"In questa fase post sisma il problema più grande che ha L'Aquila, oltre quello della lentezza della ricostruzione pubblica, è la riabilitazione del centro storico, cuore identitario dell'intero comprensorio".
Parole di Massimo Cialente che commenta, così, la notizia pubblicata da newstown sul cambio di destinazione d'uso di un'area a Centi Colella per realizzarvi l'ennesimo parco commerciale. "La nostra amministrazione aveva avviato un progetto, "Fare Centro", con uno stanziamento iniziale di 20 milioni, nonchè un piano complessivo per l'accessibilità e parcheggi per residenti e con disco orario (per facilitare il commercio), con aree di sosta a pagamento presso i maggiori attrattori dell'immediata periferia, così da mantenere in funzione il tapis roulant di Collemaggio che era stato rimesso in funzione nell'aprile 2017", sottolinea Cialente.
"Si stava inoltre lavorando per riportare uffici nel centro storico (Uffici scolastici regionali e provinciali in Piazza Duomo, uffici comunali alla ex standa, poste in piazza o via Verdi, ecc.). Con la nuova amministrazione si è fermato tutto", l'affondo.
Ciò non toglie che si debba andare avanti. "Aprire un nuovo centro commerciale, peraltro in un'area che ne è strapiena, sia sulla SS80 che sulla SS17, è dunque un errore schizofrenico, perché contrasta con un'altra politica, necessaria e finanziata. Una rotazione di destinazione d'uso è prevista nel vecchio piano regolatore, anche noi ne abbiamo dovuto fare alcune. Ma nel frattempo abbiamo redatto il nuovo PRG, ormai già passato in un primo step in Consiglio comunale nel marzo 2017, che aspettava solo di essere sottoposto a pubblici incontri, cosa che si poteva fare anche in soli tre mesi, per poi procedere all'adozione. Biondi forse non lo condivideva? Ci può stare, ma allora perchè in 22 mesi non ha fatto nulla? Cosa ha fatto D'Eramo in questi mesi? Un solo atto, questa variazione di destinazione d'uso che come un macigno peserà sul recupero del ruolo del centro storico, peraltro già interrotto. Il problema di fondo è che non si puà governare senza idee, senza un progetto, senza esperienza, senza passione".
Dunque, l'auspicio: "Spero che il Consiglio Comunale dell'Aquila voti no, e che voci della città si esprimano, magari a partire dall'Urban Center".