Firmato il protocollo d'intesa che, autorizzando l'acquisizione, da parte dell'Università dell'Aquila, dell'ex sede Arta (Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente, ente strumentale della Regione Abruzzo) di viale Nizza, dà il via libera alla riqualificazione del polo universitario dell'ex San Salvatore. Riqualificazione che passerà attraverso l'attuazione del masterplan che prevede la ristrutturazione del vecchio ospedale (nel complesso sorgerà, tra le altre cose, anche la nuova casa dello studente) e la riconfigurazione degli spazi esterni, tra cui quello antistante il Dsu.
Un progetto da 52 milioni di euro, già finanziati, in un piano triennale, dal Cipe, mediante la delibera 113 del 2017.
Con l'accordo firmato oggi, l'Arta ha in pratica ceduto in permuta la sua vecchia sede alla Asl in cambio di uno degli edifici dell'ex ospedale di Collemaggio (di proprietà, com'è noto, dell'azienda sanitaria), dove verranno realizzati i nuovi uffici e i nuovi laboratori.
La Asl, a sua volta, venderà all'Università l'edificio ex Arta per 440mila euro (la differenza di valore tra i due edifici). La palazzina, però, non verrà ricostruita ma sarà abbattuta far posto a uno spazio pubblico che diventerà parte integrante del nuovo polo universitario dell'ex San Salvatore.
Il masterplan, a dire il vero, prevede anche la realizzazione, sotto la futura piazza, di una sala conferenze/auditorium da 800 posti. Ma al momento si tratta solo di idee progettuali, che dovranno essere tradotte in un progetto premilimare e quindi in un progetto esecutivo, a curare i quali sarà il Provveditorato alle Opere pubblche, scelto come stazione appaltante.
Incastrare tutte le tessere di questo mosaico non è stato facile, hanno sottolineato tutti i contraenti dell'intesa - Comune, Asl, Regione Abruzzo, Arta e Univaq, rappresentati, nella conferenza stampa che si è svolta a Palazzo Fibbioni, rispettivamente da Pierluigi Biondi, Rinaldo Tordera, Francesco Chiavaroli e Paola Inverardi - anche perché l'Arta avendo ricevuto già da tempo un finanziamento da 3,6 milioni di euro per ricostruire la vecchia sede di viale Nizza, sarebbe potuta incorrere in una sanzione da parte della Corte dei Conti.
Il direttore pro tempore dell'ente, Francesco Chiavaroli, ha spiegato però di aver ottenuto l'ok a dirottare quei soldi per l'edificio di Collemaggio, che dovrà essete abbattuto e ricostruito. Per i tempi di realizzazione, Chiavaroli ha parlato di un anno e mezzo ma sembra una previsione decisamente troppo ottimistica, visto che non c'è ancora un progetto preliminare. La speranza è ovviamente quella di accelerare il più possibile i tempi, anche per dare ai dipendenti, che da nove anni lavorano in condizioni precarie negli uffici allestiti in un vecchio sito industriale a Monticchio, una sede degna e confortevole.
"Questo accordo" ha detto il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi "è uno dei pochissimi esempi di ricostruzione non soggetta alla logica del com'era dov'era. Il Comune dovrà ovviamente fare la sua parte valutando le questioni urbanistiche ma sottolineo come attarverso le permute e gli scambi di immobili pubblici sia possibile ridisegnare il territorio riattribuendo funzioni e, come nel caso del Parco di Collemaggio, anche riqualificando pezzi di città che oggi sono sottoutilizzati. Ringrazio tutti i dirigenti, i funzionari e i dipendenti pubblici per il lungo e laborioso impegno che hanno profuso affinché questo accordo andasse in porto".
Anche Pierpaolo Pietrucci, che ha firmato l'intesa come delegato dela Regione, ha ricordato "le decine e decine di riunioni fatte per raggiungere questo risultato. Ringrazio tutti coloro che si sono adoperati nello sforzo e in particolare i lavoratori dell'Arta, che hanno dimostrato una compostezza e una pazienza strraordinarie".
"Siamo molto felici di essere arrivati a questo punto" ha detto la rettrice dell'Università dell'Aquila Paola Inverardi "Il masterplan è frutto di un ragionamento iniziato con la giunta Cialente ma mi piace sottolineare che è stato recepito praticamente uguale anche dal nuovo sindaco. Questo ha fatto sì che potesse attivarsi un percorso fattivo per riuscire a chiudere l'iter. Non era facile, c'era un problema sia di vincoli che di tempi".
E a proposito di tempi, la rettrice ha detto che a inaugurare il nuovo polo univeristario del San Salvatore saranno altri attori istituzionali. I lavori, infatti, una volta approvati i progetti (preliminare e esecutivo, che ancora non ci sono) dureranno anni. "Ma questa è un'operazione per la città" ha concluso la rettrice "E' la prima, vera grande operazione di recupero urbano e di ripensamento di un'area, anche in una logica di riappropriazione della sua storia".