E' arrivata l'attesa proclamazione degli eletti in Consiglio regionale, comunicata alle 12:40 dai funzionari della Corte d'Appello dell'Aquila: la ripartizione è la stessa che era stata già indicata dal Ministero dell'Interno alla chiusura delle urne. Deluse le aspettative di Emilio Iampieri (Forza Italia) e Gianni Bellisario (Azione Politica) che speravano di 'strappare' il seggio a Mauro Febbo e Roberto Santangelo.
Ora, è tempo del passaggio di consegne tra il presidente vicario, Giovanni Lolli e il neo presidente della Regione, Marco Marsilio, fissato per lunedì 25 febbraio, alle ore 11 a Palazzo Silone. Come simbolo della continuità amministrativa alla guida della massima istituzione regionale, sarà una targa d'argento - con incisi i nomi dei 18 Presidenti che dal 1970 ad oggi si sono succeduti alla guida della Regione Abruzzo - che passerà dalle mani di Lolli in quelle di Marsilio.
Dunque, il Consiglio è composto da 31 consiglieri, 18 della maggioranza di centrodestra, 13 delle minoranze: Marco Marsilio (FdI), il presidente candidato del centrodestra, proclamato presidente della Regione; il candidato presidente del centrosinistra, Giovanni Legnini, e 29 consiglieri tra cui Sara Marcozzi, candidata del M5s alla presidenza, giunta terza ed eletta come candidata nella lista provinciale di Chieti.
La maggioranza di centrodestra è composta da 10 consiglieri della Lega, 3 di Forza Italia, 2 di Fratelli d'Italia, uno Azione politica, uno della lista Udc-Dc-Idea. Alla minoranza, come detto, spettano 13 seggi: 7 al M5S e 5 al centrosinistra di cui al 3 Pd, uno alla lista 'Legnini presidente', uno alla lista 'Abruzzo in Comune-Regione Facile'.
La maggioranza, capeggiata dal presidente Marco Marsilio, è dunque così composta:
- Lega (10): Nicola Campitelli, Manuele Marcovecchio, Sabrina Bocchino, Emanuele Imprudente, Angelo Simone Angelosante, Vincenzo D'Incecco, Nicoletta Verì, Pietro Quaresimale, Emiliano Di Matteo, Antonio Di Gianvittorio;
- Fi (3): Mauro Febbo, Lorenzo Sospiri, Umberto D'Annuntiis;
- FdI (2): Guido Quintino Liris, Guerino Testa;
- Udc-Dc-Idea (1): Marianna Scoccia;
- Azione Politica (1): Roberto Santangelo.
La componente di minoranza del centrosinistra, guidata dal candidato presidente giunto secondo, Giovanni Legnini, è la seguente:
- Pd (3): Silvio Paolucci, Antonio Blasioli, Dino Pepe;
- Legnini Presidente (1): Americo Di Benedetto;
- Abruzzo in Comune-Regione Facile (1): Sandro Mariani.
La minoranza è completata dai 7 consiglieri del Movimento Cinque Stelle:
- M5S (7): Sara Marcozzi, Pietro Smargiassi, Francesco Taglieri Sclocchi, Domenico Pettinari, Barbara Stella, Giorgio Fedele, Marco Cipolletti.
Iampieri: "Sbagliati i calcoli, ricorrerò al Tar"
"La composizione che è stata decretata dalla Commissione elettorale, difatti, è il solo frutto di una non corretta esecuzione dei vari calcoli che portano a definire gli eletti; sbagliati i calcoli, sbagliati gli eletti. Farò ricorso al Tar".
A scriverlo, in una nota, è Emilio Iampieri, ex consigliere regionale di Forza Italia. Iampieri era uno dei candidati di FI nella provincia dell'Aquila ma, stando a ciò che ha stabilito la commissione elettorale, non è stato eletto. Al suo posto è entrato in consiglio Mauro Febbo.
Iampieri, tuttavia, non riconosce il verdetto della commissione e annuncia un ricorso alla giustizia amministrativa.
"Sento l'obbligo morale, nei confronti dei tantissimi amici che hanno voluto esprimere una preferenza nei miei confronti in occasione delle ultime elezioni regionali, di esprimere qualche considerazione" scrive Iampieri in una nota.
"La prima è la più importante: Grazie di cuore! La seconda è che non un solo voto, tra quelli espressi nei miei confronti e degli amici candidati di Forza Italia, verrà sprecato perché, e ne sono convintissimo, i voti riportati dalla lista nella Provincia dell'Aquila sono sufficienti per eleggere un rappresentante in Consiglio Regionale".
"La composizione che è stata decretata dalla Commissione elettorale, difatti, è il solo frutto di una non corretta esecuzione dei vari calcoli che portano a definire gli eletti; sbagliati i calcoli, sbagliati gli eletti. L'errore, macroscopico e incredibile, si verifica all'ultimo passaggio quando, invece di utilizzare i resti per ciascuna lista ai sensi del calcolo effettuato al punto immediatamente precedente (è scritto nella legge: "resti da calcolarsi ai sensi del punto a" che è appunto il passaggio precedente), viene utilizzato un dato numerico corrispondente ai voti di ogni lista".
"Un errore determinato dal vademecum che ha utilizzato la commissione elettorale che, proprio sulla pagina finale, riporta il testo della legge in maniera sbagliata senza la decisiva dicitura "ai sensi del punto a" inducendo all'errore che poi porta a determinare gli eletti in maniera sbagliata. Ricorreremo senza dubbio al Tar, certissimi che ci darà ragione. Come ragione ci è stata data dai più illustri esperti in materia della nostra nazione consultati in questi giorni, nessuno dei quali pone il minimo dubbio sulla certezza della mia elezione, ai sensi della legge vigente. Resta il rammarico per il danno che non tanto io, ma quanto il territorio della provincia dell'Aquila e della Marsica in particolare, dovrà sopportare in questa prima fase. Fortunatamente i tempi per il ricorso alla giustizia amministrativa sono brevissimi e, presumibilmente tra meno di tre mesi, la verità elettorale sarà ristabilita".