"Stigmatizziamo il comportamento assolutamente indecente tenuto dal sindaco Biondi (ex Casapound, si fa per dire), che rammentiamo non ci stava pensando due volte ad abbandonare la città per un posto in regione".
Pierluigi Iannarelli, segretario del circolo cittadino Sinistra Italiana dell'Aquila, commenta così, in una nota, quanto accaduto sabato durante le visita di Matteo Salvini all'Aquila.
La nota di Sinistra Italiana
"Cerchiamo di ristabilire un minimo di verità, visto che anche molta parte dei media non riesce ad essere obiettiva. Eravamo in tanti, eravamo belli, eravamo determinati a contestare in maniera assolutamente pacifica chi, stava svendendo una giornata di festa per noi aquilani, barattandola con un furbetto che pensava di poter rivendicare una folla che in gran parte non gli apparteneva".
"Eravamo lì a manifestare la nostra contrarietà a politiche razziste e intolleranti. Manifestavano in maniera composta e a volte anche colorita, contenuti e sorvegliati a volte anche bruscamente dalle forze dell'ordine".
"Detto questo, siamo qui a stigmatizzare il comportamento assolutamente indecente tenuto dal sindaco Biondi (ex Casapound, si fa per dire), che rammentiamo non ci stava pensando due volte ad abbandonare la città per un posto in regione".
"Le immagini registrate sono chiare, perché il sindaco pur avendone la possibilità, non ha evitato di transitare in mezzo ai manifestanti? Perché ha oltrepassato il cordone di Polizia che non permetteva a noi di avvicinarci al Ministro dell'insicurezza? Poi, non contento di questo, ha pensato bene di spintonare per ben due volte un ragazzo che lo contestava, tanto che è stato preso di peso dalle forze dell'ordine e allontanato".
"Davvero una brutta pagina che non si recupera cambiando la realtà".
"Ma torniamo al Ministro dell'insicurezza, quanto è costata alla collettività questa passerella fatta di selfie e abbracci, visto che non era una visita istituzionale?".
"Perché si ostina e glielo permettono di indossare la divisa della Polizia di Stato? Eppure il codice penale, disciplina chiaramente la "usurpazione di titoli o di onori"".
"Infine, che senso a visitare la chiesa delle Anime Sante, ostentando un animo cristiano, mentre dall'altra parte tieni in ostaggio 49 persone, tra cui donne e bambini? È un comportamento istituzionale provocare i manifestanti, facendo gesti e mandando baci, sia dal sagrato della Chiesa, che dal palco allestito alla Villa Comunale?".
"Attendiamo delle risposte, in particolare da Lei, Signor Sindaco".
Rifondazione comunista: "Biondi si dimetta"
Sulla vicenda sella rissa sfiorata tra Biondi e un manifestante, interviene ancneh il sgeretario di Rifondazione comunista L'Aqula Mauro Colaianni, che scrive: "Il sindaco della città dell'Aquila ha aggredito, arrivando quasi alle mani, un manifestante che legittimamente manifestava contro la venuta in città di un personaggio che è in perenne campagna elettorale e purtroppo la fa con i nostri denari. Si tratta di un gesto inaudito di violenza, che non si addice a chi dovrebbe rappresentare la città tutta, sia gli amici di Salvini che i nemici. Un primo cittadino dovrebbe essere pronto al confronto, è quindi inaccettabile farsi promotore di una gazzarra spintonando un manifestante violentemente e ripetutamente e che solo grazie al senso di responsabilità dei manifestanti ha fatto sì che non degenerasse e assumesse altre dimensioni. Un primo cittadino dovrebbe essere pronto al confronto con i cittadini, tutti, sia che la pensino come lui e sia che la pensino diversamente. Invece Biondi ha assunto il ruolo dello squadrista. Un tale soggetto non è degno di rappresentare la città. Rifondazione Comunista chiede, pertanto,le dimissioni immediate di un sindaco, Biondi, ritenendo che un provocatore non può ricoprire l'incarico di sindaco di una città, tantomeno della città capoluogo".