Giovedì, 07 Febbraio 2019 23:25

Albano (Pd): "Frazioni dell'Aquila sono totalmente abbandonate dall'amministrazione". E sulle Regionali: "Battaglia di Davide contro Golia"

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"La richiesta di una seduta di Consiglio comunale straordinaria, di cui è stato promotore Stefano Palumbo e che assieme agli altri consiglieri di opposizione abbiamo rivolto al Presidente per discutere della situazione di degrado di cui soffre Sassa, giace inevasa, avendo ormai oltrepassato il termine legale di venti giorni entro cui andrebbe data una risposta. E' evidente l'intento di questa amministrazione di sfuggire alla discussione, perché le problematiche di Sassa metterebbero in luce a cascata quelle di cui soffrono tutte le altre frazioni, abbandonate dall'amministrazione nonostante le promesse della campagna elettorale di un anno e mezzo fa, e nelle quali alla piaga della ricostruzione immobile si aggiungono quelle del degrado e della marginalità".

La denuncia è del consigliere comunale e segretario cittadino del Partito Democratico, Stefano Albano.

"Basti qualche esempio, anche se occorrerebbero pagine. A Sassa la viabilità è allo stremo e le richieste di cittadini in questo ambito, raccolte attraverso un percorso partecipativo, sono ignorate. Manca la raccolta differenziata, non esiste la depurazione del sistema fognario e non si affronta il problema relativo agli edifici abbandonati: tra questi, la scuola media di Sassa scalo, sulla quale non vengono prese in considerazione nemmeno in questo caso le idee dei cittadini, che propongono un parco. A Roio sono a disposizione da quando è insediata questa amministrazione, e grazie all'impegno della precedente, 500mila euro per il cimitero, per la sistemazione e la realizzazione di nuovi loculi. Sono fermi. Per Paganica è sufficiente l'ironica lettera a Babbo Natale con cui il presidente dell'Asbuc ha denunciato appena qualche settimana fa i guai di una frazione che come le altre è allo stremo: si va dalla realizzazione della caserma dei carabinieri, del cui percorso non si ha notizia, sul sito della scuola media, al decoro e alla fruizione della Villa comunale e del Centro civico, per arrivare alla mancanza del campo di calcio che si aggiunge alla totale assenza di un luogo di aggregazione sociale, solo per citare alcune delle questioni".

E ancora. "Ad Arischia è andata in scena al momento dell'insediamento di questa amministrazione una vera e propria opera di distrazione, con l'annuncio dell'approvazione di determine utili ad accelerare la ricostruzione e alla rimozione delle cause che dopo le scosse del 2016 e del 2017 avevano determinato una nuova zona rossa, ma che nei fatti non hanno prodotto alcun effetto migliorativo rispetto a quelle già in vigore, anzi hanno confuso il quadro generale. Invece non si è riusciti a portare a termine in un anno e mezzo l'assegnazione del campo a una società sportiva, pur essendo irrisori gli interventi mancanti, e determinando il degrado progressivo della struttura. Inoltre non si sa che fine abbia fatto il progetto che avrebbe consentito il recupero dell'insediamento del Progetto Case, che ora è abbandonato a se stesso. A Coppito è dissestato il tratto di via Vetoio (strada comunale) che dal Ponte arriva all'Ospedale (quindi di fatto questa eccellenza del territorio è svilita dalla negligenza del Comune), il campo sportivo è chiuso così come l'asilo comunale Ape Tau. A Preturo sono totalmente assenti gli investimenti sul territorio, e la gestione e la manutenzione sono demandati all'opera meritoria degli Usi civici. Nell'area di Bagno e Monticchio, l'arteria stradale comunale che collega Civita di Bagno a Monticchio è ridotta in condizioni pietose, gli uffici della delegazione sono ospitati in un container con tutti i disagi che ne conseguono nonostante sia disponibile la struttura alternativa, e la popolazione è giustamente preoccupata per la programmata e stabilita chiusura della scuola dell'infanzia. Su Collebrincioni non c'è traccia nemmeno di discussione sulla realizzazione, attesa dalla popolazione locale, della strada di collegamento tra Aragno e Assergi, mentre il sindaco dibatte su un percorso bizzarro da Filetto".

