A ventidue giorni dalle elezioni, a poco più di una settimana dal Consiglio regionale d'insediamento, fissato per il 12 marzo prossimo all'Emiciclo, il governatore eletto Marco Marsilio non ha ancora trovato una 'quadra' sulla composizione della Giunta regionale.
Sia chiaro, il problema non è - o meglio, non è soltanto - trovare una mediazione tra le forze che compongono la maggioranza.
Come noto, sono 8 le poltrone da assegnare: 6 assessorati, la presidenza del Consiglio e la carica di sottosegretario alla Presidenza. Stante le richieste della Lega, l'azionista di maggioranza della coalizione, che ha reclamato per sé 4 assessorati - e le deleghe più pesanti, compresa quella alla sanità - l'accordo si potrebbe trovare riconoscendo a Forza Italia un assessorato e la presidenza del Consiglio, lasciando un posto in Giunta ad Azione Politica di Gianluca Zelli e chiedendo un 'sacrificio' a Fratelli d'Italia, il partito del governatore, che potrebbe accontentarsi della poltrona di sottosegretario.
Se l'accordo non si è ancora chiuso è per il timore di Marsilio - e delle forze di maggioranza - di un vero e proprio commissariamento del Carroccio sull'esecutivo qualora si dovessero riconoscere alla Lega i 4 assessorati chiesti dal coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma, su impulso del vice premier Matteo Salvini. In sostanza, il governatore eletto vorrebbe un maggiore equilibrio in Giunta, per non ritrovarsi con le spalle al muro a ratificare politiche decise dai leghisti.
Si spiega così il post di Bellachioma che, su Facebook, ha tenuto a ribadire che "gli elettori hanno espresso la loro volontà: ora tocca a noi passare dalle parole ai fatti senza perdere altro tempo. La Lega è pronta a partire, siamo sempre stati disponibili al dialogo con i nostri alleati purché si rispettino i valori di forza emersi il 10 febbraio". Più chiaro di così. Il Carroccio ha rinunciato alla presidenza del Consiglio ma non intende fare passi indietro sulla richiesta di 4 assessorati.
Qui sta il nodo.
Se Marsilio dovesse cedere, è chiaro che la legislatura partirebbe con un governatore 'azzoppato', in posizione di forte debolezza; tuttavia, la Lega ha 10 consiglieri regionali eletti e, dunque, non si può prescindere dal Carroccio. Insomma, per il Presidente della Regione sono ore difficilissime. E d'altra parte, era assolutamente prevedibile che ciò accadesse, stante l'accordo del tavolo romano che ha 'lasciato' la candidatura a presidente al partito più debole della coalizione.
Se ne saprà di più domani, a seguito della riunione che Marsilio ha convocato a L'Aquila.