Antonio Del Corvo non si dimetterà dalla carica di presidente della Provincia dell'Aquila per candidarsi alle elezioni regionali. L'annuncio è arrivato questa mattina nel corso di una conferenza stampa convocata dallo stesso Del Corvo per illustrare i principali risultati conseguiti dalla sua giunta dal 2010 (anno dell'elezione) a oggi.
Smentendo, dunque, quanto da egli stesso affermato qualche giorno fa, quando una sua candidatura sembrava certa, Del Corvo - che dopo lo scioglimento del Pdl ha aderito al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano - ha spiegato le ragioni del ripensamento: "L'altro ieri c'è stato un incontro a Roma con Alfano che mi ha chiesto di rimanere, anche in virtù della situazione particolare in cui si trova L'Aquila. L'amministrazione continua dunque per tutto il prossimo anno. Mi sono già definito l'Ultimo dei Mohicani, perché, da qui a tre mesi, sarò l'unico presidente di provincia rimasto in carica: gli altri, infatti, o decadranno o finiranno il loro mandato senza che ci saranno nuove elezioni".
Qualora si fosse candidato, Del Corvo sarebbe stato costretto a dimettersi per la cosiddetta legge antisindaci approvata nel 2004, un provvedimento che stabilisce un'incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e altre cariche pubbliche, compresa quella di presidente di una giunta provinciale.
La riforma che prevede l'abolizione delle province, invece, è contenuta nel cosiddetto disegno di legge Del Rio, approvato dalla Camera dei deputati lo scorso dicembre.
In realtà non si tratta di una vera e propria abolizione (per la quale sarebbe necessaria una riforma costituzionale) ma di un svuotamento delle funzioni delle amministrazioni provinciali.
Lo stesso ddl - che trasforma i consigli provinciali in assemblee dei sindaci che lavoreranno a titolo gratuito e istituisce anche 9 città metropolitane - stabilisce che, nel 2014, non debbano svolgersi nuove elezioni per sostituire i presidenti in scadenza di mandato.
Sfumata la candidatura alle regionali, per Del Corvo potrebbero aprirsi le porte per una candidatura alle elezioni politiche che, molto probabilmente, si terranno l'anno prossimo.
"C'è un impegno in tal senso" ha detto Del Corvo "soprattutto se torna il discorso delle preferenze. Io ho dato la mia disponibilità, anche se sapete benissimo che il quadro di riferimento generale cambia in continuazione, vedremo come evolverà".
Un collega e compagno di partito di Del Corvo, invece, il presidente della provincia di Pescara Guerino Testa, eletto nel 2009, ha annunciato le proprie dimissioni. Insieme a lui si sono dimessi anche gli assessori Antonio Martorella e Roberto Ruggieri. Per Testa si aprono due possibilità: la candidatura in Regione per il partito di Angelino Alfano o quella a sindaco al Comune di Pescara.
Il bilancio dell'azione amministrativa 2010-2014
La notizia della rinuncia di Del Corvo alla candidatura alle regionali è arrivata, come detto, nel corso di una conferenza stampa convocata per illustrare i principali risultati ottenuti dalla giunta in vari settori di competenza dell'ente, in particolare scuola, opere pubbliche, lavoro, cultura e turismo e formazione. Non proprio un bilancio di fine mandato ma quasi.
Nessun cenno è stato fatto, invece, sulle inchieste giudiziarie che hanno toccato, negli ultimi due anni, l'amministrazione e tutt'ora in corso. Tra gli indagati figurano lo stesso Del Corvo nonché alcuni dirigenti come Francesco Fucetola e Valter Specchio.
I risultati più importanti, secondo Del Corvo, sono stati raggiunti soprattutto nel settore delle opere pubbliche e delle infrastrutture, con 163 milioni di lavori appaltati: "Parliamo di lavori conclusi o per i quali sono già terminate le gare di appalto. Il prossimo cantiere che apriremo sarà quello della nuova sede della Provincia, che sorgerà nel vecchio stabile di via S. Agostino e nell'ex sede della prefettura, due edifici gravemente danneggiati dal terremoto. C'è stato qualche rallentamento per via un ricorso al Tar presentato da una delle imprese escluse ma la situazione dovrebbe sbloccarsi nella prima metà di febbraio".
E sempre a proposito di ricostruzione post terremoto, sia l'assessore competente, Ersilia Lancia, che Del Corvo, hanno ricordato come, a oggi, la Provincia abbia firmato, insieme ai direttori degli uffici speciali e ai sindaci di riferimento, 21 piani di ricostruzione, che interessano Comuni e frazioni (come ad esempio Onna) situate nel Cratere.
Per quanto riguarda le pratiche di ricostruzione pubblica e privata esaminate dalla Provincia attraverso gli uffici del Genio civile, l'assessore Lancia ha affermato che la situazione emergenziale venutasi a creare l'anno scoso è terminata: "Gli attestati di avvenuto deposito, sia per i progetti di valenza privata che per quelli di ricostruzione post sisma, vengono rilasciati nei tempi previsti dalla legge, cioè in 15 giorni. Non ci sono inadempienze pregresse né si registrano progetti in giacenza".
Una dei pochi, veri settori di competenza provinciale è, tuttavia, quello del lavoro. E qui, ha detto l'assessore Claudio Tonelli, si è dovuta registrare un'oggettiva difficoltà dell'amministrazione nel riuscire a tamponare le vertenze e i tanti casi di crisi aziendali nate negli ultimi anni: "Solo nel 2013 ci sono stati interventi, per quanto riguarda la cig ordinaria, per 3300 dipendenti ai quali vanno aggiunti altri 2 mila 500 per la cig in deroga. La Provincia, in questi casi, accompagna le aziende nell'utilizzo di questi ammortizzatori, fa in modo, cioè, che esse non arrivino subito alla mobilità".
"Altr interventi" ha continuato Tonelli "hanno riguardato il finanziamento delle borse lavoro per i disoccupati e i lavoratori svantaggiati e la formazione dei lavoratori dipendenti. Per ciò che concerne le borse lavoro, per l'ultimo bando abbiamo avuto oltre 3 mila domande; di queste siamo riusciti a soddisfarne solo 550, per limiti ovviamente finanziari. Per quel che riguarda la formazione continua, invece, abbiamo finanziato 42 aziende per un totale di mille dipendenti".
Altri settori di interesse provinciale sono la scuola e la formazione professionale, sulle quali ha relazionato l'assessore Luigi D'Eramo: "Abbiamo razionalizzato il settore scolastico. In tre anni abbiamo ridotto decine di presidenze, portando avanti accorpamenti su tutta la provincia, un'operazione grazie alla quale siamo arrivati a oltre 800 alunni di media per presidenza, quasi del tutto in linea con la normativa nazionale, che ne impone 900. E' un dato importante, considerata anche la natura del nostro territorio, particolarmente vasto e caratterizzato dalla predominanza delle zone montane".
"Oltre a questo" ha ricordato D'Eramo "abbiamo attivato anche altri indirizzi, come i licei sportivi e il tessile, nonché i vecchi corsi serali, anche per stranieri. Nonostante i tagli regionali ai finanziamenti per la formazione professionale, usando dei residui di bilancio, siamo riusciti a garantire i corsi principali (quelli di inglese, per estetista e per parrucchiere) nelle quattro scuole che abbiamo nella provincia dell'Aquila e i fondi per il sostegno e l'assistenza ai ragazzi non vedenti e non udenti: 35 mila euro per entrambe le categorie".
Alla conferenza stampa erano presenti anche Marianna Scoccia e Antonella Di Nino, rispettivamente assessore alla cultura e alle attività produttive.