Sabato, 29 Dicembre 2018 17:01

Meloni con Marsilio alla foce del Saline, appello a Di Stefano: "Ci aiuti a vincere"

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Il candidato presidente della coalizione di centrodestra alle prossime elezioni regionali, Marco Marsilio, ha accompagnato questa mattina il presidente nazionale di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, lungo una passeggiata alla foce del fiume Saline, a Montesilvano, per sottolineare lo stato di emergenza che attanaglia la regione Abruzzo in tema di ambiente. Un fiume che "è simbolo dell’inquinamento e della mancata operatività della classe politica di centrosinistra in questi ultimi anni".

Di fronte a una platea di simpatizzanti e sostenitori, Giorgia Meloni e Marco Marsilio hanno messo in evidenza le priorità su cui intervenire una volta alla guida della Regione Abruzzo. “I temi dell’ambiente sono fortemente collegati alla vita quotidiana degli abruzzesi. Industrie e turismo si difendono solo attraverso un’adeguata politica ambientale, tesa a evitare quanto accaduto in questi anni, garantendo invece un ecosistema a misura d'uomo”, ha ribadito Marco Marsilio.

Lo stesso Marsilio è quindi tornato, a 48 ore dalla fine dell’anno, ad affrontare la questione dei pedaggi autostradali. “Rinnovo l'invito al ministro Toninelli di provvedere con urgenza a sospendere gli aumenti dei pedaggi delle autostrade A24 e A25. Gli suggerisco di seguire le tracce dell’emendamento che avevo presentato al Senato e che è stato bocciato in sede di approvazione della Legge Finanziaria. Linee guida che mi sembra lo stesso ministro Toninelli stia riprendendo nel suo progetto di sospensione dei pedaggi. Al contempo mi richiamo al senso di responsabilità del management di Strada dei Parchi affinché, nel caso in cui il Ministro si dimostri incapace di sospendere gli aumenti, loro stessi facciano un passo indietro al fine di rinviare ogni decisione dopo l’approvazione del Piano Economico e Finanziario che la stessa Strada dei Parchi ha presentato al Ministero. Noi comunque, se non ci saranno novità nelle prossime ore, saremo accanto ai sindaci e a tutti quei pendolari che hanno organizzato per la mattina del 31 dicembre una manifestazione al casello di L’Aquila Ovest”.

Dunque, la leader di Fratelli d'Italia ha inteso lanciare un appello a Fabrizio Di Stefano che non ha ancora deciso se proseguire il suo cammino in solitaria o se abbracciare la coalizione di centrodestra. "Non penso che vorrà aiutare la sinistra o il Movimento Cinque stelle: Fabrizio è una persona che ha una storia saldamente di destra, che condivide le nostre idee e quindi penso che alla fine darà una mano a questa coalizione a vincere", le parole di Meloni. 

Pronta la risposta dell'ex parlamentare: "Le parole che mi ha indirizzato Giorgia Meloni non possono che farmi piacere e lusingarmi dal punto di vista personale e politico, avendo condiviso con lei una lunga militanza sebbene non ho sempre condiviso le sue scelte, non ultima quella fatta in Abruzzo, e di certo non le lasceremo cadere nel vuoto. Tuttavia, non è solo basandosi sulla mozione degli affetti o sul richiamo all'appartenenza che mi si convince a fare un passo indietro: vorrei vedere qualcosa di più, ossia quale progetto di rinascita per l'Abruzzo si intende proporre ai nostri concittadini. Lo ripeto da tempo: dall'11 febbraio occorre governare questa Regione avendo chiare sin d'ora strategie e azioni da attuare. E credo che anche oggi, chi affianca nelle strategie politiche Marsilio avrebbe dovuto segnalargli che, ad esempio, sul tema dell'ambiente, è giusta l'attenzione sul fiume Saline ma il vero simbolo dei disastri ambientali abruzzesi è Bussi, per la cui bonifica vi è una dotazione di 50 milioni stanziati dal Governo Berlusconi quando io e Giovanni Legnini eravamo in Parlamento. Somme che né i successivi Governi nazionali, né quello regionale hanno mai saputo utilizzare".

Un richiamo, quello a Legnini, che potrebbe far storcere il naso a qualcuno.

Non solo. Di Stefano ha aggiunto: "Mi si rivolge un appello all'appartenenza ed al mio essere di destra: sul tema di questi giorni relativo al Bilancio regionale, però, trovo assurdo che sul provvedimento vengano scaricate scaramucce politiche e di appartenenza, appunto, quando invece andrebbe evitato il ricorso in dodicesimi perché a pagarne le conseguenze sarebbero cittadini e imprese già sottoposte, da quasi un anno, al blocco di ogni attività a causa delle scelte di D'Alfonso. Anche qui, a mio avviso, avrebbe dovuto prevalere il senso di responsabilità verso la nostra regione piuttosto che la ricerca di una momentanea vittoria politica". A dire che i consiglieri di centrodestra avrebbero dovuto 'collaborare' con una maggioranza che, di fatto, non ha più i numeri. "Io avrei da subito illustrato il mio progetto di bilancio che avrei presentato come modifica legislativa al primo consiglio regionale dopo il 10 febbraio, all'indomani della vittoria elettorale. L'Abruzzo per me viene prima del senso di appartenenza alla mia parte politica". 

 

 

Ultima modifica il Sabato, 29 Dicembre 2018 17:35

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