amministrativo intrapreso. In questi nove anni, il gruppo è stato capace di analisi, proposte e governo dei problemi della città: evidentemente, non si è sentito più riconosciuto nella propria dignità politica”.
Dunque, l’affondo: “Nel momento in cui l’amministrazione del capoluogo si erge ad essere guida delle aree interne, in un rinnovato percorso di rilancio per un maggior protagonismo dei nostri territori, la maggioranza alla guida della città - dai consiglieri alla Giunta e fino al sindaco - non può e non deve essere messa in discussione; non significa che non si possa discutere, anche a brutto muso, ma lo si fa nel modo giusto, riconoscendo prima di tutto dignità all’amministrazione comunale e non minandola alle basi. E lo ribadisco: non si tratta di questioni personali”.
Arriviamo, così, alla domanda più ovvia e scontata: Liris si sente ancora un esponente di Forza Italia, ne è ancora il vice coordinatore regionale o, nei fatti, la rottura è già sancita? “La mia posizione è di delusione e rabbia; nel momento in cui un gruppo umano che ha dato tutto, per anni, rispettando le gerarchie e provando capacità politica e amministrativa, non viene legittimato, non viene gratificato nella sua azione politica – e parlo della mia persona all’interno di un vasto mondo che da mesi si sta interrogando e che vedeva in me l’unico capace di una interlocuzione chiara e diretta con i vertici del partito – non può essere altrimenti”. Come a dire che la rottura è oramai avvenuta, stante il tentativo - il vice sindaco lo lascia intendere in diversi passaggi dell’intervista - del vecchio gruppo forzista di riprendere in mano le redini del partito, mettendo da parte il gruppo che ha guidato gli ‘azzurri’ in questi anni, e stante l’inerzia dei vertici regionali che, di fatto, non hanno mosso un dito per tutelare Liris e i consiglieri eletti.
E ciò significa che il vice sindaco potrebbe candidarsi alle regionali, da autonomo, nelle liste di Fratelli d’Italia, come si vocifera da settimane. “Da quando faccio politica, sto sempre dalla stessa parte, non mi sono mai mosso: il mio è stato un percorso lineare dentro il centrodestra. Piuttosto, mi inquietano certi trasversalismi, le azioni di chi, dentro il centrodestra, potrebbe – in modo nascosto o addirittura manifesto – essere favorevole ad un accordo con Giovanni Legnini che, stante la stima personale, per me rappresenta il candidato dell’altra parte politica”; un colpo di fioretto, che lascerebbe intendere la volontà di alcuni esponenti moderati di centrodestra, e proprio in Forza Italia, di sostenere Legnini piuttosto che il candidato indicato dal tavolo nazionale, e che dovrebbe essere Marco Marsilio, vecchia conoscenza di Liris se è vero che, col sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, erano esponenti della corrente dei ‘gabbiani’ cui apparteneva anche il candidato governatore 'ufficioso' del centrodestra abruzzese.
“La decisione su una mia candidatura la condividerò col gruppo, valutando se possa rappresentare un ulteriore motivo di crescita. Certo è che se il centrodestra dovesse presentarsi diviso, la mia discesa in campo non avrebbe alcun motivo d’essere; al contrario, se potrà essere funzionale rispetto ad obiettivi di rinnovato protagonismo delle aree interne, nel rispetto delle volontà del gruppo umano che è stato mio riferimento in questi anni, la valuterò serenamente. In un clima, però, che dovrà necessariamente offrire garanzie che non sono certo quelle che il nostro gruppo umano ha ricevuto fino ad ora”.