Si capisce quindi "quanto l'atteggiamento sfuggente dell'amministrazione sia tristemente comprensibile, tanto più in una fase di campagna elettorale in cui una buona parte dei membri della Giunta e della maggioranza è candidata e il sindaco sembra avere assunto a tempo pieno il ruolo di ufficio stampa del candidato alla Presidenza Marco Marsilio, smettendo quello di primo cittadino. Un comportamento purtroppo in linea con altri episodi, in ultimo lo spiacevole accadimento della Fiera dell'Epifania in cui ha preferito comportarsi da militante di destra bisticciando con i manifestanti, piuttosto che da primo rappresentante della città".

Ai nostri microfoni, Stefano Albano si sofferma sulla campagna elettorale per le regionali evocando la scontro tra Davide e Golia. "Personalmente, sin da bambino, ho sempre avuto una simpatia istintiva per Davide, che nonostante le oggettive condizioni di svantaggio di partenza grazie all’intelligenza riesce a piegare il gigante. Qui in Abruzzo abbiamo un centrodestra talmente povero di classe politica dirigente locale da essere costretto ad accettare supinamente la candidatura di un esponente romano. In più abbiamo assistito e assistiamo ad una campagna elettorale interpretata non dal centrodestra abruzzese bensì dai leader nazionali, con tutto l’apparato di mezzi e comunicazione che hanno a disposizione: Salvini, Meloni, Berlusconi, vengono continuamente nella nostra regione, come mai si era visto prima". Contrapposto a Marsilio c’è Giovanni Legnini, "forte esclusivamente della propria credibilità e della propria autorevolezza, costruita in anni di impegno da uomo di Stato, che riempie le piazze attraverso la sobrietà, la concretezza, parlando esclusivamente dei problemi e delle proposte per l’Abruzzo, del suo progetto politico, non come gli altri dei problemi e dei posizionamenti su temi di carattere nazionale, posizionamenti e dichiarazioni che possiamo ascoltare in qualsiasi Porta a porta o tg nazionale".

Dice molto anche il modo in cui i candidati sono stati scelti, sostiene Albano: "per il centrodestra l’Abruzzo ha rappresentato un tassello di una spartizione, in cui al partito meno importante, Fratelli d’Italia, è toccata evidentemente la regione da loro considerata meno importante. Legnini è stato 'chiamato' da oltre 160 sindaci, un fatto assolutamente inedito, una spinta dal basso che non ha avuto imposizioni. C’è poi un filo rosso che lega la campagna elettorale regionale a quella a cui assistiamo sul nostro territorio, all’Aquila. Da una parte c’è chi come i nostri candidati, Pierpaolo Pietrucci e Patrizia Masciovecchio, si spende sulla base di proposte per il territorio, e di un impegno, come quello di Pietrucci, di cinque anni di problemi affrontati e risultati per L’Aquila e per il territorio, dall’altra c’è chi questi problemi e queste proposte semplicemente li sfugge. Ho avuto modo di vedere per caso qualche giorno fa il materiale informativo del candidato della Lega Emanuele Imprudente, tutto incentrato su una sua foto accanto a Salvini: Imprudente propone all’elettorato la sua vicinanza con Salvini. La dice lunga, credo, sull’idea che si ha del ruolo e delle responsabilità a cui ci si candida".

"Si faccia attenzione, tuttavia, bene ha fatto in queste ore il presidente del Consiglio comunale di Lanciano a farlo notare: l’anno scorso, in occasione delle elezioni regionali, il Molise assistette a una invasione analoga di leader nazionali. Poi, passato il voto, questi sono semplicemente scomparsi. In più proprio in questi giorni, subito dopo le elezioni regionali, si avvierà il percorso del regionalismo differenziato. La Lega, che tanto insiste anche nei nostri territori a difendere l’identità, getta la maschera e si mostra per quello che è realmente, un movimento che a cuore esclusivamente le regioni del Nord. Se il percorso del regionalismo, per come si va definendo su iniziativa soprattutto della Lega, andrà in porto, sarà un disastro per l’Abruzzo: perderemo risorse e servizi a vantaggio di chi invece è già più ricco di noi, come Lombardia e Veneto. E’ la nuova versione della secessione, vera ragione sociale della Lega".

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