Venerdì, 21 Dicembre 2018 16:17

Verso le regionali: Salvini potrebbe rompere l'accordo nazionale

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Cinquanta giorni alle elezioni regionali; cinquanta giorni, e il centrodestra non ha ancora un candidato governatore

Lo ha ribadito il senatore Gaetano Quagliariello: "il tempo è scaduto". A leggerla da fuori, la situazione pare davvero incomprensibille: "Fratelli d’Italia, partito al quale il tavolo nazionale ha assegnato la candidatura per la presidenza dell’Abruzzo – ha sottolineato Quagliariello - ha designato una terna e, all’interno di questa, ha dato un’indicazione preferenziale per il senatore Marco Marsilio. Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, qualche giorno fa, ha aderito a tale indicazione. Anche l’Udc, non presente al tavolo nazionale, per bocca del segretario Lorenzo Cesa ha dato il suo nulla osta. Solo alcuni giorni fa, il coordinatore regionale della Lega Giuseppe Bellachioma, in un’intervista, ha affermato la non esistenza di veti sui nomi della terna. Giunti a questo punto - ha aggiunto Quagliariello - sarebbe irresponsabile mettersi nelle condizioni, non ufficializzando la candidatura di Marsilio, di rischiare di perdere una partita che i sondaggi continuano a dare per vinta. Anche perché, essendo le elezioni il 10 febbraio e il Natale alle porte, i tempi per poter raccogliere le firme necessarie per presentare liste non partitiche iniziano a scarseggiare, e non credo che il centrodestra voglia limitarsi a una somma di interessi partitici".

In effetti, le forze politiche non presenti in Parlamento - le 'civiche', in particolare - dovranno presentare le liste e raccogliere le firme entro il 10 o l'11 di gennaio, e non è possibile farlo senza l'indicazione di un candidato presidente: considerate le festività natalizie, non sono molti i giorni a disposizione.

E poi, il senatore Marsilio è stato costretto in una sorta di limbo da settimane: non ancora ufficializzata, la sua candidatura è stata oggetto di attacchi continui, dal centrosinistra e pure dal centrodestra, indebolita, di certo azzoppata. Un atteggiamento che non ha spiegazioni. A meno di non dover pensare che non sia affatto casuale. A meno di non voler pensare che, in realtà, non sarà Marsilio il candidato: almeno, non il candidato del centrodestra unito. D'altra parte, non può essere un caso che il leader della Lega Matteo Salvini stia snobbando il tavolo nazionale che dovrebbe sciogliere i nodi sulle candidature in Abruzzo, Sardegna, Piemonte e Basilicata. 

Sia chiaro: non è assolutamente credibile che il Ministro dell'Interno abbia deciso di 'lasciare' l'Abruzzo al Movimento Cinque Stelle, così da evitare turbolenze e mal di pancia in casa dell'alleato di governo Luigi Di Maio. E dunque?

E dunque, c'è un'unica risposta possibile: in queste ore, la Lega sta valutando se far saltare il tavolo nazionale, rompendo, definitivamente, la coalizione di centrodestra. Così si spiegherebbe anche l'irrigidimento di Forza Italia e Fratelli d'Italia sulla manovra di Bilancio. D'altra parte, Salvini aveva tenuto per sé la Sardegna nella ripartizione del tavolo nazionale, in ottica Europee evidentemente, facendo collegio a parte con le isole: ebbene, i partiti di coalizione stanno osteggiando la candidatura avanzata dal Carroccio e, per questo, l'accordo non si è ancora chiuso. 

Non solo. Stando ad un sondaggio chiuso nei cassetti della Lega, un eventuale coalizione elettorale con Berlusconi rischierebbe di far perdere al Carroccio fino a 15 punti percentuale, l'elettorato, in sostanza, che Salvini sta pian piano 'drenando' dal Movimento 5 Stelle. 

Per questi motivi, la Lega potrebbe decidere di correre con suoi candidati alle Regionali, aprendo, eventualmente, a sostegni esterni delle forze partitiche e civiche di centrodestra. Anche in Abruzzo, ovviamente. Ci sono già dei segnali, a volerli leggere con attenzione; per esempio, Fabrizio Di Stefano ha, di fatto, sospeso la sua campagna elettorale: è chiaro che con Marsilio in campo aveva gioco facile a perseguire la proposta di una candidatura di rottura, dovesse scendere in campo un candidato leghista, però, l'ex parlamentare potrebbe accordarsi e sostenerla con una sua lista. Ancora: sta facendo parecchio rumore il silenzio del coordinatore regionale del Carroccio Giuseppe Bellachioma, e così dei vertici regionali del partito, che fino a qualche giorno fa reclamavano a gran voce che si sciogliessero i nodi in fretta. E poi, così troverebbero un quadro di logica comprensibilità anche le voci, insistenti nelle ultime ore, del possibile sostegno dei moderati di centrodestra, in particolare di Forza Italia, alla candidatura di Giovanni Legnini. 

Ne sapremo di più nelle prossime ore.

 

Ultima modifica il Venerdì, 21 Dicembre 2018 22:18

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