E’ stata presentata stamane, nella Sala Commissioni di Villa Gioia, la lista dei “Progressisti con Legnini – Sinistra Abruzzo” per la provincia dell’Aquila. Intorno al tavolo, i candidati Roberta Dell’Aguzzo, Gaetano Iacobucci, Fabio Ranieri, coordinatore regionale di Articolo 1 che, con esponenti del mondo ambientalista ha dato vita alla lista così detta ‘rosso verde’, Pamela Soncini e il giovanissimo Riccardo Centi Pizzutilli; assenti giustificati Giuseppina Panecaldo e Daniele Iacutone. In sala, tra gli altri, l’ex assessore comunale Betty Leone, l’ex consigliere comunale Giorgio Spacca, l’ex presidente di Asm Luigi Fabiani, i giovani William Giordano e Roberto Moretti oltre al capogruppo di Articolo 1 in Consiglio comunale Giustino Masciocco che ha introdotto i candidati.
Prima, però, Fabio Ranieri ha tenuto a ricordare le vittime di Rigopiano, a due anni dalla tragedia, “senza retorica e – spero davvero non si permetta nessuno – senza farne motivo di propaganda politica. Per noi, non è il giorno del dolore – i familiari delle vittime, il dolore, se lo portano dentro ogni giorno, e qui a L’Aquila ne sappiamo qualcosa – bensì un momento che deve rappresentare uno sprone affinché la politica agisca sempre meglio. E’ necessaria una presa di coscienza collettiva su due temi fondamentali: il primo, l'importanza della presenza dello Stato sui territori che, in questi anni, è indietreggiato in modo preoccupante; il secondo, il dovuto rispetto per una Regione con un territorio bellissimo ma fragilissimo, a dire che l’unica grande opera di cui abbiamo bisogno è la messa in sicurezza del territorio”.
“E già, noi siamo ancora qua…” ha dunque sottolineato Giustino Masciocco, aprendo i lavori con la citazione di un celebre brano di Vasco Rossi. “Non si sente più parlare di solidarietà: ebbene, noi siamo ancora qui, legati a quella parola, convinti che possa esserci ancora spazio per una proposta politica solidaristica e progressista. Il candidato presidente Giovanni Legnini – ha aggiunto Masciocco – ha messo in campo un raggruppamento politico che non è più uno schieramento di centrosinistra, ma tiene insieme anime diverse intorno ad un progetto di governo per l’Abruzzo. Altrove, si parla di ‘Capitani’: non si discute più dei problemi quotidiani degli abruzzesi. Utilizzando una espressione che il candidato presidente di centrodestra Marco Marsilio pronuncerebbe in perfetto dialetto abruzzese – la stoccata ironica – ‘nun ce se crede’: 'nun ce se crede' che ognuno stia combattendo la propria battaglia personale rispetto agli interessi collettivi, 'nun ce se crede' che un gran numero di assessori e consiglieri comunali dell’Aquila sia candidato, 'nun ce se crede' che, da oltre un mese, l’attività amministrativa del capoluogo sia sostanzialmente ferma. Noi siamo diversi. E siamo convinti che Giovanni Legnini possa interpretare compiutamente una politica comune, senza protagonismi, senza uomini soli al comando, ma con dignità, forza, moderazione e, permettetemi di dirlo, umiltà, rispetto le diverse sensibilità della sua coalizione, compresa la nostra, solidaristica e improntata all’inclusione”.
E’ seguita una rapida presentazione delle candidature, da Roberto Dell’Aguzzo, vicina a Sinistra Italiana ed espressione del movimento in provincia dell’Aquila in seno alla lista dei progressisti – “ho sentito un moto etico dentro di me”, le sue parole, “da sempre appassionata e dedita alla politica in forma defilata, in questa fase storica ho ritenuto opportuno prendere una posizione chiara, spiegarla e che porterò avanti indipendentemente dall’esito elettorale – a Pamela Soncini, assessore alle politiche sociali del comune di Scoppito, che ha rivendicato i risultati raggiunti con la sua amministrazione “in un territorio in divenire, che va in controtendenza rispetto agli altri comuni delle aree interne, per espansione territoriale e crescita demografica, nient’affatto facile da gestire e che, in piccolo, presenta i problemi che ci ritroveremo ad affrontare alla guida di Regione Abruzzo”. E se Riccardo Centi Pizzutilli, tra i più giovani candidati della coalizione, classe 1999, ha promesso di portare la voce dei ragazzi e delle ragazze “che fino ad oggi non sono state mai ascoltate”, Gaetano Iacobucci, già segretario provinciale della Filt, ha tenuto a ribadire l’importanza di un rinnovato piano dei trasporti per le aree interne d’Abruzzo, “il diritto alla mobilità di chi non ha la fortuna di vivere in una grande città costiera: semplificare la vita a chi vive nei comuni montani – le sue parole – significa anche evitarne lo spopolamento”.
“Credo abbiate capito che siamo una lista e una squadra che alla politica degli slogan, delle urla e della paura contrappone valori e idee che abbiamo voglia di rappresentare e mettere in campo”, la conclusione affidata a Fabio Ranieri. “Nel progetto civico, largo, ampio, di Giovanni Legnini – il miglior presidente che la Regione possa avere, per storia, capacità, cultura politica e amministrativa – siamo l’unica lista progressista, dichiaratamente ecologista e di sinistra: sia chiaro, non ci fa assolutamente piacere essere gli unici a rappresentare la sinistra ma vogliamo farcene carico fino in fondo, provando a rappresentare chi non sarà presente alle elezioni”.
Ranieri ha sottolineato che “in una campagna elettorale caratterizzata dalla proposta individuale di candidati - vedo in giro tanti ‘salvatori della patria’, a petto in fuori e con i simboli dei partiti che tendono a scomparire - il nostro è un progetto politico collettivo che si fonda su tre cardini: diritti, lavoro e ambiente. Declineremo questi temi per la Regione che verrà; diritti individuali e dei territori, innanzitutto: immaginiamo un Abruzzo in cui nascere in un paese montano non sia penalizzante rispetto a chi nasce in una grande città della costa, e questo significa garantire trasporti, sanità, servizi. E poi, il lavoro: la Regione può fare di più, in particolare per la sburocratizzazione dei processi e per un tempestivo e corretto utilizzo dei fondi europei. L’ambiente, inoltre: siamo dichiaratamente contro opere inutili e impattanti di cui si continua ancora a ragionare, dal metanodotto Snam alle trivelle in Adriatico”.
I progressisti hanno posto a Legnini una questione di merito: “Regione Abruzzo dovrà tornare a svolgere una funzione programmatoria e non gestionale; abbiamo vissuto anni di centralismo esagerato: le decisioni e la partecipazione torni sui territori. Nei prossimi 5 anni, l’Ente dovrà tornare ad essere gestito in modo collettivo: per questo sosteniamo Giovanni Legnini con entusiasmo, perché è garante che ciò accadrà”.